Fonti energetiche: differenze tra le versioni

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La densità di energia prima del [[XX secolo]] in [[Emisfero occidentale|Occidente]] era ridotta: questo si traduceva, nelle società pre-industriali, in una bassa mobilità delle persone nel loro complesso, ridotta circolazione di merci, ridotta assistenza sanitaria, disponibilità discontinua di risorse alimentari, con periodiche carestie.
 
[[File:gdp vs tpe.jpg|thumb|left|upright=1.6|[[reddito pro-capite]] (a [[Teoria della parità dei poteri di acquisto|parità di potere d'acquisto PPA]]), in funzione del consumo energetico globale per persona (in toe), anno [[2004]]. Fonte: International Energy Agency<ref>IEA, ''[httphttps://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2006/key2006.pdf Key World Energy Statistics 2006] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091012043312/http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2006/key2006.pdf |date=12 ottobre 2009 }}'', OECD, Parigi, 2006.</ref>.]]
Oggi la presenza di fonti di energia abbondante e a basso prezzo ha permesso uno sviluppo notevole di infrastrutture e un'accelerazione del processo di [[industrializzazione]]; l'evoluzione della società umana richiede infatti un apporto di [[energia]] sempre maggiore e questo ha portato allo sviluppo di strutture sofisticate e alla produzione di energia e al suo immagazzinamento.
 
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Seppure la definizione sia molto semplice, ci si rende subito conto che il calcolo da effettuare sia complesso, in quanto è una funzione del tempo, dipende dalla fonte di energia utilizzata, ecc. Inoltre, la valutazione dell'EROEI non è esente da criteri soggettivi e da valutazioni economiche e politiche.
 
È per esempio da segnalare che ''non esiste a livello internazionale un accordo sui criteri di calcolo dell'[[EROEI|EROI]]'', che quindi, a differenza di altri parametri, è sensibile a valutazioni soggettive. L'ultima valutazione, pubblicata su rivista scientifica internazionale, e quindi quanto meno soggetta a valutazione editoriale, è quella di Cleveland e coautori<ref>Cutler J.Cleveland, Robert Costanza, Charles A.S.Hall, Robert Kaufmann, ''[httphttps://links.jstor.org/sici?sici=0036-8075%2819840831%293%3A225%3A4665%3C890%3AEATUEA%3E2.0.CO%3B2-8 Energy and the U.S. Economy: A Biophysical Perspective]'', Science, Vol.225, No. 4665 (Aug. 31, 1984), pp. 890-897</ref>. Essi definiscono in modo molto preciso i loro criteri, tuttavia i calcoli si riferiscono al [[1984]], e quindi al giorno d'oggi hanno un valore relativo. D'altro lato, le valutazioni più recenti rispondono invece a criteri non condivisi pubblicamente.
 
=== Esternalità o costi esterni ===
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Fra gli svantaggi, anzitutto si ricorda che i prodotti della reazione di fissione e delle altre reazioni dei neutroni con i materiali che costituiscono in nocciolo, sono altamente [[radioattività|radioattivi]]; quindi i materiali stessi di alcune parti della centrale, ovvero quelli sottoposti ad irraggiamento, come il nocciolo, devono essere trattati con tecniche particolari e una parte di esse immagazzinata in siti geologici profondi (''depositi permanenti''). Seppure i volumi di materiali da isolare sono relativamente modesti, a questo enorme contrazione di volume, si accompagna un equivalente aumento della pericolosità dei [[Scorie radioattive|rifiuti]], influenzando così, in maniera profonda, le attività di trasporto, trattamento e collocazione.
 
