Interazione gravitazionale: differenze tra le versioni

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Nella [[fisica classica]] [[Isaac Newton|newtoniana]] la gravità è interpretata come una [[forza conservativa]] di attrazione [[Azione a distanza (fisica)|a distanza]] agente fra corpi dotati di [[massa (fisica)|massa]], secondo la [[legge di gravitazione universale]]. La sua manifestazione più evidente nell'esperienza quotidiana è la [[forza peso]].
 
In [[fisica moderna]] lL'attuale teoria più completa, la [[relatività generale]], interpreta l'interazione gravitazionale come una conseguenza della curvatura dello [[spaziotempo]] creata dalla presenza di corpi dotati di [[Massa (fisica)|massa]] o [[energia]] (una piccola massa a grande velocità o una grande massa in quiete hanno lo stesso effetto di deformazione sulla curvatura dello spaziotempo circostante). Il [[campo gravitazionale]] che ne deriva è rappresentato matematicamente da un [[tensore metrico]] legato alla curvatura dello spaziotempo attraverso il [[tensore di Riemann]]. In tale contesto la forza peso diventa una [[forza apparente]], conseguenza della geometria dello spaziotempo indotta dalla massa terrestre.
 
== Storia ==
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Restava aperto tuttavia il problema di spiegare l'[[Azione a distanza (fisica)|azione a distanza]] tra i corpi celesti, priva di contatto materiale, al quale verrà data una soluzione soltanto ai primi del [[Novecento]] da parte di [[Einstein]], che sostituì l'etere con la tessitura dello [[spazio-tempo]].<ref>Angelo Baracca, Mira Fischetti, Riccardo Rigatti, ''Fisica e realtà: forze, campi, movimento'', vol. 2, pag. 152, Cappelli, 1999. Respingendo le concezioni meccanicistiche e grossolane dell'etere elettromagnetico formulate nell'Ottocento, Einstein rilevò che «con la parola etere non si intende nient'altro che la necessità di rappresentare lo spazio come portatore di proprietà fisiche», quelle proprie cioè della struttura quadrimensionale dello spaziotempo.</ref>
 
== InLa gravitazione in [[fisica classica]] ==
{{vedi anche|Meccanica newtoniana}}
In [[meccanica classica]] l'interazione gravitazionale è generata da un [[campo vettoriale conservativo]] e descritta da una [[forza]], detta [[forza peso]], che agisce sugli oggetti dotati di massa.
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Quest'ultima è una [[equazione differenziale alle derivate parziali]] del secondo ordine, detta [[equazione di Poisson]], da completare con le opportune condizioni al contorno.
 
=== NellaLa gravitazione nella teoria della relatività generale ===
== In fisica moderna ==
=== Nella teoria della relatività generale ===
{{vedi anche|Relatività generale}}
La teoria di [[Isaac Newton|Newton]] della gravitazione ha permesso di descrivere con accuratezza la grande maggioranza dei fenomeni gravitazionali nel Sistema Solare.
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Un'ulteriore evidenza osservativa, riscontrata per la prima volta nel corso dell'eclissi solare del 1919 (ma definitivamente confermata da osservazioni su scala extragalattica a partire dal 1980), consiste nell'effetto detto [[lente gravitazionale]]: l'immagine di un corpo celeste visto dalla Terra appare spostata rispetto alla posizione reale del corpo (talvolta l'immagine è anche sdoppiata) a causa della deflessione che la luce subisce quando rasenta una regione dello spazio con alta densità di massa. Questo conferma il fatto che la gravitazione deforma lo spazio-tempo, e che tale deformazione è avvertita anche da particelle prive di massa (i fotoni).
 
=== Altre teorie ===
{{C|questa sezione riporta solo alcune teorie relativamente recenti, alcune delle quali sono oggetto di studio da almeno vent'anni (la teoria delle stringhe) ma non hanno finora dato risposta ai problemi aperti, mentre altre (la teoria di Verlinde) sono in realtà pure ipotesi di lavoro che hanno avuto un occasionale risalto mediatico; in ogni caso si tratta di teorie diverse fra loro. Il gravitone non è un concetto peculiare della teoria delle stringhe, quanto piuttosto della gravità quantistica in generale.|fisica|luglio 2011}}
Un diverso approccio meccanicistico della gravità è dato dalla teoria del ''[[Loop Quantum Gravity]]'' e, nell'ambito della [[teoria delle stringhe]], dall'esistenza dei [[gravitone|gravitoni]].