The Truman Show: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Buongiorno... e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!<ref>[http://www.pensieriparole.it/film/t/the-truman-show-(1998)/citazione-16639 L'estroverso sorridente saluto di Truman Burbank]</ref>| Truman Burbank}}
 
Truman Burbank è un trentenne apparentemente pieno di vita e sempre sorridente che non sa di essere l'attore protagonista di uno spettacolo televisivo, il ''Truman Show'', un racconto sulla sua stessa vita, ripresa in diretta sin dalla nascita, quando fu prelevato da una gravidanza indesiderata e "adottato" da un [[Emittente televisiva|network televisivo]]. Un servizio giornalistico spiega l'antefatto attraverso un'intervista acon Christof, il regista-demiurgo dello spettacolo, che illustra il successo dello show ottenuto in tutto il mondo. Una serie di flashback sui ricordi di Truman, alternati con la visione di alcuni telespettatori del mondo reale mentre guardano, più o meno con interesse, il programma, illustra le fasi della vita di Truman.
 
Sull'isolotto su cui abita, Seahaven<ref>Alcune scene del film sono girate nella città di [[Seaside (Florida)|Seaside]]</ref>, il giorno e la notte sono artificiali, così come il mare e tutti i fenomeni atmosferici; in realtà si tratta di un gigantesco studio televisivo dove nella cupola del finto cielo dirige lo show il regista Christof, una sorta di [[trascendenza|trascendente]] burattinaio. Tutte le persone che Truman incontra e con le quali si relaziona sono degli attori, compresi i genitori, l'amico Marlon e sua moglie Meryl, che hanno lo scopo di manipolare e pianificare, secondo le esigenze della produzione, la vita di Truman. Truman, che già percepisce un senso di estraniazione nella sua vita, che scorre in apparenza tranquilla e agiata, iniziaincomincia a dubitare della realtà in cui vive quando incominciano ad accadere strani avvenimenti come la caduta dal cielo di un faro di proiezione, dovuta al fatto che, con il passare del tempo, il set si sta deteriorando.
 
Truman comincia a vedere i suoi affetti più cari, genitori, moglie e amico del cuore, scolorare nei volti di perfetti estranei e cerca allora conferme alla sua vita reale riguardando le vecchie fotografie di famiglia, che, però, non esauriscono i suoi dubbi e non calmano la sua crescente irrequietezza che si traduce in un desiderio di evadere verso un luogo lontano. Questa voglia di fuga, incompatibile con il programma televisivo, mette in difficoltà sempre maggiore gli sceneggiatori, che si vedono costretti a inventare nuove soluzioni per impedirgli di allontanarsi dall'isola. Alcuni inconvenienti tecnici, uniti alle gaffe di alcune comparse alle prese con un Truman sempre più ingestibile, trasformano presto i sospetti di Truman in certezza.
[[File:The Truman Show.png|thumb|left|Il protagonista Truman Burbank ([[Jim Carrey]]), in una scena del film.]]
Truman rilegge, alla luce della verità che gli si va rivelando, alcuni episodi della sua giovinezza, tra i quali l'incontro con una giovane ragazza, Lauren, che, nello show, aveva il ruolo di una [[comparsa]] silenziosa e di cui Truman si era subito innamorato. Lauren, che avverte Truman che non le è permesso di parlare con lui, si è anche lei innamorata e prova sdegno e compassione per la condizione in cui viene fatto vivere; cerca quindi di rivelargli la realtà ribellandosi all'omertà dello staff che la allontana in modo forzoso dal programma. A Truman, che dovrà sposare l'attrice più adatta alle esigenze dello spettacolo, si dirà che Lauren è una [[schizofrenia|schizofrenica]] che è dovuta partire per un trasferimento della sua famiglia alle isole [[Figi]]. Truman non aveva, infatti, mai smesso di pensare a lei e di sperare di arrivare alle Figi, nonostante gli sia stato fatto credere che quelle esotiche isole si trovino in capo al mondo.<ref>Poiché gli era stato detto che la ragazza di cui era innamorato, Lauren, era fuggita in queste lontane isole dell'[[Oceania]], per dissuaderlo ulteriormente dalla fuga, nella sua casa compare una finta carta geografica dove le Figi hanno una superficie almeno 50 volte maggiore rispetto alla realtà, e sono situate molto vicino all'[[Antartide]]. Oppure, ad esempio, l'interno dell'agenzia di viaggi a cui si rivolge Truman viene tappezzato di poster e avvisi di tipo catastrofico, che mettono in guardia da svariati presunti pericoli a cui si va incontro affrontando un viaggio (in un poster è raffigurato persino un aereo colpito in volo da un fulmine).</ref> Un' altro fattore inzialeiniziale che fece desistere Truman dal cercare Lauren, lo staff fece recitare alla sua finta madre, una grave malattiamalata e che lui, per il usosuo buon cuore, se ne prese cura non potendogli dare tempo di organizzarsi.
 
