Dissalazione: differenze tra le versioni

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La '''dissalazione evaporativa''' viene ottenuta mediante evaporazione dell'acqua, che viene recuperata per condensazione, e si ottiene di solito un ''rigetto'' a salinità più alta dell'acqua salmastra di alimentazione. In qualche caso, la parte solida (essenzialmente cloruro di sodio) viene recuperata in forma cristallina, dopo evaporazione totale della parte liquida.
 
In genere il tipo evaporativo viene impiegato per grandi produzioni di acqua dissalata, dell'ordine dei 100.&nbsp;000 m<sup>3</sup>/h e di qualità potabile o ad essa comparabile.
 
Necessitano di una sorgente di calore in quanto devono trasformare l'energia ricevuta in [[calore latente di vaporizzazione]]. Operano a temperature relativamente elevate (tra i 40 ed i 200&nbsp;°C) ed hanno quindi necessità, almeno in alcune parti, di essere costruiti in materiali speciali, come acciai [[Acciaio inossidabile#Acciaio duplex|austeno-ferritici]], leghe [[Rame|Cu]]-[[Nichel|Ni]], o leghe di [[titanio]], a causa della [[corrosione]] alcalina dovuta al cloruro di sodio.