Junkers Ju 87: differenze tra le versioni

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[[File:238 Sq. B.a.T..jpg|miniatura|Regia Aeronautica - distintivo originale della 238 Sq. B.a.T. "Bombardamento a Tuffo" prodotto dalla ditta Johnson di Milano]]
[[File:237 Sq. B.a.T. - Bombardamento a Tuffo .jpg|miniatura|Regia Aeronautica - distintivo originale della 237 Sq. B.a.T. "Bombardamento a Tuffo"]]
Lo '''Junkers Ju 87''', detto anche '''''Stuka''''' (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Sturzkampfflugzeug'', letteralmente "aereo da combattimento in picchiata"), eraè stato un [[bombardiere in picchiata]] monomotore con [[ala (aeronautica)|configurazione alare]] ad ala di gabbiano rovesciata. Pur essendo stato progettato nel lontano 1933 dall'azienda [[Germania|tedesca]] [[Junkers GmbH|Junkers]] nel 1933, lo ''Stuka'' restò in produzione per oltre nove9 anni, rimanendo per tutta la durata della guerra immutato nella struttura e nella configurazione di base, prova della validità complessiva della macchina. Ne furono costruiti più di {{formatnum:5700}}5.700 esemplari in una decina di versioni, che combatterono su tutti i fronti<ref name="Matricardi 242-243">{{Cita|Matricardi|pp. 242-243|Matricardi}}.</ref><ref>{{Cita|Mondey|p. 116|Mondey}}.</ref>.
 
Impiegato principalmente dalla ''[[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]'', oltre che dalle [[aeronautica militare|forze aeree]] delle [[potenze dell'Asse]], lo Ju 87 fu uno dei più efficaci bombardieri in picchiata della [[seconda guerra mondiale]], e certamente il velivolo più propagandato di tutto il conflitto<ref name="Matricardi 242-243"/>. È considerato una pietra miliare nella storia dell'aviazione bellica<ref name="Gunston 137">{{Cita|Gunston|p. 137|Gunston}}.</ref>.
 
== Storia del progetto ==
La Junkers iniziò la costruzione di tre3 [[prototipi]] dello Ju 87 nel 1934 e ironicamente, considerati gli eventi futuri, il primo ''Stuka'' era equipaggiato con un motore [[Rolls-Royce Kestrel]] da 640&nbsp;[[Cavallo vapore britannico|hp]] (477&nbsp;[[Chilowatt|kW]]). Il primo prototipo aveva un impennaggio posteriore bideriva, ad angoli retti e forme molto squadrate. Il secondo prototipo aveva un timone ridisegnato e un motore [[Junkers|Junkers Jumo]] 210A da 610&nbsp;hp (455&nbsp;kW), e fu subito seguito da un terzo prototipo con ulteriori modifiche che fu sottoposto a prove di valutazione, nel 1936, insieme ad altri tre velivoli concorrenti: l'[[Arado Ar 81]], il [[Blohm & Voss Ha 137]] e l'[[Heinkel He 118]]. La Junkers e l'Heinkel ottennero una commessa di dieci aerei ciascuna, mentre gli altri due tipi vennero eliminati.
 
Il primo gruppo di Ju 87A-0 aveva un motore Jumo 210Ca da 640&nbsp;hp (477&nbsp;kW) e modifiche per facilitare la produzione. Il successivo modello Ju 87A-1 iniziò a sostituire il biplano Hs 123 nella primavera del 1937 e tre esemplari furono inviati in [[Spagna]] per essere testati in condizioni operative dalla [[Legione Condor]] nella [[guerra civile spagnola]]. Seguì lo Ju 87A-2, con un motore Jumo 210Da da 680&nbsp;hp (507&nbsp;kW) dotato di "superpotenza", ma questo modello restò in produzione e in servizio solo per sei mesi. Il settimo prototipo e la serie di pre-produzione dello Ju 87B-1, che ne derivò, erano largamente modificati, rispetto al disegno originale.
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Lo ''Stuka'' fu il bombardiere tattico di gran lunga più importante messo in campo dalla ''Luftwaffe''. Era immediatamente riconoscibile per il suo carrello fisso e per la celebre ala a "gabbiano invertito" o a "doppia V", con le superfici mobili separate, secondo la tipica configurazione Junkers d'anteguerra<ref>{{Cita|Matricardi|p. 116|Matricardi}}.</ref>.
 
