Lega Italiana Calcio Professionistico: differenze tra le versioni

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==Storia==
La '''Lega Nazionale Semiprofessionisti''' fu fondata il 1º agosto [[1959]] nell'ambito delle controverse riforme della [[FIGC]] scatenate dalla clamorosa eliminazione della Nazionale nelle qualificazioni ai [[Svezia 1958|Mondiali di Svezia]]. Il commissario straordinario [[Bruno Zauli]], nominato dal [[CONI]] su pressione del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] fattosi interprete delle polemiche popolari, mise a punto un piano di risanamento che, nel nome del contenimento dei costi, prevedeva la secessione della [[Serie C]] dalla [[Lega Nazionale Professionisti]] per includerla nel finanziariamente più contenuto ''Settore Semiprofessionistico'' insieme al vecchio campionato di [[IV Serie]] già organizzato dalla [[Lega Nazionale IV Serie]] di [[Dante Berretti]].<ref>[http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=11800&p=3#page/5/mode/1up Statuto FIGC del 1959 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140416181534/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&c=1&f=11800&p=3 |data=16 aprile 2014 }}</ref>.
 
L'annuncio del provvedimento provocò tuttavia ripetute proteste da parte dei club di terza serie, dato che si poneva in aperto contrasto con il percorso segnato dal decaduto presidente federale, [[Ottorino Barassi]], che negli [[anni 1950|anni cinquanta]] aveva drasticamente riformato il campionato in senso elitario al fine appunto di riqualificarlo per una piena sostenibilità del professionismo. Le società di C vedevano la riforma come un grosso danno per i molti club che avevano fatto importanti investimenti a tal fine, e rifiutavano un progetto che appariva come una versione punitiva di un analogo piano sostenuto da Berretti [[1957|due anni prima]].<ref>
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Ai giocatori di Serie C, con la riforma Zauli, per statuto erano dovuti solo rimborsi spese e premi vittoria; col passare degli anni vennero gradualmente riconosciuti la previdenza sociale ed altri benefici di categoria superiore. Il percorso fu coronato nel [[1978]] con l'istituzione dei campionati di [[Serie C1]] e [[Serie C2]] (passando da una serie C unica a 3 gironi, a due serie: la C1 a 2 gironi, e la C2 a 4 gironi) al fine di creare per la serie C una Lega separata da quella che organizzava e gestiva il campionato di serie D. Nel [[1981]], dopo il cambio di denominazione della Serie D in Interregionale (con un consistente aumento di gironi e squadre) e la sua trasformazione in un campionato puramente dilettantistico, la Lega semiprofessionisti cambiò nome in '''Lega Nazionale Serie C''' e finalmente, nel [[1986]], in '''Lega Professionisti Serie C''' quando lo status dei tesserati di C1 e C2 fu finalmente e di nuovo equiparato in toto a quelli di serie A e B, come lo era stato fino al 1959.
 
L'adozione dell'attuale denominazione '''Lega Italiana Calcio Professionistico''' avvenne nel giugno [[2008]] per volontà del presidente [[Mario Macalli]], che vedeva quella vecchia come dequalificante, ma ponendosi così in contrasto con l'accordo armonico delle altre leghe nazionali della [[FIGC]].<ref>Basti pensare che quando nel 2000 la LND cambiò nome al Campionato Dilettanti in Serie D, giustificò la propria scelta definendo come più prestigiosa quest'ultima denominazione.</ref> <ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/29/serie-c-la-farsa-del-calcio-italiano-69-punti-di-penalizzazione-19-partite-da-recuperare-4-squadre-verso-il-fallimento/4932627/|titolo=Serie C, la farsa del calcio italiano: 69 punti di penalizzazione, 19 partite da recuperare, 4 squadre verso il fallimento|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2019-01-29|lingua=it|accesso=2019-01-30}}</ref>
 
=== Precursori ===