Nicola da Tolentino: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[File:Piero, san nicola da tolentino o.jpg|thumb|left|[[Piero della Francesca]], San Nicola da Tolentino, 1454-69, Milano, Museo Poldi Pezzoli]]
[[File:Ceresa Carlo sec. XVII-San Nicola da Tolentino e angioletto.jpg|sinistra|miniatura|Carlo Ceresa, ''San Nicola da Tolentino e [[angioletto]]'', 1640 circa]]
Nacque nel [[1245]] a [[Sant'Angelo in Pontano]] ([[Macerata]]) nella [[Diocesi di Fermo]]. I suoi genitori, Compagnone de Guarutti e Amata de Guidiani (i [[cognome|cognomi]] potrebbero semplicemente indicare i loro luoghi di nascita e forse la famiglia era quella dei Compagnoni<ref>[http://www.associazioneleopardi.it/default.aspx?pageid=26 Associazione "Bichi Reina Leopardi Dittajuti" - CICCOLINI - COMPAGNONI MAREFOSCHI<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), erano gente pia. La leggenda della sua vita rappresentata da un ignoto pittore [[Giotto|giottesco]] detto [[Maestro della Cappella di San Nicola]], narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a [[Bari]] su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di [[san Nicola di Bari]], per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant'Angelo ebbero il figlio desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono [[Nicola]]. La leggenda narra ancora che il concepimento sia avvenuto nella limitrofa città di Modugno, di cui oggi il santo è il patrono.
 
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== Devozione ==
[[File:Piero, san nicola da tolentino o.jpg|thumb|left|[[Piero della Francesca]], San Nicola da Tolentino, 1454-69, Milano, Museo Poldi Pezzoli]]
 
Il processo di [[canonizzazione]] iniziò nel [[1325]] sotto [[papa Giovanni XXII]], ma si concluse soltanto nel [[1446]] sotto [[papa Eugenio IV]]. Tuttavia già fin dalla metà del [[XIV secolo|'300]] veniva raffigurato con l'[[aureola]] (vedi ad esempio il cappellone della Basilica di Tolentino).
[[Papa Bonifacio IX]] concesse l'indulgenza plenaria a chi visitava la tomba di Nicola con la Bolla Papale '' Splendor paternae gloriae'' del 1º gennaio [[1390]], com'è riportato dalle cronache di Gaetano Moroni:
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San Nicola fu anche un famoso [[esorcista]], uno dei pannelli della sua vita affrescati nel Cappellone di Tolentino mostra proprio Nicola che libera una donna indemoniata; questa sua facoltà rimase integra anche dopo la sua morte visto che numerosi ''ex voto'' lo indicano come guaritore di indemoniati.
La devozione al santo è iniziata appena dopo la sua morte, prova ne sono i numerosi ''[[ex voto]]'' che si trovano oggi in un'apposita ala della basilica a questi dedicata.[[File:Tolentino Basilica di San Nicola Cappellone 10.JPG|thumb|upright=1.4|Storie di san Nicola, particolare degli affreschi del [[Maestro di Tolentino]] (Pietro da Rimini?), 1325-28, Tolentino, Basilica di San Nicola, Cappellone]]Celebri sin dal [[Medioevo]] sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di [[farina]] da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", che rubavano la farina agli ingenui spacciandosi per pellegrini diretti a Tolentino, in cerca di farina per fare i panini miracolosi, citata anche dal [[vescovo]] [[Urbino|urbinate]] [[Teseo Pini]] nel suo ''[[Speculum Cerretanorum]]'' del [[1485]].
La devozione al santo è iniziata appena dopo la sua morte, prova ne sono i numerosi ''[[ex voto]]'' che si trovano oggi in un'apposita ala della basilica a questi dedicata.
 
Celebri sin dal [[Medioevo]] sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di [[farina]] da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", che rubavano la farina agli ingenui spacciandosi per pellegrini diretti a Tolentino, in cerca di farina per fare i panini miracolosi, citata anche dal [[vescovo]] [[Urbino|urbinate]] [[Teseo Pini]] nel suo ''[[Speculum Cerretanorum]]'' del [[1485]].
 
Viene ricordato il 10 settembre. La sua tomba, a Tolentino, è conservata con venerazione dai fedeli.
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== Iconografia ==
[[File:Tolentino Basilica di San Nicola Cappellone 10.JPG|thumb|upright=1.4|Storie di san Nicola, particolare degli affreschi del [[Maestro di Tolentino]] (Pietro da Rimini?), 1325-28, Tolentino, Basilica di San Nicola, Cappellone]]
[[File:Barbelli G.G. (1653), San Nicola da Tolentino.jpg|miniatura|[[Giovanni Giacomo Barbelli]], ''San Nicola da Tolentino'', 1653]]
È raffigurato con l'abito nero degli [[Ordine di Sant'Agostino|Eremitani di Sant'Agostino]], con una [[stella]] sopra di lui o un [[sole]] sul [[petto]], e in mano un [[lilium|giglio]] o una [[croce]] con ghirlande di gigli. Talvolta, al posto di un giglio, tiene una sacca riempita di [[denaro]] o [[pane]].