A seguito di un incidente avvenuto in Spagna, i progettisti decisero di dotare lo ''Stuka'' di un meccanismo di richiamo automatico che faceva uscire l'aereo dalla picchiata anche senza l'intervento del pilota. Un'intera formazione di Ju 87, in quell'occasione, aveva infatti effettuato la cabrata troppo tardi dopo il bombardamento e si era schiantata al suolo<ref name="Gunston 137"/>. Uno dei difetti operativi derivanti da un [[bombardamento in picchiata|attacco in picchiata]] contro un obiettivo terrestre consisteva infatti nella violenta accelerazione verticale verso l'alto (fino e oltre 6&nbsp;[[Accelerazione di gravità|g]]) subita dal pilota durante la fase di [[cabrata]], che permetteva il disimpegno dell'aereo dopo lo sgancio della bomba. Tale accelerazione provoca un deflusso del sangue dal cervello alle estremità inferiori, quindi il pilota tendeva a svenire (per riduzione della quantità di sangue nel cervello) al culmine dello sforzo, generalmente coincidente con lo sgancio della bomba. I progettisti tedeschi ebbero però il merito di aver pensato anche a questa evenienza realizzando un sistema di richiamo automatico della barra, da attivarsi prima della picchiata, capace di riportare in quota l'aereo dopo l'attacco anche in caso di svenimento del pilota, che aveva tutto il tempo durante la risalita di riprendere i sensi e quindi il comando del velivolo.
Uno dei difetti operativi derivanti da un [[bombardamento in picchiata|attacco in picchiata]] contro un obiettivo terrestre consisteva infatti nella violenta accelerazione verticale verso l'alto (fino e oltre 6&nbsp;[[Accelerazione di gravità|g]]) subita dal pilota durante la fase di [[cabrata]], che permetteva il disimpegno dell'aereo dopo lo sgancio della bomba. Tale accelerazione provoca un deflusso del sangue dal cervello alle estremità inferiori, quindi il pilota tendeva a svenire (per riduzione della quantità di sangue nel cervello) al culmine dello sforzo, generalmente coincidente con lo sgancio della bomba.
I progettisti tedeschi ebbero però il merito di aver pensato anche a questa evenienza realizzando un sistema di richiamo automatico della barra, da attivarsi prima della picchiata, capace di riportare in quota l'aereo dopo l'attacco anche in caso di svenimento del pilota, che aveva tutto il tempo durante la risalita di riprendere i sensi e quindi il comando dello ''Stuka''.
 
Vi era inoltre un dispositivo per il bombardamento in picchiata che includeva una forcella a cui veniva agganciata la bomba che, immediatamente prima dello sgancio veniva allontanata dalla fusoliera<ref name="Gunston 137"/>.
 
Su suggerimento del ''[[Generaloberst]]'' (colonnello generale) [[Ernst Udet]], capo del servizio tecnico della ''Luftwaffe'' (ma secondo altri l'idea fu dello stesso [[Adolf Hitler]]), sugli ''Stuka'' furono montate delle sirene azionate dal flusso dell'aria, chiamate "trombe di Gerico", il cui suono aveva effetti devastanti sul morale dei soldati nemici e della popolazione civile. (lLl'idea fu ripresa da alcune unità dell'aviazione statunitense fino ai tempi della [[Guerra di Corea|guerra in Corea]])<ref name="Boyne 28">{{Cita|Boyne|p. 28|Boyne}}.</ref>.
 
Lo ''Stuka'' era amato dai suoi equipaggi per la robustezza e dai soldati della ''[[Wehrmacht]]'' per la sua grande precisione<ref name="Boyne 28"/>, essendo capace di centrare con le sue bombe bersagli piccoli come un [[carro armato]] o una [[casamatta]].
[[File:Junkers Ju 87B dropping bombs.jpg|thumb|Uno Junkers JU 87 B ''Stuka'' durante un'azione di bombardamento]]
La differenza fra i [[bombardiere|bombardieri]] convenzionali ed i [[Bombardiere in picchiata|bombardieri in picchiata]] è che mentre i primi sganciano grappoli di bombe su un'area piuttosto vasta navigando in volo orizzontale, i secondi si dirigono verticalmente (in [[picchiata]]) verso l'obiettivo da colpire, e giunti vicino ad esso sganciano una sola bomba, ottenendo così una precisione maggiore. L'attacco in picchiata si era già rivelato ideale per colpire bersagli in movimento o di difficile inquadramento, come ponti, postazioni fortificate, [[carro armato|carri armati]] o navi. Questa tecnica è stata molto usata negli scontri aeronavali durante la seconda guerra mondiale.
Questa tecnica è stata molto usata negli scontri aeronavali durante la [[seconda guerra mondiale]].
=== Sistemi d'arma ===
L'armamento era composto da 2 [[mitragliatrice|mitragliatrici]] [[MG 17]] da 7,92&nbsp;mm fisse in caccia e una [[MG 81|MG 81Z]] doppia da 7,92&nbsp;mm brandeggiabile nell'abitacolo posteriore. Le armi di caduta erano varie combinazioni di bombe da 50, 250 o 500&nbsp;kg per un totale di 1.800&nbsp;kg sotto la fusoliera o sotto le ali.
Le armi di caduta erano varie combinazioni di [[Bomba (aeronautica)|bombe]] da 50, 250 o 500&nbsp;kg per un totale di 1800&nbsp;kg sotto la fusoliera o sotto le ali.
 
