Femminismo: differenze tra le versioni

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Si potrebbe così tornare alla libera espressione di una pansessualità - quella che [[Sigmund Freud|Freud]] chiamava ''perversa polimorfa'' - che sostituisca l'attuale unico binomio etero-omosessuale e «la riproduzione della specie da parte di un sesso a beneficio di entrambi sarebbe sostituita dalla riproduzione artificiale». Grazie alla socializzazione dell'allevamento dei figli cesserebbe la dipendenza del bambino dalla madre e dalla madre dal bambino, e si spezzerebbe la tirannia della famiglia biologica, così come la cibernetica libererà uomini e donne dalle fatiche del lavoro.<ref>S. Firestone, ''La dialettica fra i sessi. Autoritarismo maschile e società tardo-capitalistica'', 1971, pp. 24-25.</ref>
 
==== Andrea Dworkin ====
[[Andrea Dworkin]] fu una nota teorica del femminismo radicale]], conosciuta soprattutto per una dura critica della [[pornografia]], accostata nel suo giudizio allo [[stupro]] e ad altre forme di [[violenza contro le donne]]. Nel giro di dieci-quindici anni il suo nome è conosciuto in tutti gli Stati Uniti come portavoce del movimento femminista contro la pornografia e come autrice di testi sullo sfruttamento economico delle immagini del corpo femminile e sulla rappresentazione degradata della sessualità, in particolare ''Pornography. Men Possessing Women'' (1981) e ''Intercourse'' (1987), che sono le sue due opere di maggior successo e notorietà. Tornata a New York dopo un periodo trascorso in Olanda, partecipa in una serie di manifestazioni contro la guerra, per i diritti delle lesbiche e contro l'apartheid in Sud Africa. Inoltre, si guadagna grande fama come speaker presso conferenze ed eventi femministi e tramite l'organizzazione di diverse campagne. La sua personalità, le sue affermazioni sferzanti e le sue posizioni inflessibili, soprattutto in riferimento alla sessualità e alla pornografia, sono state oggetto di aspre critiche da parte delle femministe contrarie alle sue teorie, che la accusarono di negare la libertà di autodeterminazione di una donna sul proprio corpo (compreso il diritto di esporlo o di "venderlo").<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/03/corpo-di-donna-si-puo-vendere-per-scelta/764682/ "Il corpo di una donna si può vendere. Per scelta"], su ''[[il Fatto Quotidiano]]'' del 3 novembre 2013.</ref> Sul versante opposto, la Dworkin è stata ammirata ed esaltata da numerose altre femministe che ne hanno riconosciuto la validità dei risultati e l'impegno in difesa delle donne. Tra le accuse più dure contro la Dworkin, quella di sostenere la [[censura]] contro la pornografia, censura paragonata al controllo dell'informazione di uno [[stato autoritario]], che avrebbe dovuto colpire anche semplici autori erotici.<ref>[http://www.littere.com/lostbooks/ital/bibliot1.shtm Recensione a ''Pornography''].</ref><ref>J. M. Coetzee, Pornografia e censura, Donzelli, 1996, p. 42.</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=Q_RNcg2DowQC&pg=PT362&lpg=PT362&dq=andrea+dworkin+autoritaria&source=bl&ots=9UDfwQhNpz&sig=2-E8Mbm5JSsVP8ys2xl43xK-geI&hl=it&sa=X&ei=ujfaVLvnCYHzUpCUgoAP&ved=0CEAQ6AEwBg#v=onepage&q=andrea%20dworkin%20autoritaria&f=false Steven Pinker, ''Tabula rasa''].</ref>
 
==== Anne Koedt ====
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Il mito freudiano è del resto funzionale a una società organizzata in vista dello sfruttamento degli interessi maschili e gli uomini «temono di diventare sessualmente superflui se la clitoride fosse sostituita alla vagina come centro del piacere femminile». A loro volta le donne potrebbero liberare la loro sessualità: «lo stabilimento dell'orgasmo clitorideo come fatto minaccerebbe l'istituzione eterosessuale. Esso indicherebbe infatti che il piacere sessuale si può ottenere sia da un uomo che da un'altra donna, facendo così dell'eterosessualità non un assoluto ma un'opzione».<ref>A. Koedt, ''The Myth of the Vaginal Orgasm'', cit., pp. 340-342.</ref>
 
==== Il femminismo lesbico ====
{{Vedi anche|Movimento lesbico|Separatismo femminista}}
 
