Bill of Rights: differenze tra le versioni

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== Storia ==
 
Il Bill of Rights "fu emanato al termine di cinquant’anni di lotte tra Corona e Comuni ([...)] La norma, dunque, è solo il punto di arrivo di una evoluzione storica molto lunga e complessa che affonda le radici addirittura nel Parlamento medievale"<ref>Simona Rodriquez, ''L’INSINDACABILITÀ PARLAMENTARE NELLE ESPERIENZE COMPARATE E L’INFLUENZA DELLA CORTE DI STRASBURGO'', Nomos, 2-2017, p. 5, che cita a sostegno V. ZAGREBELSKY, ''Le immunità parlamentari (natura e limiti di una garanzia costituzionale)'', Torino, 1979, 6 e T. ERSKINE MAY, ''Treatise on the Law, Privileges, Proceedings and Usage of Parliament'', London-Edinburgh-Dublin, Butterworths, 22nd ed., 1997, poi nella 23rd ed., a cura di W.M MCKAY, Butterworths, 2004, 78-82.</ref>.
 
Il ''Bill of Rights'' fu approvato e firmato da [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo III d'Orange]], olandese che aveva sposato una componente della famiglia [[Stuart]], [[Maria II d'Inghilterra]], figlia di [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II]] nel [[1689]] in Inghilterra. Guglielmo ereditò il trono dopo la deposizione di [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II]], che fu dichiarato decaduto proprio nel ''Bill of Rights'', poiché in esso si sostiene che Giacomo aveva abbandonato l'Inghilterra per fuggire in Francia.