La versione '''G''' era dotata di cannoncini controcarro da 37&nbsp;mm.
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[[File:Bundesarchiv Bild 183-1987-1210-502, Polen, Stukas.jpg|thumb|Squadriglia sul cielo della Polonia (settembre 1939)]]
 
Nel settembre del [[1939]], per la [[campagna di Polonia]], la ''Luftwaffe'' schierò 219 ''Stuka'' che ebbero effetti stupefacenti nell'impiego e sul morale. La prima missione in assoluto fu eseguita da tre Ju 87B-1, decollati alle 4:.26 del primo settembre per bombardare gli accessi ai ponti di [[Tczew|Dirschau]] sulla [[Vistola]]. L'obiettivo erano i cavi collegati all'esplosivo con il quale i polacchi avevano minato i ponti. Gli ''Stuka'' attaccarono undici minuti prima del momento ufficiale del balzo in avanti tedesco e ottennero un completo successo, anche se i polacchi furono poi in grado di riparare i danni e di far saltare uno dei due ponti.
 
La lugubre sirena che annunciava la picchiata e i brillanti risultati ottenuti anche in [[Operazione Weserübung|Norvegia]] e durante la [[campagna di Francia]] ne fecero un aereo leggendario. Lo Ju 87 era effettivamente la dimostrazione pratica della ''[[Guerra lampo|Blitzkrieg]]'' su tre dimensioni, che si rifaceva alle teorie di [[Amedeo Mecozzi]] sulla strettissima cooperazione tra l'arma aerea e le forze terrestri. La combinazione di rumore e precisione degli ''Stuka'' terrorizzò i difensori francesi. I soldati uscivano barcollando dai pur sicuri rifugi, incapaci di continuare a sopportare le continue onde d'urto. Gli ''Stuka'' del ''Fliegerkorps VIII'', in particolare, al comando del generale [[Wolfram von Richthofen]], compirono otto o nove sortite al giorno, impegnando equipaggi e personale di terra al limite delle possibilità ma ottenendo un livello di distruzione che sorprese gli stessi comandi tedeschi. Dato però che i tedeschi non fornivano scorta ai loro bombardieri, se questi venivano sorpresi dalla caccia nemica, le perdite potevano essere molto pesanti. Vicino [[Sedan]], il 12 maggio 1940, 6 [[Curtiss P-36 Hawk|Curtiss Hawk]] francesi sorpresero una formazione di Ju 87 e ne abbatterono ben undici senza subire perdite<ref>{{Cita|Boyne|p. 57|Boyne}}.</ref>.
La combinazione di rumore e precisione degli ''Stuka'' terrorizzò i difensori francesi. I soldati uscivano barcollando dai pur sicuri rifugi, incapaci di continuare a sopportare le continue onde d'urto. Gli ''Stuka'' del ''Fliegerkorps VIII'', in particolare, al comando del generale [[Wolfram von Richthofen]], compirono otto o nove sortite al giorno, impegnando equipaggi e personale di terra al limite delle possibilità ma ottenendo un livello di distruzione che sorprese gli stessi comandi tedeschi. Dato però che i tedeschi non fornivano scorta ai loro bombardieri, se questi venivano sorpresi dalla caccia nemica, le perdite potevano essere molto pesanti. Vicino [[Sedan]], il 12 maggio 1940, sei [[Curtiss P-36 Hawk|Curtiss Hawk]] francesi sorpresero una formazione di Ju 87 e ne abbatterono ben undici senza subire perdite<ref>{{Cita|Boyne|p. 57|Boyne}}.</ref>.
 
