Francesco da Paola: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 61:
Il [[2 febbraio]] [[1483]], partendo da [[Paterno Calabro]], Francesco, insieme a [[Bernardino Otranto]] di [[Cropalati]], lasciò la Calabria alla volta della Francia: risalendo per il Vallo di Diano si fermò prima a [[Polla]], poi nell'abbazia di [[Santa Maria La Nova]] di [[Campagna (Italia)|Campagna]] e a [[Salerno]]. Passò per Napoli dove fu accolto da una grande folla acclamante e dallo stesso re [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]].
 
A Roma incontrò diverse volte Papa Sisto, che gli affidò diversi incarichi. S'imbarcò quindi a [[Civitavecchia]] per la Francia. Al suo arrivo presso la corte, nel [[Castello di Plessis-lez-Tours]], Luigi XI gli s'inginocchiò. L'eremita non lo guarì dal male, ma la sua azione portò a un miglioramento dei rapporti tra la Francia e il Pontefice. Francesco visse in Francia circa quindiciventicinque anni e seppe farsi apprezzare dal popolo semplice come dai dotti della [[Sorbona]]. Molti religiosi francescani, [[benedettini]] ed eremiti, affascinati dal suo stile di vita, si aggregarono a lui anche in Francia, contribuendo all'''universalizzazione'' del suo ordine. Questo comportò gradualmente il passaggio da un puro eremitismo a un vero e proprio [[cenobitismo]], con la fondazione di un secondo ordine (per le [[suora|suore]]) e un terzo (per i laici). Le rispettive regole furono approvate da [[Papa Giulio II]] il 28 luglio [[1506]]. Il re [[Carlo VIII]], successore di Luigi XI, stimò molto Francesco e contribuì alla fondazione di due monasteri dell'Ordine dei Minimi, uno a Plessis-lez-Tours e uno sul monte [[Pincio]] a Roma. Nel [[1498]], alla morte di Carlo VIII, ascese al trono [[Luigi XII]] che, benché Francesco chiedesse di tornare in Italia, non lo concesse. Il santo eremita aveva ormai 8291 anni, e da 1525 viveva in terra straniera.
 
=== Il sereno epilogo e la grande eredità spirituale ===