Chemioterapia: differenze tra le versioni

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Requisito fondamentale per un farmaco chemioterapico è dunque la selettività di bersaglio, che lo porta all'eliminazione delle [[cellule]] [[neoplasia|neoplastiche]] preservando la salute di quelle sane. Si tratta in ogni caso di un requisito del tutto ideale, dal momento che non esistono chemioterapici in grado di agire in modo esclusivo sulla massa tumorale, e di non presentare effetti collaterali su altri tessuti dell'organismo.
 
È proprio la scarsa specificità di tessuto ad essere responsabile degli effetti collaterali. I chemioterapici, infatti, agiscono in genere su [[tessuto (biologia)|tessuti]] ad alta proliferazione, come i tumori. Ma è proprio tale ''genericità'' ad essere responsabile di effetti collaterali che, dal punto di vista clinico, assumono un'importanza notevolissima. Tali effetti collaterali infatti si presentano a carico dei tessuti dell'organismo a più alto tasso replicativo, come ad esempio quello [[ematopoiesi|ematopoietico]], le [[mucosa|mucose]] delle vie gastrointestinali ed i [[capello|follicoli piliferi]]. Tali tessuti sono solitamente in grado di ritornare alla normalità al termine della terapia. In alcuni casi però, come in presenza di tumori caratterizzati da crescita più lenta di quella di tali tessuti, il recupero è molto più difficile.
 
== Chemioterapici antitumorali ==