Diocesi di Bolzano-Bressanone: differenze tra le versioni

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Nel collegio dei principi del 1801 lo stato ebbe il 39º voto. La sovranità, rappresentata anche da una propria zecca, rimase integra fino alla secolarizzazione del 1803, pur essendo posto dal [[XVI secolo]] sotto il protettorato degli Asburgo.
Il principato, ampliato con donazioni ed acquisti, fu uno stato polimerico ripartito in varie parti: il distretto di Bressanone, esteso sulla sinistra del fiume [[Isarco]] da [[Fortezza (Italia)|Fortezza]] fino a [[Chiusa (Italia)|Chiusa]], centro doganale del principato, alla confluenza della [[Rienza]], comprendendo [[Albes]] e [[Castel Salern|Salern]]. Le altre exclaves erano: i baliaggi di [[Luson]], [[San Martino in Badia]] e [[Torre Gardena]], [[Vandoies]] e [[Val di Fundres]], [[Brunico]] e [[Val di Tures]], [[Rasun-Anterselva|Anterselva]], [[Tires]] in [[Val di Fassa]] con [[Canazei]] e [[Livinallongo]], [[Braies]] e [[Val Fosco]], piccole porzioni presso [[Campo Tures]] e la [[Croda Rossa]], due parti lungo la [[Drava]] a monte di [[Lienz]] ([[Assling]], [[Tristach]]) e infine il vasto feudo di [[Bled|Bistritz]] nell'alta valle del fiume Dolinka a nord del [[Monte Tricorno]] in [[Carniola]] ([[Slovenia]]).
 
Fu durante l'episcopato di Franz Karl von Lodron (1792-1828), che ebbe fine il potere temporale del vescovato. Nel [[1803]] il principato venne secolarizzato e annesso all'Austria, e il capitolo della cattedrale venne sciolto. Il breve periodo di reggenza della [[Baviera]] fu segnato da un profondo dispotismo contro la chiesa; la restaurazione della supremazia austriaca nel [[1814]], migliorò notevolmente le condizioni della diocesi.