Sampierdarena: differenze tra le versioni

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Il grande complesso (via N. Daste 8), pensato come spazio pubblico aperto a tutti i cittadini, ma in particolare a circoli e associazioni, fu eretto negli [[anni 1980|anni ottanta]] sull'area dell'ex stabilimento Nasturzio, del quale riutilizza parzialmente anche alcune strutture.
 
L'edificio, intitolato a Giacomo Buranello, fu costruito su progetto dell'ing. Guido Veneziani e inaugurato il 19 maggio 1984 dal sindaco di Genova [[Fulvio Cerofolini]]. La grande struttura contrasta nettamente, per le dimensioni e soprattutto per il marcato colore blu e giallo dei prospetti, con le adiacenti ville storiche, la [[Villa Lercari Sauli|"Semplicità"]], alla quale è quasi addossato, e la [[villa Doria delle Franzoniane]]. Attorno a una struttura centrale di forma cubica si sviluppano tre corpi di fabbrica che ospitano auditorium, biblioteca e scuola; del tutto privo di [[barriera architettonica|barriere architettoniche]], si sviluppa per oltre 4000&nbsp;m² su tre piani e contiene un [[auditorium]] da 240 posti, due sale per conferenze, uno spazio espositivo, la civica [[biblioteca]] Gallino, una succursale della scuola media Barabino e due [[palestra|palestre]]. Il complesso, che ospita mostre fotografiche e di pittura, conferenze e concerti, è gestito da un comitato che comprende il [[comune di Genova]] e le locali associazioni politico-sociali.<ref name="sampnet"/><ref>{{CollegamentoCita web interrotto|1url=[http://redazionegenova.informagiovanionline.it/genova/ambiente-e-vita-con-gli-altri/partecipazione/organizzare-un-evento/centro-civico-buranello |titolo=Il Centro civico su informagiovanionline.it] |dateaccesso=novembre27 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150227203719/http://redazionegenova.informagiovanionline.it/genova/ambiente-e-vita-con-gli-altri/partecipazione/organizzare-un-evento/centro-civico-buranello |dataarchivio=27 febbraio 20182015 |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.comune.genova.it/node/31035 Immagine del centro civico sul sito del comune di Genova]</ref><ref>[http://www.bibliotechedigenova.it/content/biblioteca-gallino la biblioteca Gallino su www.bibliotechedigenova.it]</ref>
 
==== Altri edifici civili ====
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* [[Liceo classico]] e [[Liceo linguistico|linguistico]] Giuseppe Mazzini<ref>[http://www.liceomazzinigenova.gov.it/ Sito ufficiale del liceo Mazzini]</ref>, via P. Reti 25
* Liceo statale Piero Gobetti, via Spinola di San Pietro 1; già [[istituto magistrale]], ha sede nella [[villa Spinola di San Pietro]] ed ha quattro diverse specializzazioni: [[liceo linguistico]], [[liceo delle scienze umane]], [[liceo economico sociale]] e [[Liceo musicale e coreutico|liceo coreutico]].<ref>[http://www.gobetti.it/ Sito ufficiale del liceo Gobetti]</ref>
* Istituto Don Bosco, via C. Rolando 15; la principale scuola non statale di Sampierdarena offre oggi due corsi di studio: liceo scientifico e liceo scientifico ad indirizzo sportivo, volto a fornire una preparazione specifica a quanti intendano proseguire gli studi universitari nei corsi di laurea legati allo sport ed alle attività motorie. Accanto ai due licei si tengono corsi professionali per installatori e manutentori di impianti elettrici ed ascensori. Fino ai primi anni duemila il nome dell'Istituto Don Bosco era legato soprattutto ad un frequentato istituto tecnico industriale.<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://donboscogenova.org/site/ |titolo=Sito ufficiale dell'Istituto Don Bosco] |dateaccesso=aprile13 gennaio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141219041606/http://donboscogenova.org/site/ |dataarchivio=19 dicembre 20182014 |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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* '''Viabilità moderna'''. A partire dalla seconda metà del [[XVIII secolo|Settecento]], con la costruzione della "strada Camblasia", ampliata negli [[anni 1820|anni venti dell'Ottocento]] e divenuta "strada reale" (oggi [[Strada statale 35 dei Giovi|strada provinciale 35 dei Giovi]]), Sampierdarena divenne un importante crocevia stradale. Oltre che dalla ex statale dei Giovi è attraversata anche dalla [[strada statale 1 Via Aurelia]] diretta verso ponente. Il collegamento verso il centro della città è assicurato dalle diverse strade urbane realizzate nella prima metà del [[XX secolo|Novecento]] e dalla [[Strada sopraelevata di Genova|strada sopraelevata]] che collega il casello autostradale e via Cantore con il centro della città e il quartiere della [[Foce (Genova)|Foce]].
 