===== Le ''Radicalesbians'' =====
[[File:Double Venus-color.svg|thumb|left|upright=0.6|Simbolo del lesbismo]]
{{citazione|Il femminismo è la teoria, il lesbismo la pratica|Attribuito a [[Ti-Grace Atkinson]], in [http://www.cwluherstory.org/lesbianism-and-feminism.html A. Koedt, ''Lesbianism and Feminism'']}}
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Aver interiorizzato le definizioni che la cultura maschile dà delle donne, le esclude dalla possibilità di elaborare i termini della loro vita: «l'uomo ci attribuisce una sola cosa: lo status che ci rende schiave legittimandoci agli occhi della società in cui viviamo. Questo, nell'attuale gergo culturale, si chiama "femminilità" o "essere una vera donna". Noi siamo autentiche, legittimate, reali nella misura in cui siamo proprietà di un uomo del quale portiamo il nome. Essere una donna che non appartiene a nessun uomo significa essere invisibile, patetica, inautentica, irreale. L'uomo conferma la sua immagine di noi - ciò che dobbiamo essere per essere accettate da lui - ma non il nostro vero io; lui conferma la nostra ''femminilità'', come la chiama, in relazione a lui, ma noi non possiamo affermare la nostra personalità, il nostro autentico noi stesse. Finché saremo subordinate alla cultura maschile per questa definizione, per questa approvazione, noi non potremo essere libere».<ref>''The Woman Identified Woman'', in AA. VV., ''The Vintage Book of Feminism'', cit., p. 166.</ref>
 
===== Adrienne Rich =====
{{Vedi anche|Adrienne Rich}}
[[File:Audre Lorde, Meridel Lesueur, Adrienne Rich 1980.jpg|thumb|left|Adrienne Rich (a destra) con Audre Lorde e Meridel Le Sueur nel 1980]]
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Rich si rifiuta di assimilare all'omosessualità maschile l'esperienza lesbica, che è, come la maternità, un'esperienza profondamente femminile con uno specifico erotismo, che non può essere ristretto a nessuna singola parte del corpo, o al solo corpo, come un'energia non solo diffusa, ma onnipresente come scrive [[Audre Lorde]],<ref>A. Lorde, ''Uses of Erotic. The Erotic as Power'', in «Out & Out Books Pamphlet», 3, 1979.</ref> «quando si condivide la gioia, sia fisica che emotiva o psichica» e quando le donne condividono insieme il loro lavoro.<ref>A. Rich, ''Eterosessualità obbligata ed esistenza lesbica'', cit., p. 28.</ref>
 
===== Monique Wittig =====
{{Vedi anche|Monique Wittig}}
La femminista lesbica francese [[Monique Wittig]] ([[1935]]-[[2003]]) denuncia in ''The straight mind'', del [[1980]], l'uso del linguaggio come arma politica, per dare una «lettura scientifica della realtà sociale nella quale gli esseri umani sono dati come invarianti, intoccati dalla storia e immuni dai conflitti di classe, con una [[psiche]] identica per ciascuno di essi perché geneticamente programmata». Un esempio è fornito dalla [[psicoanalisi]], che pretende di interpretare il linguaggio simbolico dell'[[inconscio]] secondo modelli che in realtà essa stessa ha precostituito manipolando i discorsi dei malati. Nella psicanalisi di [[Jacques Lacan]], così come nello [[strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]] [[antropologico]] di [[Claude Lévi-Strauss|Lévi-Strauss]], l'inconscio e il pensiero primitivo appaiono invariabilmente eterosessuali, ma si tratta di «un'operazione che è stata loro necessaria per eterosessualizzare sistematicamente quella dimensione personale che è emersa tra gli individui dominati nel campo storico, soprattutto tra le donne».
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Il lesbismo è per Wittig «la sola forma sociale nella quale possiamo vivere libere» come "lesbica" è il solo concetto al di là delle categorie di sesso, perché il soggetto designato non è una donna, né economicamente, né politicamente, né ideologicamente, perché «ciò che costituisce una donna è la relazione sociale specifica con un uomo», una relazione di servitù dalla quale le lesbiche si sono emancipate. La distruzione della classe delle donne passa attraverso «la distruzione dell'eterosessualità come sistema sociale basato sull'oppressione e l'appropriazione delle donne da parte degli uomini, che produce il corpo delle dottrine della differenza tra i sessi per giustificare questa oppressione».<ref>L'articolo ''One is not Born a Woman'' è riprodotto anche in AA. VV., ''The Lesbian and Gay Studies Reader'', a cura di H. Abelove, M. A. Barale e D. M. Helperin, 1993, pp. 103-109. [https://profondorosa.noblogs.org/gallery/5063/straightmind.pdf Traduzione italiana on-line].</ref>
 
