Matrimonio: differenze tra le versioni

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=== Forme ed effetti del matrimonio ===
 
Il matrimonio nel diritto romano era essenzialmente una situazione di fatto da cui l'ordinamento faceva discendere gli effetti civili. La forma non era disciplinata. I suoi presupposti erano la convivenza dell'uomo e della donna e la capacità di agire degli sposi (''conubium''), che non tutti avevano, differentemente dal diritto moderno. Nel diritto romano arcaico vi erano tre forme tradizionali:
 
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Solo a partire dal [[Concilio Lateranense IV]] del [[1215]] la [[Chiesa cattolica]] tentò di regolare con un istituto codificato il matrimonio, imponendo la presenza del celebrante. Nella stessa direzione si mosse il potere politico, che tuttavia, nel codificare l'istituto, prese a rendere necessaria la presenza di un notaio o di altro pubblico ufficiale. Veniva quindi a crearsi la dicotomia tra matrimonio religioso e matrimonio civile che conosciamo ora. Tuttavia gli usi locali spesso conservavano tradizioni diverse<ref name="autogenerato1" />.
 
ColCon il [[Concilio di Trento]] venne disciplinata dal [[diritto canonico]], mentre nei paesi protestanti cominciò a diffondersi l'esigenza di una celebrazione avente gli effetti civili, distinta dal matrimonio religioso.
 
Fino all'epoca napoleonica lo Stato sostanzialmente recepiva la celebrazione di matrimonio e le sue vicende (come la dichiarazione della sua nullità) così come avvenivano davanti alle autorità religiose. ColCon il [[codice Napoleonico]] del [[1804]], poi esteso fuori dei confini della [[Francia]], invece si stabilì che il matrimonio fosse valido solo se celebrato di fronte a un ufficiale di stato civile.
 
In [[Italia]], con il [[Codice civile italiano del 1865|codice civile del 1865]] fu riconosciuto valore unicamente al matrimonio civile: chi sceglieva anche il rito religioso lo celebrava precedentemente o successivamente a quello civile. A seguito dei [[Patti lateranensi]] del [[1929]] fu affiancato al matrimonio civile il [[matrimonio concordatario]]. A partire dal 1984 sono stati riconosciuti gli effetti civili dei matrimoni concordatari celebrati con i riti di confessioni religiose diverse da quella cattolica, i cui rappresentanti abbiano siglato apposite intese con lo Stato.
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=== Diritti e doveri ===
 
Il matrimonio conferisce diritti e doveri, le [[proprietà (diritto)|proprietà]], i legami di [[parentela]], l'appartenenza [[Tribù|tribale]], le relazioni con la società, l'[[eredità]], la cura dei figli e anche in relazioni più private quali il comportamento [[sessualità|sessuale]], l'[[intimità]] e l'[[amore]].
 
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=== Regolazione dei rapporti sessuali ===
 
Nel mondo [[Ebraismo|ebraico]], [[Islam|musulmano]] o [[Cristianesimo|cristiano]] cattolico, ma anche in altre società con diverse matrici culturali e religiose, il matrimonio è per tradizione un prerequisito per i [[rapporto sessuale|rapporti sessuali]], finalizzati comunque alla legittimazione di una prole in grado di ereditare il patrimonio familiare: si suppone che al di fuori del matrimonio le persone non debbano avere pratiche sessuali (in tal caso definite [[fornicazione]]) e tale pratica è socialmente scoraggiata o addirittura criminalizzata.
 
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== Scioglimento del matrimonio ==
 
Alcune società contemplano che il legame matrimoniale possa giungere a una conclusione anche in casi diversi dalla [[morte]] di almeno uno dei coniugi, e ammettono l'istituto del [[divorzio]].
 
ColCon il divorzio il matrimonio resta celebrato (in senso civile), ma i suoi effetti vengono terminati per effetto di una decisione solitamente demandata a un giudice.
 
