Carlo Gesualdo: differenze tra le versioni

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Al principe e al suo seguito andò incontro il conte [[Alfonso Fontanelli]], inviato dal duca di Ferrara Alfonso Il d'Este. All'occhio acuto ed ironico del diplomatico di casa d'Este, peraltro musicista dilettante, il principe Gesualdo apparve
{{Citazione|di aspetto poco imponente, piuttosto accigliato, meridionalmente indolente, pieno di affettazioni di grandezza e di galanteria di gusto spagnolesco. Si anima per discorrere con irrefrenabile loquacità di musica e di caccia; si sforza dovunque vada di far eseguire ed eseguire egli stesso musica, pronto se manchi un cantore a partecipare all'esecuzione dei propri madrigali, dei quali discorre diffusamente, additando all'interlocutore i passi più notevoli per invenzione o artifizio; ama suonare il liuto e la chitarra spagnola e lo fa con gran maestria e con intensità espressiva sottolineata dal continuo atteggiare e muoversi.<ref>[[Nino Pirrotta]], in [[DEUMM]], sezione ''Le Biografie'', vol. III, UTET, 1986, p.174</ref>|}}
Il rapporto che il diplomatico-musicista tracciò di Gesualdo evidenziò un ritratto più vivo rispetto alla sbiadita immagine di donatore assistito dalla figura dello zio Carlo Borromeo che appare nella pala d'altare della chiesa di S. Maria delle Grazie di Gesualdo. Così il 21 febbraio [[1594]] Carlo Gesualdo sposò Eleonora d'Este, cugina del duca di [[Ferrara]] [[Alfonso II d'Este|Alfonso II]]. Eleonora donò allo sposo un'opera d'arte: un'armatura cavalleresca mirabilmente cesellata dal più grande maestro armaiolo dell'epoca, [[Pompeo della Casa]], oggi esposta al museo di [[Castello di Konopiště|Konopiště]], vicino a [[Praga]].