==== Sviluppi del femminismo statunitense ====
{{vedi anche|Femminismo negli Stati Uniti d'America}}
===== Gayle Rubin: il sistema sesso/genere =====
Nel [[1974]] fu pubblicato il saggio di [[Gayle Rubin]] (n. [[1949]]) ''The Traffic in Women. Notes on the "Political Economy" of Sex'' (Lo scambio delle donne. Note sulla "economia politica" del sesso). Rubin parte dalla classica analisi di Engels, che ritiene però di dover integrare con le ricerche [[Sigmund Freud|Freudiana]] in psicoanalisi e quelle antropologiche di [[Lévi-Strauss]]. Per quanto le conclusioni di questi ultimi siano contestabili, il materiale da loro fornito è un utile strumento di comprensione della realtà sociale, con i suoi meccanismi di oppressione delle donne e dell'[[omosessualità]].
 
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Il movimento femminista, che si pone il problema del superamento delle contraddizioni di un sistema sociale che produce l'oppressione sessista, deve pertanto mirare all'eliminazione del ruoli sessuali imposti. Il sogno di Rubin è quello di «una società androgina senza genere [...] nella quale l'anatomia di una persona sia irrilevante per stabilire cosa si deve fare e con chi si deve fare l'amore».<ref>G. S. Rubin, ''Lo scambio delle donne. Una rilettura di Marx, Engels, Lévi-Strauss e Freud'', in «Nuova DWF», I, 1976, pp. 23-65.</ref>
 
===== Susan Brownmiller =====
{{vedi anche|Cultura dello stupro}}
La ricerca delle origini dell'oppressione femminile nella storia umana portò [[Susan Brownmiller]] (n. [[1935]]) a teorizzare nel suo ''Against Our Will. Men, Women and Rape'' (Contro la nostra volontà. Uomini, donne e violenza sessuale) del [[1975]], che sia stato lo [[stupro]] o anche soltanto la minaccia della violenza sessuale il mezzo con il quale gli uomini primitivi ottennero quella subordinazione delle donne che, pur in forma mutate, si è perpetuata nelle società moderne attraverso quella che lei ha chiamato «[[cultura dello stupro]]».
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Se le prime violenze sessuali poterono essere episodiche, presto l'uomo comprese che esse potevano rappresentare «la fondamentale arma offensiva dell'uomo contro la donna, il principale agente del volere di lui e della paura di lei [...] il definitivo banco di prova della sua forza superiore [...] Si tratta, né più né meno, che di un consapevole processo d'intimidazione mediante il quale ''tutti gli uomini'' mantengono ''tutte le donne'' in uno stato di paura».<ref>S. Brownmiller, ''Contro la nostra volontà. Uomini, donne e violenza sessuale'', 1976, pp. 10-13.</ref>
 
===== Dorothy Dinnerstein =====
''The Mermaid and the Minotaur. Sexual Arrangements and Human Malaise'' (La sirenetta e il minotauro. Modalità sessuale e malessere umano) pubblicato nel [[1976]] dalla psicoanalista [[Dorothy Dinnerstein]] ([[1923]]-[[1992]]) rappresenta nelle due figure [[mitologia|mitologiche]] della [[sirenetta]] e del [[minotauro]] i caratteri rispettivamente femminili e maschili generati dall'allevamento dei figli nelle famiglie delle moderne società occidentali.
 
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Come Rubin, anche Dinnerstein ritiene che la presenza a pari titolo del padre a fianco della madre - quello che ella chiama ''dual parenting'' - possa condurre a una trasformazione dei ruoli di genere che si stabiliscono all'interno della famiglia.
 
===== Nancy Chodorow =====
La psicoanalista [[Nancy Chodorow]] (n. [[1944]]), autrice nel [[1978]] de ''The Reproduction of Mothering. Psychoanalysis and the Sociology of Gender'' (La riproduzione della funzione materna. Psicoanalisi e sociologia di genere) considera le differenze di genere formazioni di compromesso del complesso edipico. Tutti i bambini, per i quali la madre rappresenta il primo oggetto sessuale, formano il loro [[Io (psicologia)|Io]] in reazione alla figura dominante della madre. Il maschio forma il suo senso di indipendenza in modo più immediato emulando il padre nel suo interesse possessivo verso la madre/moglie.
 