Vi sono inoltre paesi (tra cui l'Italia) e religioni (ad esempio quella [[Chiesa cattolica|cattolica]]) che consentono la dichiarazione di nullità (spesso indicata impropriamente con il termine ''annullamento''), con la quale il matrimonio risulta come mai celebrato a causa di talune condizioni che ne avrebbero viziato la correttezza originaria. Da un punto di vista processuale il diritto canonico, contrariamente a quanto accade nel diritto civile per la separazione e per il divorzio, non prevede un ricorso consensuale, e quindi un'iniziativa processuale congiunta da parte di entrambi i coniugi.
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== Il matrimonio nelle varie culture ==
 
=== Matrimonio tra consanguinei (esogamia ed endogamia) ===
 
La società ha sempre posto restrizioni al matrimonio tra parenti, sebbene il grado delle relazioni proibite vari notevolmente. Gli [[Antropologia|antropologi]] si riferiscono a questo genere di restrizioni con il termine di [[esogamia]]. Tali restrizioni sono relative al [[tabù]] dell'[[incesto]]. Gli antropologi hanno segnalato che il tabù dell'incesto può servire per promuovere la solidarietà sociale.
In quasi tutte le società il matrimonio tra fratelli e sorelle è vietato, con rare eccezioni quali l'Antico Egitto, la società [[Hawaii]]ana, e gli Inca.
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=== Matrimonio combinato ===
 
Il matrimonio combinato è un'unione facilitata da procedure formali da parte di famiglie o gruppi politici. Un'autorità responsabile stabilisce o incoraggia le nozze. L'autorità potrebbe essere costituita dai genitori, dalla famiglia, una figura religiosa o il consenso generale. Le prime due spesso cominciano il processo con la pressione informale e sociale mentre le ultime due cominciano spesso con un sistema o una dichiarazione formale. In entrambi i casi, l'autorità ha un veto vincolante sul matrimonio, e questo sistema è socialmente supportato dal resto della comunità, così che negarlo comporta conseguenze drastiche ed estreme. Una volta dichiarato, un impegno è implicito, che diviene esplicito con una seguente [[cerimonia]] formale. Coloro i quali appoggiano le nozze combinate affermano frequentemente che è una [[tradizione]], che si basa sulla [[morale]] sociale e che è un bene per le famiglie coinvolte.
 
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=== Sterilità e nullità ===
 
Alcune tradizioni ammettevano che una donna incapace di dare un figlio, potesse essere restituita al padre. Ciò rifletteva l'importanza di avere figli e di estendere la famiglia per protrarre le [[generazione|generazioni]].<ref>È passato alla storia il caso di [[Soraya Esfandiary Bakhtiari]], seconda moglie di [[Mohammad Reza Pahlavi]], l'ultimo Shāh di Persia, ripudiata a causa della sua sterilità.</ref> Nei Paesi occidentali moderni, la sterilità in sé non costituisce da sola una ragione sufficiente a dichiarare nullo un matrimonio; è infatti necessario che venga infranto il principio della [[buona fede]]: ciò significa che in linea di massima, una nullità del legame coniugale può essere richiesta quando sia dimostrato che il coniuge sterile, conscio della sua incapacità di procreare, abbia deliberatamente tenuto nascosta la sua condizione prima di contrarre matrimonio con un partner intenzionato a fondare una famiglia.<ref>[http://personaedanno.it/ingiustizia-cause-di-giustificazione/cass-civ-sez-i-13-gennaio-2012-n-386-pres-luccioli-rel-scaldaferri-matrimonio-nullo-se-il-marito-e-infertile-e-bugiardo personaedanno] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150217003912/http://personaedanno.it/ingiustizia-cause-di-giustificazione/cass-civ-sez-i-13-gennaio-2012-n-386-pres-luccioli-rel-scaldaferri-matrimonio-nullo-se-il-marito-e-infertile-e-bugiardo |data=17 febbraio 2015 }}</ref>
 
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=== Matrimonio precoce ===
Per matrimonio precoce s'intende un matrimonio in cui uno o entrambi gli sposi sono minorenni. In particolare, si parla di matrimonio precoce quando la [[sposa bambina]] non ha ancora avuto il [[menarca]]. La diffusione dei matrimoni precoci oggi sembra essere una caratteristica dei paesi più poveri e/o in guerra, come frutto di necessità economica e tradizione culturale<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://www.unicef-irc.org/publications/pdf/digest7i.pdf|titolo=Il matrimonio precoce|rivista=Digest Innocenti|autore=Unicef|numero=7|mese=marzo|anno=2001|pp=6-7|accesso=10 ottobre 2001}}</ref>.
 
Per matrimonio precoce s'intende un matrimonio in cui uno o entrambi gli sposi sono minorenni. In particolare, si parla di matrimonio precoce quando la [[sposa bambina]] non ha ancora avuto il [[menarca]]. La diffusione dei matrimoni precoci oggi sembra essere una caratteristica dei paesi più poveri e/o in guerra, come frutto di necessità economica e tradizione culturale<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://www.unicef-irc.org/publications/pdf/digest7i.pdf|titolo=Il matrimonio precoce|rivista=Digest Innocenti|autore=Unicef|numero=7|mese=marzo|anno=2001|pp=6-7|accesso=10 ottobre 2001}}</ref>.
 
