Tommaso Obicini: differenze tra le versioni
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Tommaso Obicini fu battezzato con il nome di Giovanni Battista<ref>Come riportato sul registro battesimale della chiesa di San Biagio a Nonio.</ref> lo stesso giorno della nascita, il 9 novembre del 1585 nella parrocchia di San Biagio a Nonio, un piccolo centro abitato situato sulle rive del [[Lago d'Orta]] e appartenente alla [[diocesi di Novara]]. Figlio di Antonio e Caterina venne tenuto a battesimo da Giuseppe Moglini ed Elisabetta Pollini.
Fu ordinato sacerdote nell'[[Ordine dei frati minori|ordine dei francescani]] il 20 settembre del 1608 nella [[basilica di San Giovanni in Laterano]] a Roma,
Lasciò Venezia il 20 settembre 1612 diretto a Gerusalemme dove giunse alla fine del mese di novembre, qui mantenne la carica di vicario fino all'aprile del 1613 quando, per ragioni non note, lasciò Gerusalemme per Aleppo, dove divenne guardiano del locale convento, carica che mantenne fino al 1620.
Obicini ebbe un ruolo attivo nelle trattative che portarono alla convocazione, da parte di Eliyya VIII (del [[Monastero di Rabban Ormisda]]) sinodo del 1616 in cui vi fu un tentato riavvicinamento fra le diverse linee della [[Chiesa d'Oriente]] e la chiesa di Roma. In seguito al sinodo vi fu un riavvicinamento dei caldei a Roma ma non si ottenne l'auspicata unione.
Nello stesso anno Tommaso Obicini fece ritorno a Gerusalemme per incontrare il nuovo padre custode Basilio Basili, nel 1618 intraprese un viaggio in Egitto in occasione del quale ebbe modo di trascrivere le iscrizioni sulle stele ed incisioni presenti nello Wadi Mukattab rendendole note nel mondo occidentale.
Nel 1620, in seguito alla morte di Basili avvenuta nel 1619, assunse il ruolo di Custode di Terra Santa.
== Note ==
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