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Per superare un'organizzazione sociale che produce funzioni di generi discriminatorie, è allora necessario cominciare a «riorganizzare la cura della prole, dove l'accudimento primario sia compito comune degli uomini e delle donne». Crescendo in dipendenza di entrambi i genitori, il maschio «non finirebbe per legarsi alla negazione della dipendenza e alla svalutazione della donna» diminuendo «il suo bisogno di difendere gelosamente la propria mascolinità e il controllo delle sfere sociali e culturali che trattano e definiscono la donna come un essere secondario e privo di potere».<ref>N. Chodorow, ''La riproduzione della funzione materna. Psicoanalisi e sociologia della funzione materna'', 1991, ''passim''.</ref>
 
===== Andrea Dworkin =====
[[Andrea Dworkin]] fu una nota teorica del femminismo radicale]], conosciuta soprattutto per una dura critica della [[pornografia]], accostata nel suo giudizio allo [[stupro]] e ad altre forme di [[violenza contro le donne]]. Nel giro di dieci-quindici anni il suo nome è conosciuto in tutti gli Stati Uniti come portavoce del movimento femminista contro la pornografia e come autrice di testi sullo sfruttamento economico delle immagini del corpo femminile e sulla rappresentazione degradata della sessualità, in particolare ''Pornography. Men Possessing Women'' (1981) e ''Intercourse'' (1987), che sono le sue due opere di maggior successo e notorietà. Tornata a New York dopo un periodo trascorso in Olanda, partecipa in una serie di manifestazioni contro la guerra, per i diritti delle lesbiche e contro l'apartheid in Sud Africa. Inoltre, si guadagna grande fama come speaker presso conferenze ed eventi femministi e tramite l'organizzazione di diverse campagne. La sua personalità, le sue affermazioni sferzanti e le sue posizioni inflessibili, soprattutto in riferimento alla sessualità e alla pornografia, sono state oggetto di aspre critiche da parte delle femministe contrarie alle sue teorie, che la accusarono di negare la libertà di autodeterminazione di una donna sul proprio corpo (compreso il diritto di esporlo o di "venderlo").<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/03/corpo-di-donna-si-puo-vendere-per-scelta/764682/ "Il corpo di una donna si può vendere. Per scelta"], su ''[[il Fatto Quotidiano]]'' del 3 novembre 2013.</ref> Sul versante opposto, la Dworkin è stata ammirata ed esaltata da numerose altre femministe, quali [[Catharine MacKinnon]], che ne hanno riconosciuto la validità dei risultati e l'impegno in difesa delle donne. Tra le accuse più dure contro la Dworkin, quella di sostenere la [[censura]] contro la pornografia, censura paragonata al controllo dell'informazione di uno [[stato autoritario]], che avrebbe dovuto colpire anche semplici autori erotici.<ref>[http://www.littere.com/lostbooks/ital/bibliot1.shtm Recensione a ''Pornography''].</ref><ref>J. M. Coetzee, Pornografia e censura, Donzelli, 1996, p. 42.</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=Q_RNcg2DowQC&pg=PT362&lpg=PT362&dq=andrea+dworkin+autoritaria&source=bl&ots=9UDfwQhNpz&sig=2-E8Mbm5JSsVP8ys2xl43xK-geI&hl=it&sa=X&ei=ujfaVLvnCYHzUpCUgoAP&ved=0CEAQ6AEwBg#v=onepage&q=andrea%20dworkin%20autoritaria&f=false Steven Pinker, ''Tabula rasa''].</ref>
 
==== Il femminismo nero ====
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Collaborò con la rivista "Flegrea" e con la rivista femminile torinese "La Donna" per la quale nel 1909 scrisse dei reportage come corrispondente da Londra, dove s'era recata in qualità di socia delegata del [[Consiglio Nazionale Donne Italiane]] (CNDI), per partecipare al Congresso Internazionale femminile che lei chiamava la "nostra alleanza", fondata dal 1902, col motto «Nelle cose essenziali unità, nelle non essenziali libertà, in tutte carità», con partecipazione di delegate da tutto il mondo, dall'Europa all'Australia alla Nuova Zelanda, {{Citazione necessaria|fino a rappresentanti di paesi africani}}. Donna di grande cultura, la marchesa Pellicano parlante agevolmente inglese e francese, si distinse come rappresentante dell'Italia, {{chiarire|degna di nota la sua dichiarazione augurale}}.<ref>[http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=186 Enciclopedia delle donne<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
===Guerre sessuali intra-femministe===
{{Vedi anche|Guerre sessuali femministe}}
 
===Terza ondata femminista===
{{vedi anche|Femminismo negli Stati Uniti d'America#Terza ondata}}
 
== Antifemminismo ==