Tespi: differenze tra le versioni

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Ho modificato la descrizione professionale di Tespi, definendolo tragediografo ed attore (poeta mi è sembrato un po' vago, Tespi fu specificamente poeta tragico). Non avendo alcuna notizia precisa circa la sua data di nascita e di morte, ho sostituito la datazione con un più generico VI secolo a.C. Più tardi provvederò ad ampliare la pagina di Tespi con ulteriori notizie circa la sua attività drammatica e le sue opere.
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==Aspetti biografici==
Le notizie degli antichi relative alla vita e all’attività drammatica del tragediografo Tespi sono poche e confuse. Che sia un personaggio realmente esistito è un dato generalmente accettato, in quanto troviamo il suo nome menzionato non solo in documenti letterari e poetici, ma anche in testimonianze più marcatamente storiche quali la ''Suda'' ed il ''Marmor Parium,'' un’iscrizione risalente al III secolo a.C. Secondo queste fonti, l'attività drammatica di Tespi andrebbe collocata ad Atene nella seconda metà del VI secolo a.C., al tempo dei primi agoni drammatici. Tuttavia, nel corso dei secoli, il ruolo artistico di Tespi si è caricato di un significato ben più profondo rispetto a ciò che fu la sua reale figura storica: così come Omero fu identificato quale sommo poeta e padre dell'''epos'', così in Tespi si volle individuare il vero e proprio ''creatore'' della tragedia.<ref>Per un'esauriente analisi delle testimonianze relative a Tespi si rimanda ad A. Pickard-Cambridge, ''Dithyramb Tragedy and Comedy'', Oxford 1962 (2nd. ed. riv. da T. B. L. Webster), pp. 69-89. Vd. anche A. Lesky, ''La poesia tragica dei Greci,'' trad. it. di P. Rosa, Bologna 1996 (ed. or. 1972), pp. 69-80.</ref>
 
Il lessico bizantino della ''[[Suda (enciclopedia)|Suda]]'' (''s.v.'' Θέσπις) ricorda gli anni dell'[[Olimpiade]] 61 (535-532 a.C.) quale epoca della prima rappresentazione pubblica di Tespi. Questo dato sembrerebbe concordare – almeno in parte – con quello offerto dall'iscrizione del ''[[Marmor Parium]]'' ([[Inscriptiones Graecae|IG]]. XII 5, 444) che dedica un'entrata della sua esposizione cronografica all'attività drammatica di Tespi (ep. 43 A): la lacunosa indicazione cronologica proposta dall'iscrizione di Paro collocherebbe l'epoca della prima rappresentazione tespiana tra gli anni 538 e 528 a.C., non limitandosi dunque agli anni della 61esima Olimpiade, come fa invece la ''Suda''.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. L. West|anno=1989|titolo=The Early Chronology of Attic Tragedy|rivista=The Classical Quarterly|volume=39|pp=251-254}}</ref>
 
Per quanto riguarda il luogo d'origine del tragediografo, se la ''Suda'' loidentifica identificaTespi quale nativo del demo attico di [[Icario (demo)|Icario]], altre testimonianze lo definiscono invece ateniese di nascita.<ref>{{Cita news|titolo=Inscr. hermae acephali inventi ad Aquas Albulas|pubblicazione=Notizie degli Scavi di Antichità|data=1902|p=111}}</ref><ref>ClementeClem. AlessandrinoAlex, ''Stromata,'' 1, 79, 1.</ref> Quel che è certo è che Tespi svolse la sua attività di drammaturgo ed attore ad Atene, intorno alla metà del VI secolo, dunque negli anni della tirannia di [[Pisistrato]].
 
Ogni altra speculazione che miri a ricostruire con maggior esattezza la cronologia e la provenienza del tragediografo manca inevitabilmente di un apparato documentario adeguato.
 
== La riforma drammatica di Tespi ==
Secondo [[Temistio]], filosofo ed esegeta di Aristotele del IV secolo d.C., Tespi avrebbe inventato il prologo e la ''rhesis'', ossia le parti della tragedia tradizionalmente affidate all'attore.<ref>Themist., ''Or.'' 26, 316d.</ref> Parallelamente, un altro autore antico, Diogene Laerzio, ricorda Tespi come colui che avrebbe per primo introdotto nell'antica esibizione drammatica – interamente corale – il primo attore (ὑποκριτής).<ref>Diog. L. 3, 56.</ref> Come ricorda [[Aristotele]] nella ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]],'' fu invece [[Eschilo]] ad introdurre nella rappresentazione drammatica il secondo attore, mentre [[Sofocle]] aggiunse il terzo ed ultimo ὑποκριτής.<ref>Aristot., ''Poet.'' 1449a 16-19.</ref>
 
Secondo quanto riporta la voce della ''Suda'' dedicata a Tespi, al tragediografo spetterebbe anche l'invenzione della maschera (προσωπεῖον) realizzata in semplice lino. Sebbene risulti inverosimile che sia stato Tespi a introdurre per primo l'utilizzo della maschera – essendo questa un elemento cultuale antichissimo, introdotto nelle celebrazioni di natura religiosa ben prima dell'attività teatrale del tragediografo<ref>{{Cita libro|autore=Vd. V. Di Benedetto|autore2=E. Medda|titolo=La tragedia sulla scena. La tragedia greca in quanto spettacolo teatrale|anno=1997|città=Torino|p=177}}</ref> – il riferimento del lessico bizantino all'impiego da parte di Tespi della maschera di lino potrebbe essere in qualche modo connesso all'introduzione del primo attore.<ref>{{Cita libro|autore=Vd. E. Tièche|titolo=Thespis|anno=1933|città=Leipzig – Berlin|pp=16-18}}</ref>
 
==Note==