Maria Goretti: differenze tra le versioni

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== Il culto ==
[[File:Major Relics of St. Maria Goretti in St. Joseph Cathedral (Columbus, Ohio).jpg|miniatura|destra|Il corpo di Maria Goretti]]
Fin da subito, grazie all'ininterrotta opera di divulgazione dei padri passionisti di Nettuno a cui si aggiunse l'[[Azione Cattolica]] romana col giornale “''Vera Roma''” nel ricostruire sempre nuovi e fantasiosi dettagli biografici, la devozione per Maria Goretti si diffuse tra gli strati più umili della popolazione, in particolare quelli rurali;, appartenenti allo stesso mondo in cui la piccola martire era cresciuta. Lo stesso [[regime fascista]] cercò di cavalcare la devozione popolare per favorire la nascita di un'icona locale cara ai contadini delle paludi bonificate.<ref>{{cita news|url=https://amedit.me/2015/12/26/maria-goretti-storia-di-uno-stupro-e-dellinvenzione-di-una-santa/|titolo=MARIA GORETTI. Storia di uno stupro e dell’invenzione di una santa|data=26 dicembre 2015|autore=Giuseppe Maggiore|editore=amedit.me|accesso=15 dicembre 2017}}</ref>
 
Anche dopo la caduta del fascismo e della [[Casa Savoia|monarchia sabauda]], negli anni [[1950|cinquanta]], l'immagine di Maria Goretti rimase popolare anche presso i non cattolici, al punto che il giovane dirigente comunista [[Enrico Berlinguer]] indicò nel coraggio e nella tenacia della piccola santa un esempio da imitare per le giovani militanti comuniste<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/22/Dopo_Padre_Pio_ora_della_co_0_02062211125.shtml|titolo=Archivio Corriere della Sera|sito=archiviostorico.corriere.it|lingua=it|accesso=2018-11-08}}</ref>. Nel 1953, il leader del Partito Comunista Italiano [[Palmiro Togliatti]] propose Maria Goretti come modello di vita alle giovani comuniste facenti parte della FGCI, [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]].<ref>{{cita web|url=http://www.150anni.it/webi/index.php?s=58&wid=1890||titolo=Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale (1861-1914) Goretti Maria|editore=www.150anni.it|accesso=23 aprile 2012}}</ref> A partire dagli [[anni 1970|anni settanta]], in periodo di affermazione del [[femminismo]], la figura di Maria Goretti perse gradualmente popolarità, in quanto ritenuta dai non cattolici troppo legata a una visione tradizionale della donna, casta, votata alla maternità e al lavoro domestico.
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L'11 dicembre [[1949]] la [[Congregazione delle Cause dei Santi]] riconobbe come [[miracolo]]se due guarigioni attribuite all'intercessione di Maria Goretti: quella di Giuseppe Cupe (8 maggio [[1947]]) e quella di Anna Grossi Musumarra da [[pleurite]] (11 maggio dello stesso anno). Solo dopo la nuova terza causa di beatificazione si era potuto procedere alla successiva canonizzazione che avvenne in continuità nel pontificato di [[Pio XII]], concludendosi il 24 giugno 1950. Per la prima volta, nella millenaria storia della Chiesa, la cerimonia si svolse all'aperto in [[piazza San Pietro]] a [[Città del Vaticano]], e vide la partecipazione anche della madre di Maria Goretti. Il giorno di commemorazione istituito fu il 6 luglio, anniversario della morte della giovane.
 
Secondo l'[[agiografia]], la motivazione della proclamazione della sua santità furono in primo luogo il perdono concesso da Maria al suo uccisore poco prima di morire, perdono che condusse alla conversione di [[Alessandro Serenelli]] e poi alla decisione di entrare in convento dopo aver scontato 30 anni di carcere e, in secondo luogo, il proposito fatto a 11 anni, al momento di ricevere la [[eucaristia|prima comunione]], «di morire prima di commettere dei peccati»<ref>La causa di canonizzazione, seguita dal postulatore Mauro Liberati, è citata in bibliografia.</ref>. Il corpo e le reliquie di Maria Goretti, venerata come “martire della purezza” la cui festa ricorre il 6 luglio, sono conservati a Nettuno, nel [[Santuario di Nostra signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti]]<ref>{{cita news|url=https://amedit.me/2015/12/26/maria-goretti-storia-di-uno-stupro-e-dellinvenzione-di-una-santa/|titolo=Maria Goretti. Storia di uno stupro e dell’invenzione di una santa|data=26 dicembre 2015|autore=Giuseppe Maggiore|editore=amedit.me|accesso=15 dicembre 2017}}</ref> e a [[Corinaldo]], in provincia d'di Ancona, dove è visitabile anche la sua casa natale. Non esistono sue fotografie e i ritratti visibili sono di fantasia o realizzati secondo le indicazioni dei parenti.
 
Seguendo un'idea di [[papa Benedetto XVI]], poi valutata da [[papa Francesco]], si è poi pensato di associare Maria Goretti a santa [[Dinfna]] come protettrice delle vittime di stupro<ref>{{Cita news|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/02/25/news/santa_maria_goretti_ratzinger-79615136/|titolo=Santa Maria Goretti, l'idea dei due papi: "Protettrice delle donne vittime di violenza"|data=25 febbraio 2014|giornale=Repubblica}}</ref>. La vicenda di Dinfna, martire irlandese morta in Belgio nel VII secolo, è analoga a quella di Maria Goretti e [[Santa Scorese]].