Il protagonista si avvicina sempre più alla realtà quando in una delle comparse riconosce il padre che doveva essere annegato durante una gita in mare con lui. In realtà l'episodio era stato un espediente per inculcargli la paura dell'acqua e non farlo allontanare mai dall'isola. La situazione è ormai precipitata e nessuna trovata televisiva riesce a fermare Truman che si avventura su una piccola barca nel finto mare che inutilmente il regista fa sconvolgere da una tempesta, mettendo a rischio la stessa vita del suo personaggio. Quando Christof si rende conto che ormai Truman ha scoperto la verità ed è disposto anche a morire pur di far cessare la farsa, decide di interrompere la tempesta e, parlandogli direttamente dal cielo della scenografia televisiva, cerca di convincerlo che la finta vita del colorato set televisivo sia molto migliore e più vera di quella grigia della vita reale.
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== Produzione ==
[[Andrew Niccol]] scrisse un breve [[trattamento (cinema)|trattamento]] intitolato ''The Malcolm Show'' nel maggio 1991.<ref>{{Cita news | autore = Benedict Carver | url = http://www.variety.com/article/VR1117477740 | titolo = 'Truman' suit retort | pubblicazione = [[Variety (rivista)|Variety]] | data = 22 giugno 1998 | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> La bozza originale era un [[thriller]] di fantascienza, con la trama ambientata a [[New York]].<ref name="part1">{{Cita video |titolo=How's It Going to End? The Making of The Truman Show, Part 1 |anno=2005 |editore=Paramount Pictures |formato=DVD |lingua=en}}</ref> Niccol ha dichiarato: «Penso che tutti si interroghino sull'autenticità della loro vita in certi momenti, è come quando i bambini si domandano se sono stati adottati.»<ref name="Johnston">{{Cita news | autore = Sheila Johnston | titolo = Interview: The clevering-up of America |url = https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/interview-the-cleveringup-of-america-1199351.html | pubblicazione = [[The Independent]] | data = 20 settembre 1998 | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> Nell'autunno del 1993,<ref name="debut" /> il produttore [[Scott Rudin]] acquistò la sceneggiatura per poco più di un milione di dollari.<ref>{{Cita news| autore = Michael Fleming | url = http://www.variety.com/article/VR118435.html?categoryid=13&cs=1&query=%22The+Truman+Show%22 | titolo = TriStar acquires female bounty hunter project | pubblicazione = [[Variety (rivista)|Variety]] | data = 18 febbraio 1994 | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> La [[Paramount Pictures]] accettò immediatamente di distribuire il film. Parte dell'accordo prevedeva il debuttol'esordio alla regia di Niccol, sebbene la Paramount ritenesse che il budget stimato di 80 milioni di dollari fosse troppo alto per lui.<ref>{{Cita news | url = http://www.splicedonline.com/02features/aniccol.html | titolo = ''S1M0NE'S'' SIRE | autore = Rob Blackwelder | data = 12 agosto 2002 | editore = Spliced Wire | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> Inoltre, la Paramount era intenzionata a ingaggiare un regista più esperto, pagando a Niccol soldi extra per farsi da parte. [[Brian De Palma]] entrò in trattativa per dirigere il film, ma dovette rinunciare per motivi contrattuali nel marzo 1994.<ref name="debut">{{Cita news| autore = Michael Fleming | url = http://www.variety.com/article/VR119056.html?categoryid=3&cs=1 | titolo = ''SNL's'' Farley crashes filmdom | pubblicazione = [[Variety (rivista)|Variety]] | data = 10 marzo 1994 | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> Altri registi presi in considerazione dopo la dipartita di De Palma furono [[Tim Burton]], [[Terry Gilliam]], [[Barry Sonnenfeld]] e [[Steven Spielberg]], prima della firma di [[Peter Weir]] a inizio 1995,<ref name="pro">{{Cita news | autore = Benjamin Svetkey |titolo = The Truman Pro | pubblicazione = [[Entertainment Weekly]] | data = 5 giugno 1998 |url=http://www.ew.com/ew/article/0,,283442,00.html | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> in seguito a raccomandazione di Niccol.<ref name="Johnston" /> [[Bryan Singer]] desiderava dirigere il film, ma la Paramount decise di affidarsi al più esperto Weir.<ref>{{Cita news | autore = Bernard Weinraub | titolo = An Unusual Choice for the Role of Studio Superhero | pubblicazione = [[The New York Times]] | data = 9 luglio 2000 | lingua = en}}</ref>
 
