Sogno: differenze tra le versioni

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Nel 1976 J. [[Allan Hobson]] e [[Robert McCarley]] proposero una nuova teoria che cambiò radicalmente il sistema di ricerca, sfidando la precedente visione freudiana dei sogni come desideri del subconscio che dovrebbero essere interpretati. La [[teoria di attivazione di sintesi]] asserisce che le esperienze sensitive sono fabbricate dalla corteccia come un mezzo per interpretare i segnali [[Teoria del caos|caotici]] dai ponti neuronali. Questi propongono che, durante la fase REM, le onde della sinapsi ascendente PGO (ponto-genicolo-occipitale) stimolino la parte alta del [[mesencefalo]] e del [[prosencefalo]], producendo rapidi movimenti degli occhi. Il proencefalo, così attivato, sintetizza il sogno all'esterno delle informazioni generatesi internamente. Questi presumono inoltre che le stesse strutture indurrebbero anche le informazioni sensoriali della fase REM.
 
Le ricerche di Hobson e McCarlyMcCarli nel 1976 suggerirono che i segnali interpretati come sogni hanno origine nel tronco del cervello durante la fase REM. Comunque la ricerca di Mark Solms suggerisce che i sogni sono generati nel romboencefalo e che la fase REM e i sogni non sono direttamente correlati.<ref>{{Cita libro
| cognome = Solms
| nome = M.