Ben presto fu chiaro che i successi degli ''Stuka'' potevano essere ottenuti solo in condizioni di supremazia aerea quasi assoluta. Nel corso della [[battaglia d'Inghilterra]] i reparti da bombardamento in picchiata vissero un momento di crisi profonda, subendo perdite pesantissime. In realtà lo ''Stuka'' era un aereo piuttosto vulnerabile, lento e poco manovrabile. Un confronto diretto, senza protezione adeguata, con i veloci caccia della [[Royal Air Force|RAF]] ne faceva una facilissima preda.
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[[File:The Soviet Union 1960 CPA 2401 stamp (World War II Hero Lieutenant Timur Frunze (Fighter Pilot) and Air Battle).jpg|thumb|Francobollo del [[USSR]] ([[1960]])]]
 
Nel Mediterraneo gli ''Stuka'' si rivelarono efficaci contro il naviglio britannico. Lo stesso accadde nel [[1941]] con la [[Invasione della Jugoslavia|conquista della Jugoslavia]] e della [[Operazione Marita|Grecia]] (dove si ripeterono le condizioni favorevoli della [[Campagna di Polonia|Polonia]]), e qualche mese più tardi durante l'[[Operazione Barbarossa|invasione dell'Unione Sovietica]].
 
Costantemente aggiornato (nelle varianti D e G, più potenti e variamente equipaggiate) lo Ju 87 rimase sempre un apparecchio valido, ma assolutamente incapace di difendersi adeguatamente dalla caccia avversaria. Era quindi l'arma ideale per una guerra aggressiva, che la Germania combatté fino a tutto il [[1942]]. A partire dal 1943 gli ''Stuka'' furono però contrastati con sempre maggiore efficacia dai caccia dell'[[Armata Rossa]], in continua evoluzione, durante le operazioni diurne; fu così sviluppata una versione per l'attacco notturno, ma alla fine, nonostante le perdite, la ''Luftwaffe'' fu costretta a far volare lo Ju 87 anche di giorno e introdusse, nel 1942, per il parere vivamente favorevole del colonnello pilota [[Hans-Ulrich Rudel]], la variante G-1, il cui armamento principale consisteva in una coppia di cannoni da 37 millimetri installati in carenature sotto l'ala. Nell'impiego operativo, accentrato in Unione Sovietica e sul fronte orientale, questi ''Stuka'' si rivelarono macchine micidiali<ref>{{Cita|Matricardi|p. 243|Matricardi}}.</ref>. Quando i sovietici poterono disporre di un numero sufficiente di caccia per contrastarli, la già scarsa maneggevolezza, ridotta ulteriormente dal peso dei cannoni, rese questi ''Stuka'' anticarro estremamente vulnerabili<ref name="Mondey 114-116"/>.
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{{vedi anche|Hans-Ulrich Rudel}}
 
Il più celebre pilota di ''Stuka'', [[Hans-Ulrich Rudel]], ottenne grandi successi con questo velivolo, combattendo esclusivamente sul fronte russo; distrusse oltre cinquecento carri armati, affondò una corazzata, la ''[[Petropavlovsk (nave da battaglia 1911)|Marat]]'', con una bomba da 1000&nbsp;kg, perse una gamba a seguito delle ferite riportate in un combattimento aereo ma ricominciò a combattere con un arto artificiale. Terminò il conflitto come colonnello consegnandosi agli [[Regno Unito|inglesi]] con alcuni compagni di stormo per non cadere nelle mani dei [[Unione Sovietica|sovietici]].
=== Con la Regia Aeronautica ===
[[File:StukaRA.jpg|upright|thumb|''Picchiatello'' in dotazione alle Regia Aeronautica]]
Anche la [[Regia Aeronautica]] ebbe per un certo periodo in dotazione gli ''Stuka''<ref name="Gunston 137"/>. Nei primi mesi del [[1939]] una commissione della ''Luftwaffe'' venne inviata all'[[Aeroporto di Guidonia]] per uno scambio di conoscenze e materiale. I piloti collaudatori tedeschi ebbero occasione di provare gli apparecchi italiani e gli italiani poterono provare in volo lo ''Stuka''. In Italia la specialità del bombardamento in picchiata era scarsamente evoluta, per questo motivo il governo italiano inviò una richiesta al [[Ministero dell'Aeronautica]] tedesco per almeno un centinaio di Ju 87B2, il quale accettò di fornirli in due lotti da 50 apparecchi ciascuno.
 
I migliori piloti dell'aviazione da caccia furono mandati presso la Stukaschule al campo di [[Graz]], in [[Austria]], per essere addestrati alla difficile "specialità" del bombardamento in picchiata. Nell'estate del 1940 circa cento esemplari di Ju 87B-1 furono assegnati al 96º Gruppo Bombardamento a Tuffo. Soprannominato "Picchiatello", lo Ju 87 equipaggiò in seguito anche altri Gruppi, come il 97º, il 101º e il [[102º Gruppo]]<ref name="Gunston 137"/>.