Carlo Felice di Savoia: differenze tra le versioni

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Sin da giovane Carlo Felice mostrò un carattere assai complesso: da un lato, coerente e inflessibile, chiuso, diffidente, impulsivo se non suscettibile e vendicativo, dall'altro onesto, sincero, capace di commozione e di tenerezza; era di mente perspicace, a tratti anche ironico ma privo di duttilità. Possedeva una concezione quasi sacrale della monarchia<ref>G. Locorotondo, Carlo Felice, pp.365-366</ref>.
 
Negli anni a cavallo tra la [[Rivoluzione francese]] e la [[Campagna d'Italia (1796-1797)|Campagna d'Italia]], Carlo Felice fece parte insieme ai fratelli [[Vittorio Emanuele I di Savoia|Vittorio Emanuele]], duca d'Aosta, alla di lui moglie [[Maria Teresa d'Asburgo-Este (1773-1832)|Maria Teresa d'Asburgo-Este]], [[Maurizio Giuseppe di Savoia|Maurizio Giuseppe]], duca del Monferrato, e [[Giuseppe Placido di Savoia|Giuseppe Placido]], conte della Moriana, di una vera e propria "corte parallela" che si contrapponeva alla cerchia riunita attorno al [[Principe di Piemonte]], [[Carlo Emanuele IV di Savoia|Carlo Emanuele]]<ref>A. Segre, Vittorio Emanuele I, p. 42</ref>.
 
In questo periodo, infine, Carlo Felice iniziò la compilazione del suo diario personale, importante fonte primaria sulle vicende e sui contrasti in seno alla [[casa Savoia|corte di Savoia]].