Determinismo tecnologico: differenze tra le versioni

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Adattando al contesto tecnologico delle reti la teoria della ''Intelligenza Collettiva'' di [[Pierre Lévy]], De Kerckhove formula la teoria delle ''Intelligenze Connettive'', secondo cui l'unione delle intelligenze individuali per il raggiungimento di un obiettivo comune moltiplica le singole forze anziché sommarle, generando un'entità di intelligenza superiore.<br />
In sintesi, l'intelligenza connettiva è la "pratica della moltiplicazione delle intelligenze le une in rapporto alle altre all'interno del tempo reale di un'esperienza"<ref>''Derrick De Kerckhove e Pierre Levy. Due filosofi a confronto. Intelligenza collettiva e intelligenza connettiva: alcune riflessioni''<br />
http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/d/dekerc05.htm#link006 {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111130171952/http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/d/dekerc05.htm#link006 |date=30 novembre 2011 }}</ref>
 
Per De Kerckhove lo sviluppo tecnologico è inarrestabile e l'uomo deve convivere con questa consapevolezza, accettando le trasformazioni sociali che ne conseguono. Ma tale trasformazione comporta anche pericoli, di conseguenza è necessario attuare strategie che preservino diritti&nbsp;– come ad esempio quello alla [[privacy]] e all'[[Diritto all'oblio|oblio]] - sempre più minacciati dal potenziale abuso di informazioni memorizzate e accessibili attraverso le tecnologie di rete che collegano il villaggio globale<ref>''De Kerckhove, nell'era di Facebook siamo tutti Pinocchio'' <br />
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== Alcune riflessioni ==
Ma si può accettare che lo sviluppo storico sia collegato esclusivamente all'evoluzione tecnologica? Certo è che molte teorie hanno evidenziato i legami tra una nuova tecnologia e le trasformazioni socioculturali che si sono registrate. D'altro canto, però, va detto chiaramente che è stato dimostrato anche che talune invenzioni e innovazioni tecnologiche non sono state subito accolte o, addirittura, sono state accolte in luoghi totalmente diversi da quelli in cui sono state pensate per la prima volta. Se si considera l'invenzione della stampa, ad esempio, bisogna dire che queste procedure nascono prima in Cina e solo successivamente si arriva a [[Johann Gutenberg|Gutenberg]] con l'introduzione dei [[stampa a caratteri mobili|caratteri mobili]]. Si può dire, quindi, che le innovazioni tecnologiche riescono ad essere fattore di trasformazione se trovano particolari condizioni dal punto di vista sociale e culturale. D'altra parte, non bisogna dimenticare che le innovazioni tecnologiche non nascono dal nulla, ma sono il frutto di ricerche individuali e collettive, fortemente condizionate dal contesto sociale e culturale"<ref>"F. Ciotti, ''Comunicazione linguaggi e media, Lezione n. 6, in http://www.mediamente.rai.it/mediamentetv/learning/ed_multimediale/lezioni/06/index.htm'' {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110926235013/http://www.mediamente.rai.it/mediamentetv/learning/ed_multimediale/lezioni/06/index.htm |date=26 settembre 2011 }}</ref>.
 
== Critiche ==