Fëdor Dostoevskij: differenze tra le versioni
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In autunno termina ''[[I fratelli Karamazov]]'', e a dicembre esce in 3000 copie l'edizione in volume. In pochi giorni metà della tiratura è venduta. Nelle intenzioni dell'autore avrebbe dovuto far seguito un altro romanzo in cui il minore dei fratelli Karamazov, Alëša, sarebbe cresciuto d'età. Ma per Dostoevskij diventa sempre più difficoltoso dedicarsi al [[lavoro intellettuale]].
Muore improvvisamente, in seguito a un repentino aggravarsi del suo [[enfisema]], il 28 gennaio [[1881]] a [[San Pietroburgo]], nello stesso appartamento dove ora si trova il museo di San Pietroburgo a lui dedicato. Prima di morire, Dostoyevsky vuole salutare i suoi figli e chiede che la parabola del [[Parabola del figlio prodigo|figliol prodigo]]
{{Citazione|Fu questa parabola di trasgressione, pentimento e perdono che [Dostoyevsky] volle trasmettere come ultimo lascito ai suoi figli, e ciò può significare una presa di coscienza finale sul significato ultimo della sua vita e della sua opera.<ref>Joseph Frank, "Dostoevsky. A Writer in His Time", Priceton University Press, 2010, p. 925,</ref>}}
La moglie Anna testimonia di aver consegnato a Fëdor (che ne aveva fatto richiesta), nello stesso mattino del decesso, il Vangelo di [[Tobol'sk]] che aveva sempre tenuto con sé; Fëdor lo apre a caso e fa leggere la moglie:
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