=== Matrimonio riparatore ===
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=== Matrimonio all'estero ===
 
Nell'epoca della [[globalizzazione]] una frazione crescente dei matrimoni vengono celebrati in un paese differente da quello di residenza degli sposi. Si tratta di coppie miste che spesso convivono nel Paese di provenienza di uno dei due, o nella maggior parte dei casi, in un terzo Paese che non appartiene né all'uno, né all'altro. In Italia la percentuale è ancora relativamente bassa rispetto al resto dell'Europa, come attestato da una recente ricerca, commissionata dalla Camera di commercio di Milano in vista del secondo 'Seminario Euro-Mediterraneo'.
 
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=== Monogamia e poligamia ===
 
[[File:Cartepoly.png|thumb|I paesi con il permesso della poligamia nel 2015]]
 
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==== Monogamia "seriale" ====
 
Nella cultura Occidentale del XXI secolo, mentre la bigamia è illegale, il [[divorzio]] e successivo nuovo matrimonio sono relativamente facili da conseguire. Ciò ha condotto a una pratica chiamata "monogamia seriale" o "poligamia diacronica". La monogamia seriale di solito si riferisce a ciò che accade quando una coppia divorzia e i coniugi si risposano formando nuove coppie.
 
==== Matrimonio temporaneo ====
 
Alcune comunità [[musulmane]], come quella [[sciita]], praticano il "''[[Mut'a|Nikāḥ al-mutʿa]]''", o "''sigheh''", ovvero un matrimonio a tempo determinato. Vi è un acceso dibattito interno sulla legittimità e l'opportunità di tale pratica, non riconosciuta dal [[sunnismo]] subito dopo la presa dell'[[oasi]] di [[Khaybar]] da parte di [[Maometto]].
 
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== Matrimonio ed economia ==
 
L'aspetto economico del matrimonio è cambiato nel tempo. Storicamente, in molte culture la famiglia della sposa doveva provvedere a pagare una [[dote]] all'uomo per far sposare la propria figlia. Nelle altre culture, la famiglia dell'uomo doveva pagare un'"offerta di matrimonio" chiamata [[prezzo della sposa]] alla famiglia della donna per il diritto di sposarla. In alcune culture, doti e "offerte di matrimonio" sono ancora oggi richieste. In entrambi i casi, la transazione finanziaria ha luogo tra l'uomo (o la sua famiglia) e la famiglia della sposa; la sposa non prende parte alla transazione e spesso non ha scelta nel partecipare o meno al matrimonio.
 
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== Storia del matrimonio in Europa ==
 
Ogni parte di un matrimonio, dal fidanzamento alla luna di miele, ha una storia ricca di radici culturali e credenze religiose.
 
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=== Il matrimonio nella Grecia antica ===
 
Nella Grecia antica, il matrimonio avveniva solo dopo l'istituzione fra il padre della sposa (o colui che ne aveva la potestà) e lo sposo di un contratto (''εγγυησις''), con il quale la sposa veniva promessa al suo futuro marito. Tuttavia tale contratto non stabiliva di per sé la convalida del matrimonio, poiché esso era considerato valido solo se, a seguito della consegna della promessa sposa al futuro sposo, i due davano inizio alla convivenza; qualora ciò non avvenisse, il matrimonio non sussisteva. Viceversa, se una coppia intraprendeva la convivenza senza aver prima istituito l'εγγυησις, l'unione era considerata illegittima.<ref name="a">U.E. Paoli, ''La donna greca nell'antichità'', Le Monnier, [[Firenze]], [[1955]]</ref>
La continuata coabitazione dei coniugi era, nell'antica Grecia, l'elemento essenziale per stabilire la sussistenza di un matrimonio; qualora infatti la convivenza fra gli sposi fosse interrotta, il matrimonio stesso era considerato sciolto. In tre casi la convivenza poteva essere interrotta:
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Per [[Esiodo]], il giorno più propizio per sposarsi era il quarto del mese; il mese in cui venivano celebrati la maggior parte dei matrimoni era gennaio, tant'è che ad Atene esso era chiamato ''mese delle nozze''.
Fra i rituali matrimoniali largamente in uso, seppure non propriamente obbligatori per la validità del matrimonio, c'erano: l'usanza dei padri di ciascun coniuge di notificare il matrimonio alla propria [[fratria]]; un bagno purificatore, fatto da entrambi gli sposi, in una fonte sacra (il [[Calliroe]] ad Atene, l'[[Ismeno]] a [[Tebe (Grecia)|Tebe]]); il padre della sposa compiva dei sacrifici propiziatori alle due divinità maggiori, mentre la sposa bruciava la [[bile]] dell'animale sacrificato (ciò indicava la necessità di un matrimonio privo d'ira);<ref name="a" />
Il giorno delle nozze si teneva un banchetto sia a casa dello sposo che a casa della sposa; successivamente, avveniva l'incontro fra gli sposi nella casa di lei. La sera, il marito conduceva a casa propria la sposa, mentre si formava un corteo condotto da un carro nuziale, trainato da muli e buoi; sul carro sedevano la sposa, affiancata dallo sposo e dal parente più stretto. Qualora però per lo sposo il matrimonio non fosse stato il primo, sedeva accanto alla sposa un suo rappresentante. Una volta arrivati a casa, la madre della sposa accompagnava la figlia nella camera da letto, dove poi la lasciava colcon il proprio marito.<ref name="a" />
 