Weir volle rendere il film più leggero, ritenendo la sceneggiatura di Niccol troppo oscura, in modo tale da far sembrare più credibile l'impegno del pubblico a guardare il reality in televisione 24 ore su 24.<ref name = "pro" /> Più tardi nel 1995, [[Jim Carrey]] firmò per prendere parte al film,<ref name="part1" /> ma a causa dei suoi impegni con ''[[Il rompiscatole]]'' e ''[[Bugiardo bugiardo]]'', non sarebbe stato disponibile per almeno un altro anno.<ref name = "pro" /> Weir considerava Carrey perfetto per il ruolo e dunque decise di aspettare piuttosto che cercare un nuovo attore.<ref name="part1" /> Nel frattempo Niccol riscrisse la sceneggiatura sedici volte.<ref name="pro" /> Per il ruolo era stato considerato anche [[Robin Williams]], ma Weir scelse Carrey dopo averlo visto in ''[[Ace Ventura - L'acchiappanimali]]''.<ref name="pro" /> L'attore colse l'occasione per cimentarsi in un ruolo drammatico, per lui totalmente inedito.<ref>{{Cita news | autore = Bernard Weinraub | titolo = Director Tries a Fantasy As He Questions Reality | pubblicazione = [[The New York Times]] | data = 21 maggio 1998 | url = https://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9D01E0D71539F932A15756C0A96E958260 | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> Carrey, che in quel periodo normalmente veniva pagato 20 milioni a film, accettò di fare ''The Truman Show'' per 12 milioni.<ref name="12mil">{{Cita news | url=https://variety.com/1997/scene/vpage/new-truman-villain-harris-1117435072/ | titolo = New ''Truman'' villain: Harris | data = 7 aprile 1997| pubblicazione = [[Variety (rivista)|Variety]] | autore = Anita M. Busch | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> Weir lasciò Carrey libero di esprimere le sue abilità di [[improvvisazione]],<ref name="pro" /> come ad esempio nei monologhi davanti allo specchietto del bagno.<ref name="part2" />
 
Le riprese del film iniziaronoincominciarono il 9 dicembre 1996 per concludersi il 21 aprile 1997.<ref>{{Cita news|url=https://movieplayer.it/film/the-truman-show_275/info/|titolo=The Truman Show - Film 1998|pubblicazione=Movieplayer.it|accesso=27 dicembre 2015}}</ref> Il regista esplorò diverse località nella [[Eastern California]] ma nessuna riuscì a soddisfarlo. Per l'isolotto di Seahaven furono riservati i [[teatro di posa|teatri di posa]] degli [[Universal Studios]], prima che la moglie di Weir segnalò al marito [[Seaside (Florida)|Seaside]], una comunità situata in [[Florida]]. La produzione si trasferì immediatamente a Seaside, dove ebbe luogo la maggior parte delle riprese. Altre scene furono girate ai Paramount Studios di [[Los Angeles]].<ref name="part2">{{Cita video | titolo = How's It Going to End? The Making of The Truman Show, Part 2| formato = DVD | editore = Paramount Pictures |anno = 2005 |lingua = en}}</ref> Per la scenografia furono presi come ispirazione i dipinti di [[Norman Rockwell]] e le cartoline degli [[anni 1960|anni sessanta]].<ref name="Rudolph" /><ref name="finish" /> Weir, [[Peter Biziou]] e [[Dennis Gassner]] per realizzare determinate inquadrature studiarono le tecniche di videosorveglianza.<ref name="Rudolph" />
 
