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Rho spicca nella regione per esser stata una delle città a rappresentare meglio la [[rivoluzione industriale]] lombarda. Numerosi sono state le industrie e fabbriche di grandi dimensioni fondate nel territorio rhodense; alcune sono ancora funzionanti, altre sono ormai dismesse e alcune di queste sono riconosciute come monumenti di [[archeologia industriale]].
 
La popolazione di Rho, fino alla fine dell'Ottocento era assorbita completamente dall'agricoltura che dava lavoro all'80% della popolazione. I primi cambiamenti si ebbero nel [[1870]] quando la prima grande industria sorse nel rhodense: il '''Sacchettificio Goglio'''. Posto di fronte al Santuario, il sacchettificio aprì i battenti con 45 dipendenti per poi arrivare ad averne circa 500. Nel secondo dopoguerra fallì e gli edifici furono smantellati. Oggi a suo ricordo rimane una via dedicata al suo fondatore: Paolo Goglio.
 
[[File:Rho - Sede Giuseppe Citterio.JPG|thumb|left|La sede della Citterio]]
Proprio di fronte al sacchettificio nel [[1878]] iniziò la sua attività il '''[[Citterio|Salumificio Citterio]]'''. Famoso a livello locale, nel [[1932]] cominciò l'esportazione, affermandosi come uno dei leader nazionali nella produzione di salumi e oggi è ancora in attività. Nonostante si sia incredibilmente esteso è ancora possibile vedere il primo edificio storico, oggi completamente ricoperto di vite canadese. La facciata spesso appare nelle pubblicità televisive.
 
Nel 1904 apre i battenti il '''[[Cotonificio Muggiani]]''', una delle più importanti realtà della filatura di cotone lombarda, che arrivò a dar lavoro a 1200 operai. Nel 1910 il cotonificio fu assorbito dalla società '''Unione Manifatture''' che possedeva diversi opifici. I numerosi macchinari furono spenti nel 1963. L'edificio principale della filatura è stato recentemente ristrutturato ed è un monumento di archeologia industriale.
 
Nel [[1905]] venne fondata la '''Tintoria Bonecchi''', che raggiunse un notevole sviluppo nel [[1932]] con macchinari moderni ed efficienti per l'epoca. Aprì uno stabilimento anche in Bulgaria, risultando una delle prime aziende ad esternalizzare in Paesi a basso costo della manodopera. Sempre nell'ambito della manifattura un importante sviluppo lo diede la '''Chatillon''', una grande fabbrica posta dietro la stazione che produceva seta artificiale. La struttura è stata recentemente demolita.
 
Nella prima decade del 1900 aprono i battenti le industrie chimiche come la '''Italica''' e la '''Chimica Bianchi'''. Della prima sono ancora visibili l'acquedotto e una parte degli edifici storici, essendo tuttora funzionante. È stata invece recentemente demolita del tutto la Chimica Bianchi che dal [[1907]] produceva coloranti organici e sintetici, per essere poi assorbita dalla [[Montedison]]. La Bianchi è ricordata tristemente per le molte morti dovute alla mancanza di misure di sicurezza nella manipolazione di prodotti chimici, come l'amianto. Oggi nell'area che ospitava l'industria sono sorte decine di capannoni che ospitano il quartiere artigianale rhodense.
 
Nel [[1907]] nasce la '''Ditta Ing. V. Fachini''', nota per la perfezione delle sue costruzioni meccaniche ed elettromeccaniche. Ancora oggi vi si costruiscono riduttori e motoriduttori. Nel [[1910]] il signor Edoardo Goglio e il signor Bonecchi decisero di fondare la '''Bogophane'''. Nel [[1932]] raggiunse la massima produzione con circa 70 operai. Nel [[1971]] venne chiusa dal momento che aveva scarichi altamente tossici. In seguito la produzione è ripresa e l'azienda realizza cellophane.
 
Nel [[1949]] la società '''Condor''' ottiene l'autorizzazione del Comune per la costruzione della Raffineria di Rho. I lavori iniziano nel dicembre del [[1951]] e la raffineria apre i battenti nel settembre [[1953]], raffinando il greggio che arrivava da [[Genova]] via oleodotto. La proprietà passò alla [[Royal Dutch Shell|Shell]] nel [[1959]] e quindi alla [[Agip]] nel [[1974]]. Negli anni ottanta la necessità di modernizzare alcune strutture e le sempre più pressanti accuse di inquinamento spinsero alla chiusura della raffineria, formalizzata nel [[1992]].<br />
Agli inizi del [[XXI secolo]] la struttura industriale viene smantellata e bonificata. Esattamente 1000 anni dopo che Enrico II istituì il mercato, il 31 marzo [[2004]] viene inaugurato il nuovo [[Fiera di Milano|Polo fieristico di Milano]], per 10/11 sul territorio rhodense<ref>[http://www.nuovosistemafieramilano.it/ Nuovo Sistema Fiera Milano], sito del Nuovo Polo Fieristico milanese</ref>.