Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Folto82 (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
m Errori di Lint: Tag non chiusi
Riga 59:
=== Vita da manicomio ===
La vita nel manicomio era principalmente scandita dai pasti e dalle rigide disposizioni del regolamento interno. Ad ogni cambio di turno gli [[Infermiere|infermieri]] dovevano fare la conta dei pazienti in loro consegna e riportare il tutto su di un registro detto ''vacchetta'': era infatti sotto la loro personale responsabilità l'incolumità di ogni degente. A questo fine nei turni notturni gli elementi più problematici venivano spesso costretti a letto con fasce di contenzione o [[Sedativi|sedati]] con rimedi drastici. Questo contesto segregante e disumanizzante colpiva entrambe le parti come riporta Adriano, infermiere psichiatrico:
{{citazione|Il lavoro degli infermieri è molto difficile e si mettono in moto meccanismi spontanei di autodifesa psicologica. Si instaura un adeguamento alle regole e, com'è naturale in queste situazioni, si viene inglobati dai meccanismi istituzionali senza rendersene conto, divenendo allo stesso tempo strumento e vittima della repressione manicomiale|''Adriano Pallotta'', ''Scene da un Manicomio''<ref name="Pall47">Tagliacozzi, Pallotta, ''Scene da un manicomio. Storia e storie del Santa Maria della Pietà'', op. cit., p.47</ref>}}
Nei momenti vuoti i degenti venivano posti nelle sorveglianze interne od esterne e lasciati a se stessi, in una nullafacenza delirante e controproduttiva. Solo occasionalmente venivano concesse delle passeggiate nel parco del manicomio.
La normale routine veniva rotta solo in due occasioni: il [[Festa dei lavoratori|primo maggio]] e il 15 settembre, ricorrenza di Santa Maria della Pietà in cui veniva organizzata una grande festa che tramutava il manicomio, anche se per poco, in un ambiente piacevole.