L'aspetto generale del film è influenzato dalle immagini televisive, in particolare gli spot pubblicitari: diverse inquadrature hanno personaggi appoggiati all'obiettivo con gli occhi spalancati e le scene interne sono molto illuminate, perché Weir voleva ricordare agli spettatori che "in questo mondo, tutto era in vendita".<ref name="Rudolph">{{Cita news | autore = Eric Rudolph | titolo = This is Your Life | editore = American Cinematographer | data = giugno 1998 | url = http://www.theasc.com/protect/jun98/life/index.htm | accesso = 15 maggio 2009 | lingua = en}}</ref> [[Laura Linney]], l'attrice che interpreta la moglie di Truman, studiò attentamente i cataloghi [[Sears]] per sviluppare le pose del suo personaggio.<ref name="part1" /> Per completare alcune parti superiori del set si fece ricorso alla [[Computer-generated imagery|CGI]].<ref name="finish">{{Cita video | titolo = Faux Finishing, the Visual Effects of The Truman Show| formato = DVD | editore = Paramount Pictures |anno = 2005 |lingua = en}}</ref>
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* ''Love Is Just Around the Corner'' - Jackie Davies
* ''Wiegenlied'' - [[Johannes Brahms]]
Lo stesso [[Philip Glass]] appare nel film per una decina di secondi, mentre suona al pianoforte la sua musica, dopo l'intervista televisiva acon Christof.
 
== Riconoscimenti ==
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Dietro l'apparenza di una commedia vivace e originale il film presenta in realtà l'intreccio di numerosi e complessi temi culturali ed elementi [[antropologia|antropologici]]<ref>Umberto Curi, ''Lo schermo del pensiero: cinema e filosofia'', R. Cortina, 2000 pp.139-141</ref>: l'essere umano che nasce libero ed è sempre in costante ricerca di libertà e della verità, il desiderio di poter essere artefici del proprio destino, il rapportarsi con il prossimo senza infingimenti, il superamento delle proprie paure (come farà Truman nel film, quando supererà la paura dell'acqua e sfiderà "l'oceano" in cerca della libertà). Dunque, il finale offre un riscatto liberatorio, come se un individuo, per quanto lo si possa ingabbiare, non può essere imprigionato a oltranza<ref>Anna Praderio, ''Jim Carrey'', Gremese Editore, 2001 p.70</ref>.
 
Non sono mancate le più svariate interpretazioni del film, anche di tipo [[teologia|teologico]] e [[ontologia|ontologico]]. Alcuni ritengono che il film tratti temi vicini alla corrente dello [[gnosticismo]]<ref>Roberto Wilson, Viera Ferreira, ''Cinegnose'', Ed. Livrus, p.11</ref>, secondo la quale il mondo in cui viviamo è essenzialmente falso, ed è il risultato del processo di creazione che il [[Demiurgo]], ha portato a termine. Un altro paragone religioso potrebbe essere connesso ai temi del [[Libro di Giobbe]], in cui [[Satana]] impone a [[Giobbe]] una serie di dure prove per vedere se egli rinuncerà alla sua [[fede]]. Un'altra [[allegoria]] religiosa potrebbe rifarsi al [[Giardino dell'Eden]], da cui [[Adamo]] (Truman), avendo mangiato dall'albero della conoscenza, se ne vuole andare dalla città perfetta. È significativa la frase con la quale Christof apre il dialogo con Truman «''Io sono il Creatore'' (breve pausa) ''di uno show televisivo''». Seahaven Island è l'Eden in cui nulla può succedere ad Adamo/Truman, protetto dagli abusi e dalla malvagità del mondo, ma egli vuole ricominciare un'altra vita, scegliendo in prima persona il suo futuro e non lasciandolo in mano a un artefice. Ma mentre Truman se ne va per sua scelta, [[Adamo]] invece viene essenzialmente costretto a farlo<ref>Ermelinda M. Campani, ''Cinema e sacro: divinità, magia e mistero sul grande schermo'', Gremese Editore, 2003, p.130</ref>.
 
