Carrozzone (Reggio Emilia): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 43:
Sino agli anni 1940 il territorio era caratterizzato da case coloniche e campi coltivati caratterizzati dalla [[Alteno|vite maritata con l'olmo]]. Sulla via Emilia dal tardo medioevo erano presenti la chiesa con annesso l'[[ospitale]] di San Geminiano<ref name=":2" />, poi soppresso e unito al Santa Maria Nuova. Della cappella rimasero tracce sino alla metà degli anni 1960 quando fu demolita per lasciar posto a nuovi edifici.
 
Il rione è contraddistinto da un agglomerato urbano a tessuto ''misto'', in cui le aree residenziali sono affiancate da piccole e medie industrie, dalla grande viabilità di attraversamento e dai centri direzionali e commerciali. In passato, questa porzione di territorio comunale era appartenuta alla frazione e alla parrocchia di [[Cavazzoli]]. Il Carrozzone, durante la [[seconda guerra mondiale]] fu interessato da danni e bombardamenti, anche a causa della vicinanza a importanti infrastrutture strategiche come la via Emilia e la ferrovia Milano-Bologna. Nella zona erano operativi diversi gruppi partigiani: la casa dei fratelli Francia (detti “Giaroun”) di via Brigata Reggio<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Canovi|titolo=L'orma di Paolo|annooriginale=1991|data=1991|editore=Comune di Reggio Emilia|città=Reggio Emilia|lingua=italiano}}</ref> divenne un punto di riferimento della [[Resistenza italiana|Resistenza]]. Poco più a sud, lungo la stradina che conduceva al fondo Betonica (attuale via Soglia) nel 1924 fu stato ritrovato il corpo senza vita del deputato socialista Antonio Piccinini, barbaramente ucciso da squadracce fasciste. Nel 1963 è nata l'attuale [[parrocchia]] di [[San Pio X]], posta al centro del quartiere.
 
Sino a pochi anni fa la parte orientale dell'agglomerato urbano era conosciuta come Betonica (il cui nome deriva da una pianta erbacea officinale con foglie rugose e piccoli fiori rossi raccolti in spighe), con riferimento in particolare a un'antica tenuta agricola, oggi scomparsa, posta a nord della [[Ferrovia Reggio Emilia-Ciano d'Enza|ferrovia Reggio-Ciano]] in prossimità dell'attuale via Soglia. In quella tenuta ebbe sede, sino al 1959, la Società Agraria di Reggio Emilia, istituto che si occupò di studiare e promuovere nuove tecniche di innovazione agraria. Fondato nel 1806 con un decreto napoleonico ebbe tra i suoi esponenti personaggi illustri quali [[Filippo Re]], Antonio Zanelli<ref>{{Cita web|url=http://www.centrogalmozzi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=82&Itemid=225|titolo=Antonio Zanelli|sito=www.centrogalmozzi.it|accesso=2019-06-25}}</ref> e Angelo Motti. La destinazione produttiva del quartiere ebbe inizio con la nascita delle latterie cooperative Riunite nel 1934, produttrici di prodotto lattiero-caseari a marchio Giglio, acquisita da [[Parmalat]] negli anni 1990 e successivamente da [[Newlat]]<ref>Nell'ambito territoriale ha sede l'azienda lattiero-casearia [[Newlat]], sorta dalle ceneri delle latterie cooperative Riunite (latte Giglio), fondate nel 1934 dal dirigente cooperativo Romeo Galaverni poi succedute da [[Parmalat]] 60 anni dopo</ref>. Dalla fine degli [[anni 1950]], in località Betonica, il quartiere ha ospitato una delle prime zone artigianali della città a ridosso di nuove lottizzazioni residenziali, consolidatasi con la costruzione della zona annonaria negli anni '70. Il decennio successivo vide il completamento della tangenziale nord e la realizzazione dell'asse attrezzato, un arteria di attraversamento pensata per collegare il casello autostradale alla zona sud della città. Dagli [[anni 1990]] il quartiere si è arricchito di attività commerciali e terziarie, in particolar modo lungo l'asse di via Kennedy, ospitando i laboratori di chimica e biologia del dipartimento di Scienze della Vita dell'[[Università di Modena e Reggio Emilia]].