Vittorio Emanuele II di Savoia: differenze tra le versioni

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Fu così che si gettarono le basi per un'[[alleanza sardo-francese]], nonostante le avversità di alcuni ministri di Parigi, specialmente di [[Alexandre Florian Joseph Colonna Walewski|Alessandro Walewski]]. Grazie anche all'intercessione di [[Virginia Oldoini|Virginia Oldoini, contessa di Castiglione]] e di [[Costantino Nigra]], entrambi istruiti adeguatamente da Cavour, i rapporti tra Napoleone e Vittorio Emanuele divennero sempre più prossimi.
 
[[File:Adolphe Yvon - Portrait of Napoleon III - Walters 3795.jpg|thumb|''Ritratto di [[Napoleone III di Francia]]'' di [[Adolphe Yvon]]]]
Nel luglio del 1858, con il pretesto di una vacanza in [[Svizzera]], Cavour si diresse a [[Accordi di Plombières|Plombières]], in Francia, dove incontrò segretamente Napoleone III. Gli accordi verbali che ne seguirono e la loro ufficializzazione nell'[[alleanza sardo-francese]] del gennaio 1859, prevedevano la cessione alla Francia della [[Savoia (regione storica)|Savoia]] e di [[Nizza]] in cambio dell'aiuto militare francese, cosa che sarebbe avvenuta solo in caso di attacco austriaco. Napoleone concedeva la creazione di un Regno dell'Alta Italia, mentre voleva sotto la sua influenza l'Italia centrale e meridionale. A Plombières Cavour e Napoleone decisero anche il matrimonio tra il cugino di quest'ultimo, [[Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte]] e [[Maria Clotilde di Savoia]], figlia di Vittorio Emanuele.