=== Il matrimonio nella Roma antica ===
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Il [[diritto romano]] obbligava alla [[monogamia]], mentre ammetteva la [[prostituzione]], il [[concubinato]], il sesso extraconiugale, il sesso omosessuale e il sesso con gli schiavi e l'incesto. <!-- tradizione culturale germanica --> All'origine il matrimonio non era basato su alcun rito, era sufficiente la [[Convivenza (antica Roma)|convivenza]] '''cum affectionis''' a sancire legalmente l'unione.
 
Fu con gli ordinamenti dell'antica [[Roma]] che, almeno fra le culture mediterranee, ebbe diffusione un criterio distintivo della famiglia "legalizzata" dal rito pubblico, originandosi una sperequazione, non disgiunta da una qualche riprovazione sociale, nei confronti dei "figli naturali" e di quelle che con espressione dei nostri giorni si potrebbero chiamare "unioni di fatto". ColCon il diritto romano la coppia di coniugi veniva distinta, attraverso il rito di pubblica valenza, come una famiglia, centro di imputazione di una raggiera di diritti e di obblighi, tanto fra i coniugi che fra questi e il mondo esterno, la posizione dei figli situandosi in dipendenza di quella dei ''legittimi'' genitori. L'individuazione a fini sociali della famiglia rifletteva tanto l'esigenza di ordinare la materia, quanto il retaggio delle molte variegate formule già in uso presso culture o religioni precedenti l'era romana.
 
La formula matrimoniale latina, nella sua estrema concisione, "''[[Ubi tu Gaius, ibi ego Gaia]]''", sintetizza la condizione della donna che la pronunziava e che con questa dichiarazione si sottometteva alla ''[[patria potestà|potestas]]'' del marito, contestualmente lasciando quella del ''[[pater familias]]'', venendone ascritta al complesso dei beni disponibili.
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=== Il matrimonio nell'alto medioevo ===
 
Secondo varie fonti, alcuni dei primi matrimoni sono stati letteralmente effettuati dallo sposo e dai suoi testimoni che avrebbero dovuto rapire una donna da un'altra tribù. Lo sposo e gli altri cospiratori avrebbero dovuto combattere la famiglia della femmina tenendo le spade nella mano destra, mentre lo sposo avrebbe retto la sposa nella mano sinistra, che è l'origine del motivo per cui una sposa si trova sul lato sinistro della navata durante la cerimonia nuziale. Dopo la cattura lo sposo avrebbe dovuto nascondere la sua nuova sposa per un mese allo scopo di accoppiarsi.<ref name="sirericevimenti.it"/>[[File:Sposalizio Vergine (medioevo).jpg|thumb|Una scena del matrimonio della Vergine in un affresco medievale.]]
 
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=== Il matrimonio nel basso medioevo ===
 
Con il [[concilio Lateranense IV]] nel [[1215]], la [[Chiesa cattolica]] regolamentò ufficialmente il matrimonio per la prima volta:
 
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=== Il matrimonio nell'era moderna ===
 
Con la [[riforma protestante]] negli stati in cui il [[sovrano]], secondo il principio del ''[[cuius regio eius religio]]'', aveva scelto la confessione cristiana riformata, il compito della registrazione dei matrimoni e della loro regolamentazione passò allo Stato. Dal [[XVII secolo|Seicento]] molti dei paesi europei [[protestanti]] videro una pesante presenza dello Stato nel matrimonio.
 