Un altro svantaggio spesso dimenticato è che le riserve di uranio sono minori (vedi [[Fonti di energia#Combustione da combustibili fossili|tabella]]) delle riserve di carbone e petrolio. La soluzione al momento più studiata sarebbe quella di utilizzare i cosiddetti [[Reattore nucleare veloce autofertilizzante|reattori autofertilizzanti]], di cui un prototipo avanzato è stato il reattore nucleare [[Superphénix]], in [[Francia]], oggi chiuso per problemi tecnici, politici e di costi. Infatti il predecessore, il [[Phénix]], di potenza molto inferiore, risulta ancora in esercizio. Qualora tali problemi fossero risolti in sicurezza, l'utilizzo dei reattori autofertilizzanti aumenterebbe di un fattore circa 60 il tasso di sfruttamento delle risorse disponibili di combustibile<ref>[http://www.world-nuclear.org/info/default.aspx?id=540 Fast Neutron Reactors | FBR<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090622134750/http://www.world-nuclear.org/info/default.aspx?id=540 |data=22 giugno 2009 }}</ref><ref>{{en}} Camplani, A. and Zambelli, A. [httphttps://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6V81-4D5W34V-CH&_user=6684555&_rdoc=1&_fmt=&_orig=search&_sort=d&view=c&_acct=C000061181&_version=1&_urlVersion=0&_userid=6684555&md5=1e866e673c86f0efb3a3eb1a162951f9 ''Advanced nuclear power stations: Superphenix and fast-breeder reactors''], Endeavour, '''10 (3)''', p.132-138, Jan 1986</ref>, potendo sfruttare maggiormente l'abbondante l'isotopo <sup>238</sup>U dell'Uranio in luogo del più raro <sup>235</sup>U. In altre parole non si tratta di una maggior disponibilità di minerale (che è esattamente lo stesso) ma di un suo miglior sfruttamento, prolungandone la durata.
Come ulteriore soluzione, anch'essa in studio da diversi decenni, non va dimenticata la possibilità d'uso del [[torio]], in un ciclo del combustibile denominato "Uranio-Torio".
 
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[[File:Available Energy-3-es.png|thumb|'''Energia rinnovabile disponibile per anno.''' Il volume dei cubi rappresenta la quantità di energia (in TW) geotermica, eolica e solare ''in principio'' disponibile ogni anno, ricordando tuttavia che è possibile recuperarne soltanto una minima parte. Il piccolo cubo rosso mostra proporzionalmente il consumo energetico globale per anno.<ref>[http://gcep.stanford.edu/research/exergycharts.html Exergy (the useful portion of energy) flow charts]</ref>.]]
{{Vedi anche|Energie rinnovabili}}
Nel 2004, le energie rinnovabili fornivano attorno al 7% dell'energia elettrica consumata nel mondo<ref name="NREL02">{{Cita web | editore= U. S. Department of Energy—National Renewable Energy Laboratory | titolo= Photovoltaics | url= httphttps://www.nrel.gov/analysis/power_databook/docs/pdf/db_chapter02_pv.pdf | formato= PDF | accesso= 20 gennaio 2007 | urlmorto= sì | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20061005215135/http://www.nrel.gov/analysis/power_databook/docs/pdf/db_chapter02_pv.pdf | dataarchivio= 5 ottobre 2006 }}</ref>, soprattutto rappresentate dalle classiche, idroelettrico e biomasse. Il settore delle energie rinnovabili è cresciuto significativamente dagli ultimi anni del [[ventesimo secolo]], e nel 2005 il totale delle nuove inversioni era stimato attorno 38 miliardi (38 x 10<sup>9</sup>) di dollari USA. La [[Germania]] e la [[Cina]] guidano la graduatoria, con investimenti di circa $ 7 miliardi ognuna, seguiti dagli [[Stati Uniti]], dalla [[Spagna]], dal [[Giappone]], e dall'[[India]]. Questo ha comportato l'aggiunta di 35 [[watt|GW]] di energia rinnovabile di picco durante l'anno.
 
===Legna da ardere e biomasse===
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L'energia geotermica può essere sfrutta anche nel caso di rinvenimento di aree a media entalpia, in pratica acqua calda nel sottosuolo, il cui calore viene sfruttato con scambiatori di calore, inoltre è possibile utilizzare il normale [[gradiente geotermico]] in [[Geotermia_a_bassa_entalpia#Scambiatore_di_calore_al_suolo|applicazioni domestiche]] come per climatizzazione edilizia edilizio
 
L'energia geotermica rappresenta oggi meno dell'1% della produzione mondiale di energia<ref>January 2007 [[International Energy Agency|IEA]] Fact sheet: [httphttps://www.iea.org/textbase/papers/2006/renewable_factsheet.pdf "Renewables in Global Energy Supply"].</ref>. È inoltre una fonte di energia non omogeneamente distribuita geograficamente.
 
===Energia marina o oceanica===