Giuliano Di Bernardo: differenze tra le versioni
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L'11 marzo [[1990]] fu eletto [[Gran maestro]] del [[Grande Oriente d'Italia]]. Negli anni della sua maestranza tenne posizioni di aperto contrasto con la [[Chiesa cattolica]], dichiarò espressamente il proprio sostegno al [[Partito Socialista Italiano]], e dovette confrontarsi con la cosiddetta "inchiesta Cordova" (dal nome del [[pubblico ministero]] di [[Palmi]] [[Agostino Cordova]])<ref name=goi/><ref>{{Cita|Aldo A. Mola|pp. 801 e ss.}}</ref>. Al centro di polemiche anche con i vertici del GOI, Di Bernardo decise di dimettersi dalla carica di Gran maestro il 16 aprile [[1993]] al termine della Gran Loggia annuale a Roma alla quale si era presentato dopo aver redatto atto costitutivo e statuto di una nuova Obbedienza, la [[Gran Loggia Regolare d'Italia]]<ref>{{Cita|Aldo A. Mola|pp. 807-809}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/18/Bernardo_fonda_nuova_Grande_loggia_co_0_930418336.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/18/Bernardo_fonda_nuova_Grande_loggia_co_0_930418336.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Di Bernardo fonda la nuova Grande loggia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=18 aprile 1993|accesso=28 novembre 2013}}</ref>. Al vertice del GOI gli succedette il reggente [[Eraldo Ghinoi]].
La neonata Obbedienza si regge su uno sparuto gruppo di Logge fuoriuscite dal GOI, caratterizzandosi per l'
== Note ==
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