Isabella II di Spagna: differenze tra le versioni

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[[File:5 Centimos de Escudo à l'effigie de la reine Isabelle II.jpg|thumb|Isabella II di Spagna]]
[[Image:Isabel de Borbón y Borbón-Dos Sicilias.jpg|thumb|left|]]
Isabella II regnò durante un periodo di transizione in [[Spagna]] in cui la [[monarchia]] perse potere nei confronti del [[Parlamento]]. Inoltre, sempre in questo momento storico, molte delle [[colonie]] spagnole che rimanevano nel [[Sud America]] ottennero l'indipendenza. La regina interferì con la propria influenza politica sulla nazione e divenne impopolare tra i politici, servendosi spesso di un'élite religiosa che la circondava e ne condizionava le scelte (tra i suoi consiglieri spiccavano il suo confessore, padre [[Antonio Maria Claret]], padre Fulgencio, confessore di suo marito, e sor Patrocinio, influente monaca). Molte volte, vari membri del governo cercarono di conquistarsi più potere manipolandola. Il suo regno fu tacciato dell'aggettivo "infame", dal momento che spesso dovette chiedere aiuto a vari presidenti degli [[Stati Uniti d'America]] in situazioni di necessità. Anche nel campo della lotta per le libertà democratiche, il regno di Isabella II fu un vero fallimento, con la distorsione dello statoStato e la corruzione elettorale.<ref>Comellas, p.56</ref>
 
Durante il suo regno, ad ogni modo, la Spagna seppe modernizzarsi notevolmente con la costruzione di molte industrie, la riapertura delle università (chiuse per volere di suo padre [[Ferdinando VII di Spagna|Ferdinando VII]] che vi vedeva dei covi rivoluzionari) e la costruzione di una vasta rete ferroviaria, grazie anche all'opera del generale [[Leopoldo O'Donnell]], che inaugurò la prima di queste tratte.
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Nel [[1834]], quando Isabella II era da poco salita al trono, la marina militare spagnola praticamente non esisteva più, tanto era stata provata nel corso delle guerre napoleoniche, al punto da disporre unicamente di tre navi inutilizzabili, cinque vecchie fregate e 20 imbarcazioni ausiliarie. Già nel [[1820]] Ferdinando VII aveva pensato di rimpolpare la marina con l'aggiunta di alcuni battelli a vapore, che in quegli anni andavano sviluppandosi, ma l'operazione non ebbe il successo sperato e la Spagna si trovò ancora una volta in fase di stallo. Fu col regno di Isabella II e grazie al ministro della marina, [[Mariano Roca de Togores e Carrasco]] (al ministero dal [[1848]] al [[1851]] e nuovamente dal [[1853]] al [[1855]]), che venne riportato in piena funzione l'antico arsenale spagnolo e riprese a pieno ritmo la produzione di navi da guerra.
[[Image:La red de ferrocarriles.svg|thumb|upright=1.6|L'espansione della rete ferroviaria spagnola sotto il regno di Isabella II]]
Il varo, nel [[1860]], di una legge per l'aumento delle forze navali, permise al governo spagnolo di aggiungere alla flotta alcuni piroscafi e otto fregate (''Tetuan'', ''Almansa'', ''Girona'', ''Numancia'', ''Victoria'', ''Saragozza'', ''Salamanca'' e ''Sagunto''), oltre a tre incrociatori moderni (''Fernando el Católico'', ''Sánchez Barcaiztegui'' e ''Jorge Juan'').<ref>Drago, p.58</ref>
 
In politica estera, Isabella II fu molto attiva durante l'Unione Liberale ([[1858]]–[[1863]]), ottenendo l'annessione di territori marocchini durante la "[[Guerra ispano-marocchina (1859)|guerra d'Africa]]", come [[Ifni]] ed il [[Sahara spagnolo]], il riconoscimento del possedimento della [[Guinea]] Equatoriale, la spedizione e la conquista del [[Saigon]] (anche se non venne riconosciuta dai francesi, che vi parteciparono insieme con gli spagnoli) e il mantenimento di [[Cuba]], [[Filippine]], [[isole Caroline]] e [[isole Marianne]], oltre a spedizioni in [[Messico]], [[Perù]] e [[Cile]].
 
Le tensioni interne al paesePaese peggiorarono notevolmente a seguito dei fatti della [[Notte di San Daniele]] del [[1865]], quando la regina decise di vendere alcuni beni dello statoStato, trattenendo il 25% del ricavato per il pagamento dei debiti da lei contratti. Questo fatto scatenò il giorno successivo l'ira dei repubblicani, capeggiati da [[Emilio Castelar]], un docente universitario ed attivista politico, che scrisse un articolo giornalistico di protesta nei confronti del comportamento della sovrana verso il bene della nazione, nel quale egli asseriva che Isabella II, per quanto regina, non potesse disporre liberamente di beni che non erano suoi, ma della nazione. Il governo ordinò dunque il licenziamento di Castelar e questo fece scoppiare numerose rivolte studentesche in tutta la Spagna e numerosi scontri, nei quali morirono 193 persone, tra cui diverse donne, anziani e bambini.<ref>Drago, p.60</ref>
 
===Gli anni dell'esilio===