:La viabilità della zona di San Benigno è interessata dagli interventi previsti nel nodo stradale e autostradale genovese, riguardanti il nuovo collegamento tra il casello autostradale e il porto e la sua connessione con la viabilità ordinaria, allo scopo di separare la viabilità ordinaria dai flussi di traffico diretti o provenienti dal porto.<ref>[http://www.comuneinfrastrutture.genovaregione.liguria.it/articoli/potenziamento-san-benigno-firmato-l39accordo-del-prisindex.php?option=com_bandiegare&view=bandiegare&Itemid=1&id_gara=22] {{collegamento interrottoWebarchive|1url=[https://web.archive.org/web/20150502154637/http://www.infrastrutture.regione.liguria.it/index.php?option=com_bandiegare&view=bandiegare&Itemid=1&id_gara=22] |date=aprile2 2018maggio |bot=InternetArchiveBot2015 }} [http://www.urbancenter.comune.genova.it/sites/default/files/archivio/allegati/TSN2/ALLEGATI/FOCUS%20GROUP/S.BENIGNO/Nodo%20di%20San%20Benigno.pdf] I progetti riguardanti il nodo stradale e autostradale genovese sui siti della Regione Liguria e del comune di Genova</ref>
 
=== Strade ===
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* Lo scalo merci portuale chiamato "Genova Marittima Bacino"
* La parte sud dell'altro scalo merci asservito al porto genovese, scalo mai utilizzato a pieno, chiamato "Genova Campasso"
[[File:Genova Sampierdarena gallerie Coscia.JPG|thumb|Il cosiddetto "pozzo Coscia", ingresso a ponente delle dismesse gallerie ferroviarie che collegavano il polo industriale di Sampierdarena con il porto]]Fino agli anni trenta del Novecento il colle di San Benigno, che divideva Sampierdarena da Genova, era attraversato da sei [[Galleria (ingegneria)|gallerie]] ferroviarie. Nonostante lo sbancamento del colle, le gallerie, poste ad una quota molto bassa, sono tuttora esistenti e due di esse sono ancora in funzione: la galleria San Lazzaro alta, a ridosso di via di Francia, si trova sulla linea ferroviaria principale tra le stazioni di Sampierdarena e [[stazione di Genova Principe|Genova-Principe]]; la San Lazzaro bassa, con imbocco presso la fermata di via di Francia, passando sotto la stessa via di Francia sbuca in porto e raggiunge la stazione di Genova-Principe sotterranea. Nei pressi di San Benigno, sotto il grande edificio della "Nuova Darsena" è ancora visibile, ma in stato di degrado, il cosiddetto "pozzo Coscia" ossia l'imbocco a ponente delle gallerie "Assereto", "San Benigno" e "Sanità", non più utilizzate, che collegavano le aree industriali di Sampierdarena con il porto, e più a mare la "Romairone", interamente compresa nell'area portuale. Le imboccature di tutte queste gallerie consentono oggi di individuare la posizione dello scomparso colle di San Benigno.<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://www.metrogenova.com/magazines/Alla%20ricerca%20dei%20Buchi%20perduti%20-%201.pdf |titolo="Alla ricerca dei "buchi" perduti - gallerie vecchie e nuove a Sampierdarena", su www.metrogenova.com] |dateaccesso=29 aprile 20182015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140819155042/http://www.metrogenova.com/magazines/Alla%20ricerca%20dei%20Buchi%20perduti%20-%201.pdf |dataarchivio=19 agosto 2014 |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref><ref>[http://www.miol.it/stagniweb/mappe/plan_gev.gif Planimetria degli impianti ferroviari nel porto di Genova]</ref>
 
=== Trasporti urbani ===