Horus: differenze tra le versioni

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=== Dio–falco ===
Horus è una delle più antiche divinità egizie: le sue origini risalgono a un momento indefinito della preistoria africana. Al pari di molte altre divinità egizie, le sue prime rappresentazioni iconografiche si ascrivono al [[IV millennio a.C.]]<ref>Bernadette Menu, ''Recherches sur l'histoire juridique, économique et sociale de l'ancienne Égypte''. II, Il Cairo, IFAO, 2008, (« Naissance du pouvoir pharaonique »), p. 75. ISBN 978-2-7247-0217-0.</ref> Nel [[Periodo predinastico dell'Egitto|periodo predinastico]] (ca. [[XXXIV secolo a.C.|3300 a.C.]]), l'ideogramma "Hor" del falco servì a designare il sovrano, in carica o defunto, e poteva normalmente sostituire la parola ''netjer'', che significa "dio", con una sfumatura aggiunta di sovranità. Nei ''[[Testi delle piramidi]]'', risalenti all'[[Antico Regno]], l'espressione ''Hor-em-iakhu'', che significa "Horus nello splendore", indicava il faraone defunto — divenuto egli stesso, morendo, dio fra gli dei<ref>Bernard Mathieu, « Horus : polysémie et métamorphoses (Enquêtes dans les Textes des Pyramides, 5) », ENiM 6, Montpellier, 2013, p. 2.</ref>. [[File:Horus, Theben 1360 v. Chr. Aegyptisches Museum, Muenchen-2.jpg|sinistra|miniatura|295x295px|Statua di Horus in [[granodiorite]], proveniente dal [[Tempio funerario di Amenofi III]]. [[Staatliches Museum Ägyptischer Kunst]], [[Monaco di Baviera]].]]Nell'antico Egitto esistevano varie specie di falchi: a causa delle rappresentazioni spesso assai stilizzate dell'uccello di Horus, è stato difficile individuare la specie di riferimento per l'iconografia deidel dio. Tuttavia, sembra che possa trattarsi del [[Falco peregrinus|falco pellegrino]] (''Falco peregrinus''); questo [[rapace]] di media taglia, dal verso assai acuto, è rinomato per la rapidità con cui, in volo, plana contro le sue piccole prede terrestri; altra sua particolarità sono delle piume scure al di sotto degli occhi, le quali delineano una sorta di mezzaluna. Quest'ultimo tratto distintivo ricorda facilmente il disegno dell'[[Occhio di Horo|Occhio di Horus]], associato a lui e agli altri dei ieracocefali<ref>Françoise Dunand, Roger Lichtenberg & Alain Charron, ''Des animaux et des hommes : Une symbiose égyptienne'', Monaco, Le Rocher, 2005. pp. 80-1. ISBN 2-268-05295-8.</ref>.
 
=== Iconografia ===