Pietro Nardini: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Livorno
|NoteNascita =
|GiornoMeseNascita = 12 aprile
|AnnoNascita = 1722
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==Cenni biografici==
===Le attività a Livorno===
Si sa poco dei suoi precoci studi a Livorno, ma non sono da escludere lezioni con influenti didatti come i violinisti Antonio Del Bravo, Francesco Galeotti e Francesco Puccini o l’organista di [[Chiesa di San Giovanni Battista (Livorno)|San Giovanni Battista]], Leonardo Cini.<ref name="DBI">Antonella D'Ovidio, ''Nardini, Pietro'' (sub voce), in ''Dizionario biografico degli italiani'', vol. 77, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012, consultabile on-line su [http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-nardini_(Dizionario-Biografico)/ ''Treccani.it''].</ref><ref>{{cita|Marri|p. 2}}</ref> A 12 anni si recò a Padova per studiare con [[Giuseppe Tartini]]<ref name="DEUMM" /><ref name="DBI" /> e già a 14 figura come strumentista dello stato lucchese per le Feste di Santa Croce.<ref name="DEUMM">Guido Salvetti, ''Nardini, Pietro'' (sub voce), in ''Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti'', diretto da Alberto Basso, serie II: ''Le biografie'', vol. 5: ''ME-PIA'', Torino, UTET, 1988, p. 326.</ref> Non si sa quanto questi incarichi inficiarono sul suo apprendistato padovano con Tartini, ma è certo che i soggiorni dal maestro si protrassero fino al 1740<ref name="DBI" />, anno in cui la sua posizione a Lucca si fece più alta (divenne capo strumentista).<ref name="DBI" /><ref>{{cita|Marri|p. 4}}</ref> Fu certamente maestro di [[Filippo Manfredi]] a Livorno<ref name="DBI" /> (mentre meno sicuro è il suo rapporto didattico con [[Giuseppe Cambini]]<ref name="DEUMM" /> e [[Gaetano Brunetti]]<ref>{{cita|Catalogo|pp. 136-138.}}</ref>), nell'ambito di un intenso periodo di insegnamento (c'è notizia di almeno una decina di suoi allievi)<ref>{{cita|Catalogo|pp. 136-146.}}</ref> e di concerti pubblici e privati che lo vide coinvolto come ''star'' emergente del violino<ref name="GROVE">Mariateresa Dellaborra, ''Nardini, Pietro'' (sub voce), in ''The New Grove of Music and Musicians. Second Edition'', edited by Stanley Sadie, executive editor John Tyrrell, vol. 17: ''Monnet to Nirvana'', London, Macmillan, 2001-2002, pp. 638-639.</ref>: periodo di cui, però, ci sono rimaste scarse evidenze documentarie.<ref name="Catalogo_A">{{cita|Catalogo|p. 26.}}</ref> Alcuni ritengono che in quest'epoca viaggiò molto in Europa<ref name="GROVE" />, altri indicano invece una sua permanenza pressoché uniforme a Livorno, città comunque ricca di stimoli, dove negli stessi anni lavoravano anche [[Charles-Antoine Campion]] (suo futuro ''capo'' alla corte di Firenze) e i librettisti [[Giovanni De Gamerra]] e [[Marco Coltellini]].<ref
===Il lavoro in Europa e il ''Quartetto toscano''===
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===Autografi===
A tutt'oggi non ci è pervenuto alcun autografo certo di Nardini.<ref name="Catalogo">{{cita|Catalogo|p. 226.}}</ref> Antichi cataloghi bibliotecari segnano come autografe quattro composizioni che però tra loro non hanno corrispondenze calligrafiche.<ref
*un inno ''Anna spes vitae'' alla Biblioteca Palatina di Parma datato 1786;
*la parte del violino principale di un concerto violinistico, datata 1795, appartenuta a un allievo fiorentino di Nardini, collezionata da [[Masseangelo Masseangeli]] tramite [[Ferdinando Giorgetti]], oggi all'Accademia Filarmonica di Bologna;
*un ''Cantabile'' di una sonata, ricco di abbellimenti, al Conservatorio di Firenze;
*un catalogo veneziano indica come autografo incerto un intero manoscritto miscellaneo alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, che però contiene solo una composizione di Nardini.<ref>{{cita web|url=http://id.sbn.it/bid/MSM0133615|titolo=Scheda della miscellanea autografa incerta di Venezia|sito=SBN}}</ref><ref
Si ritiene comunque che gli autografi possano nascondersi tra le molte copie manoscritte pervenuteci, soprattutto in quelle conservate a Firenze, Padova e Genova, quelle che, a una disamina calligrafica, sembrano somigliarsi di più.<ref
===Copie manoscritte===
====In Italia====
Padova è la città che conserva il maggior numero di opere di Nardini in copie manoscritte (43 manoscritti), divise tra la Biblioteca Antoniana e quella del Conservatorio "Cesare Pollini".<ref>{{cita|Catalogo|p. 104.}}</ref> Seguono Genova (39 manoscritti conservati al Conservatorio, nel Fondo Antico e nel Dono Delius), Firenze (28 manoscritti al [[Conservatorio Luigi Cherubini|Conservatorio Cherubini]]) e Napoli (14 copie nella biblioteca di [[Conservatorio di San Pietro a Majella|San Piero a Majella]]).<ref name="Catalogo_B">{{cita|Catalogo|pp. 103-104.}}</ref> 9 manoscritti sono nel Conservatorio di Bergamo, 7 nell'Istituto Brera di Novara, nel Fondo Noseda del Conservatorio di Milano<ref>{{cita web|url=http://id.sbn.it/bid/MSM0173492|titolo=Manoscritto nardiniano a Milano|sito=SBN}}</ref><ref>{{cita web|url=http://id.sbn.it/bid/MSM0140341|titolo=Sonata manoscritta nardiniana a Milano|sito=SBN}}</ref> e nella città di Modena (tra la Biblioteca Estense e l'Istituto Vecchi/Tonelli).<ref
====All'estero====
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