Anton Sminck van Pitloo: differenze tra le versioni

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Allievi del Pitloo (Scuola di Posillipo)
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Nel frattempo viaggiò instancabilmente, recandosi in [[Sicilia]], in [[Svizzera]] e nuovamente a [[Roma]], dove sposò Giulia Mori, sorella del noto incisore Ferdinando Mori. Egli, tuttavia, decise di stabilirsi definitivamente nella città borbonica, in quanto vi riconobbe una committenza ideale e un fecondo stimolo per la sua arte. A Napoli, infatti, Pitloo dipinse quadri dove fornì una personalissima interpretazione del nascente gusto romantico, destinata a essere particolarmente apprezzata dalle nuove generazioni di pittori. Fu per questo motivo che nel 1820 aprì una scuola privata di pittura, attraverso la quale consolidò la propria fama collocandosi come capostipite della [[scuola di Posillipo]]. Alla scuola di Posillipo appartennero numerosi pittori, quasi tutti allievi di Pitloo, destinati a diventare fautori di una rinnovata fortuna della pittura di paesaggio: speciale menzione meritano, in tal senso, [[Giacinto Gigante]] e [[Salvatore Fergola]],[[Gabriele Smargiassi]], [[Teodoro Duclère]], [[Achille Vianelli]] .<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/posillipo/|opera=Enciclopedie on line|editore=Treccani|titolo=Posillipo}}</ref>
 
Nel 1822 Pitloo vide pienamente riconosciuti i suoi meriti quando ricevette la nomina di Professore Onorario presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli. A testimonianza del suo riconoscimento pittorico, nel 1824 gli venne affidata la cattedra di paesaggio presso la medesima accademia conper ill'apprezzamento del suo dipinto ''Il boschetto di Francavilla al Chiatamone'', oggi appartenente alle collezioni di [[palazzo Zevallos]].<ref name=d/> Cominciarono tempi nuovi anche per l'Accademia che troverà in Pitloo un professore attento, puntuale e tutto dedito al lavoro. Tra i suoi allievi il pittore di origine tirolese [[Jean Grossgasteiger]]. Pitloo, infine, morì il 22 giugno del 1837, stroncato prematuramente dal [[colera]].
 
== Stile ==