Arcadia (poesia): differenze tra le versioni

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Tappa finale dell'Arcadia era teorizzare una via alternativa al "cattivo gusto" barocco. La sua volontà era di impedire alla poesia di divenire mero artificio retorico. Per questo suo fine ultimo, l'accademia è stata spesso definita come una ''coscienza di decadenza'', ovvero come la consapevolezza, oggi ritenuta oggettivamente errata, che la letteratura avesse raggiunto il suo apice nel periodo classico greco-latino e nel [[Petrarca]]. Si svilupparono in tale prospettiva due filoni interni all'Arcadia: quello "''petrarcheggiante''", i cui massimi esponenti furono [[Giambattista Felice Zappi]] e [[Paolo Rolli]] e quello "''classicheggiante''", il cui massimo esponente fu [[Pietro Metastasio]].
 
Nonostante le copiose teorizzazioni estetiche ad opera dell'accademia, essa ebbe un carattere ''non-rivoluzionario'', e la sua influenza rimase circoscritta al territorio "italiano":. L'accademia soffrì infatti di tre gravi limiti:
# La ''mancanza di ideali nuovi'', più freschi e meno anacronistici;
# La ''mancanza di concretezza'', l'accademia aveva assunto, infatti, i caratteri di una realtà alternativa e fittizia, poco attenta alle strade letterarie intraprese nel resto d'Europa,