La teoria dei cristiani anarchici infine ritiene che il film sia un'analogia con il cammino individuale verso l'illuminazione, verso la ricerca della [[verità]] e della [[libertà]] da qualsiasi potere terrestre. Dopo aver scoperto che il mondo in cui vive è un'illusione, dove ogni cosa succede seguendo un ordine perfetto, un copione predeterminato, Truman è costretto a superare le sue paure e insicurezze per riuscire a scappare. Il finale è quindi l'arrivo ai cancelli del [[Regno dei Cieli]].<ref>Ermelinda M. Campani, ''Op. cit.'', p.132 e sgg.</ref>
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* '''''Truman Burbank''''': Truman è un gioco di parole composto da due parole inglesi: ''True'' (vero) e ''Man'' (uomo). Questo indica subito che Truman è l'unico a essere reale nello show, e ogni altro è un falso. Il significato contenuto nel nome è ulteriormente sottolineato nel dialogo finale fra Truman e Christof: ''Truman: "Non c'era niente di vero?" Christof: "Tu eri vero!"''. Il cognome di Truman, Burbank, fa riferimento alla città di [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]] in [[California]], sede di molti studi televisivi e cinematografici.
* '''''Meryl''''': Lala moglie di Truman è così chiamata in riferimento a [[Meryl Streep]], un'attrice. Infatti non è altro che un'attrice che recita il ruolo di qualcuno che ama Truman, ma in realtà non prova sentimenti per lui, anzi come ammetterà lo stesso protagonista, lei riesce a malapena a sopportarlo.
* '''''Marlon''''': Ilil miglior amico di Truman prende il nome da [[Marlon Brando]]. Anche lui, come Meryl, è solo un attore che non ha veri sentimenti di [[amicizia]] per Truman.
* '''''Christof''''': Ilil creatore dell'universo di Truman è un'evidente allusione a [[Cristo]]. Christof osserva il suo mondo dal cielo, all'interno della falsa luna dove ha sede lo studio. Come Dio, Christof fa sorgere sul set il sole in piena notte per agevolare le ricerche di Truman che si è nascosto per fuggire. Un ulteriore punto di vista propone ''Christ-of(f)'' cioè l'assenza di Cristo, per sottolineare come il personaggio sia una sorta di diabolico burattinaio.
* Ogni strada o piazza nella città di Truman ha il nome di un attore (es. Lancaster Square).
* Il nome della barca con la quale Truman decide di affrontare il mare per fuggire dalla città è '''''Santa Maria''''', come una delle [[Caravella|caravelle]] di [[Cristoforo Colombo]] che uscirono dal mondo allora conosciuto varcando l'ignoto per approdare a un nuovo mondo.
* La città artificiale nella quale vive si chiama '''''Seahaven''''', letteralmente "rifugio di mare", "porto sicuro", riferito a un luogo che doveva apparire a Truman il più rassicurante possibile (in tutta la vicenda il protagonista viene continuamente dissuaso dal tentare di uscire dalla città) e il nome inoltre, con la sua assonanza con ''heaven'' (paradiso) richiama a un'idea di luogo ameno e idilliaco. Nella targa dell'auto di Truman, inquadrata in primo piano in una scena del film, si legge: "Seahaven - il posto migliore in cui vivere". È indicativo anche il motto della città che appare al minuto 15'45" : "UNUS PRO OMNIBUS, OMNES PRO UNO", ovvero "Uno per tutti, tutti per uno".
 
== Note ==