Miracolo eucaristico di Bolsena: differenze tra le versioni

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L'esperimento della Cullen venne ripetuto con successo, nel [[1998]], dal dottor Luigi Garlaschelli, ricercatore del dipartimento di [[chimica organica]] dell'[[università di Pavia]], il quale utilizzò una fettina di pane di forma circolare.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Luigi Garlaschelli|titolo=Amido ed emoglobina: il miracolo di Bolsena|rivista=La Chimica e l'Industria|anno=1998|p=80|volume=1201}}</ref> Garlaschelli, inoltre, fece notare che il ''sangue'' che sgorga da cibi ricchi di amido sia un fatto storicamente noto, narrato fin dall'antichità. Risultati simili furono ottenuti anche J.W. Bennett e Ronald Bentley, ricercatori di [[biologia molecolare]] alla Tulane University di [[New Orleans]] e di [[Biologia|scienze biologiche]] all'[[università di Pittsburgh]], nel [[2000]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=Bennett J.W., Bentley R.|titolo=Seeing red: The story of prodigiosin|rivista=Advances in Applied Microbiology|anno=2000|pp=1-32|volume=47}}</ref>
 
Nel caso specifico di Bolsena, la rilevazione sul corporale di sangue scisso in plasma e siero pare escludereesclude la possibilità di spiegare esaurientemente quanto avvenuto con la presenza del batterio Serratia Marcescens.
 
== Note ==