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=== Il matrimonio nell'era contemporanea ===
 
In [[Europa]] erano di solito gli uffici ecclesiastici a rendere ufficiali i matrimoni con la loro registrazione agli effetti civili. Avvenne perciò un passo significativo verso una chiara [[separazione tra Stato e Chiesa]] e un indebolimento del ruolo delle [[Cristianesimo|chiese cristiane]] in [[Germania]], quando il Cancelliere [[Otto von Bismarck]] introdusse lo ''Zivilehe'' ([[matrimonio civile]]) nel [[1875]]. Questa legge rese la dichiarazione del matrimonio davanti a un ufficiale dell'amministrazione civile (affermando entrambi gli sposi la volontà di sposarsi) la procedura per rendere un matrimonio legalmente valido e ridusse il matrimonio religioso a una mera cerimonia privata.
 
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=== Il mondo orientale ===
 
Alcune società permettono la poliginia, nella quale un uomo può avere più mogli; tuttavia perfino in tali società la maggior parte degli uomini ha una sola moglie. In queste società avere più mogli è generalmente considerato un segno di ricchezza e di potere.
 
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== Verginità ==
 
In Occidente, in passato, spesso era richiesto che i futuri sposi, in special modo la donna, fossero [[Verginità|vergini]] prima del matrimonio. Una tradizione [[longobarda]], che è continuata nel [[brescia]]no fino al [[XIII secolo]] e nei paesi di [[lingua tedesca]] almeno fino al [[XIX secolo]], è quella del [[morgengabio]], o "morgengabe", cioè "il dono del mattino" che il marito faceva alla moglie il giorno dopo la prima notte di nozze, dono che sanciva l'unione; l'espressione latina "praetium virginitatis" stava a significare che il dono veniva concepito anche come una forma di "risarcimento" alla donna della verginità perduta.
 
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== Critiche ==
 
=== Eliminazione del riconoscimento legale del matrimonio ===
{{cn|Sotto il principio della separazione tra stato e chiesa, i progressisti criticano la regolazione governativa e il coinvolgimento dello Stato nel matrimonio, perché molti ora considerano il matrimonio un'istituzione religiosa. La visione progressista è che se un governo deve riconoscere completamente un matrimonio, esso deve essere trattato come un [[contratto]] qualsiasi tra due parti liberamente consenzienti, il che ridurrebbe essenzialmente il [[diritto di famiglia]] a un sottoinsieme dei contratti legale. Gli aspetti religiosi dovrebbero restare sotto la giurisdizione delle rispettive organizzazioni religiose e dei relativi tribunali ecclesiastici (ovviamente se esistono). Sviluppi legali relativamente nuovi come gli alimenti passati da ex-conviventi hanno già condotto certi governi verso questa direzione.}}
 
=== Matrimonio svantaggioso per le donne ===
 
Altri opinionisti hanno argomentato contro il matrimonio, talvolta condannando pratiche locali individuali e talaltre l'intera istituzione del matrimonio. Una parte di queste critiche provengono da personalità [[femminismo|femministe]], le quali sostengono che in molte culture il matrimonio è svantaggioso per le donne.
 
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=== Critiche delle associazioni maschili ===
 
Uno studio della Social Health of Marriage negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] riporta «La continua diminuzione del tasso di matrimonio, accompagnata da un aumento delle coppie conviventi; un piccolo incremento della percentuale di bambini che vivono in famiglie problematiche e che sono nati fuori dal matrimonio; un sensibile aumento dell'apertura verso l'avere figli fuori dal matrimonio da parte di giovani ragazzi e, tra le ragazze, un aumento della disponibilità a vivere insieme prima di sposarsi». Tuttavia, non spiega l'atteggiamento nei confronti del divorzio.<ref>{{Cita web|url=http://www.cdc.gov/nchs/fastats/divorce.htm|titolo=Marriage and Divorce|autore=Centers for Disease Control and Prevention|editore=Governo USA||lingua=en|accesso=10 ottobre 2011}}</ref>
 
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== Voci correlate ==
{{Div col|cols=2}}
 
* [[Adulterio]]
* [[Confetto]]
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* [[Vedovanza]]
* [[Verginità]]
 
{{Div col end}}
 
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== Collegamenti esterni ==
 
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.uaar.it/laicita/matrimonio_civile|titolo=Il matrimonio civile in Italia|sito=UAAR}}