Iran: differenze tra le versioni

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Nella definizione della prima Costituzione della Repubblica Islamica (1979), l’impianto giuridico del ''velayat-e faqih'' fu costruito sulla figura carismatica dell’ayatollah Khomeini. Alla sua morte il tentativo di trovare un successore di pari statura fallì principalmente perché il clero sciita iraniano, tenutosi lontano dalle dinamiche della rivoluzione e da quelle politiche, non era in grado di indicare un “erede” dopo che il successore designato [[Hossein-Ali Montazeri|Hossein Ali Montazeri]], l’unico grande ayatollah (ayatollah al-ozma) coinvolto nella sfera politica, in contrasto con i vertici delle Repubblica Islamica ritirò la sua disponibilità restando in una posizione di opposizione fino alla sua morte (2009)[7]. Così il ruolo di Guida fu assegnato ad Ali Khamenei. Questa scelta fu preceduta dall’innalzamento al rango di ayatollah dello stesso Khamenei, titolo che viene di solito attribuito a chi possiede caratteristiche di erudizione e di conoscenza superiore rispetto ai normali religiosi. La “promozione” di Khamenei ad ayatollah, necessaria per il ruolo di guida, è alla base di polemiche sulla legittimità della Guida e dello stesso sistema. Dall’89 si assiste quindi ad una modifica della gestione del potere in quanto Ali Khamenei assunse il ruolo di ''rahbar'' come ''primus inter pares''. Più che il capo assoluto, l’ayatollah oggi rappresenta un moderatore e mediatore delle diverse anime e strutture di potere. Contrariamente a quanto descritto dalla visione “Occidentale”, la Guida non ha più un potere assoluto<ref>{{Cita web|url=http://www.opiniojuris.it/la-struttura-del-potere-iran-guida/|titolo=La struttura del potere in Iran|autore=Domenico Nocerino|sito=Opinio Juris|data=2019-04-02|lingua=it-IT|accesso=2019-07-01}}</ref>.
 
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