Morano Calabro: differenze tra le versioni
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Nel [[1614]] il feudo venne quindi ceduto agli Spinelli principi di [[Scalea]], fino al [[1806]], anno di [[Eversione della feudalità|eversione]] dal [[feudalesimo]]. Il borgo seguì successivamente le sorti del [[Regno delle due Sicilie]] e del nascente [[Regno d'Italia]].
=== Fenomeno migratorio ===
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Sorge a qualche chilometro dal centro abitato, immerso nella boscaglia su di un altopiano che sovrasta la campagna circostante lo svincolo [[Autostrada A3 (Italia)|autostradale]] di Morano. Oggi le strutture sono dirute, ma nei secoli scorsi il monastero godette di grande prestigio e rinomanza, soprattutto a seguito delle munifiche elargizioni tributate dai fedeli e dalla nobiltà locale, fra i quali ricordiamo la principessa Erina Kastriota-Skanderbeg, moglie del feudatario Pietrantonio Sanseverino.
Il monastero di Colloreto, (la cui etimologia appare incerta e sembra derivi da ''Colle Loreto'' in onore della [[Santuario della Santa Casa|Vergine di Loreto]], o da ''colorìto'', termine che ne designerebbe la ridente e pacifica posizione), fu fondato dal Beato Frate [[Ordine di Sant'Agostino|Agostiniano]] Bernardo da Rogliano nel [[1546]]
Il monastero divenne molto potente e quindi subì numerosi attacchi alla sua sopravvivenza, soprattutto a causa delle ingenti proprietà fondiarie che andò cumulando nel corso degli anni. Una prima soppressione avvenne nel [[1751]] per volere di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] che doveva sovvenzionare il [[Real Albergo dei Poveri]] in [[Napoli]]. La soppressione definitiva avvenne nel [[1809]] con l'avvento francese.
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