Cartuccia (munizione): differenze tra le versioni

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La prima cartuccia per armi leggere militari risale al [[1586]]. Consisteva in un carico di [[polvere da sparo]] e un [[proiettile]] in un tubo di carta. La carta spessa infatti è ancora conosciuta come ''carta balistica'', per il suo antico uso. Tale cartuccia era usata nelle armi da fuoco militari a carica frontale o [[avancarica]]: la base della cartuccia veniva tolta dal soldato, la polvere da sparo veniva versata nella canna e quindi inserito il proiettile.
 
Prima dell'invenzione dell'[[acciarino (arma da fuoco)|acciarino]], avvenuta intorno al [[1635]], l'innesco (una polvere da sparo a grana fine detta polvere serpentina) era originariamente contenuto in una fiaschetta, da cui lo sparatore lo introduceva nello scodellino di accensione. In epoca successiva lo scodellino veniva riempito dalla cartuccia prima descritta. Il meccanismo del moschetto ad acciarino, in cui lo scodellino era coperto da un pezzo di [[acciaio]] rigato contro cui sfregava la [[pietra focaia]], rese inutile questo metodo di innesco, poiché nel caricamento una parte del carico di polvere passava dalla canna attraverso il focone (piccolo foro nella culatta attraverso il quale si accendeva la polvere da sparo) direttamente nello scodellino.
 
Il successivo importante miglioramento nel metodo di accensione fu l'introduzione della [[capsula a percussione]] in rame. Questa fu impiegata in maniera generalizzata ai moschetti militari [[Gran Bretagna|britannici]] (i ''Brown Bess'') nel [[1842]], un quarto di secolo dopo l'invenzione della polvere da percussione e dopo una laboriosa serie di test governativi tenutisi a Woolwich nel [[1834]]. L'invenzione che rese possibile la capsula di percussione fu brevettata da A. J. Forsyth nel [[1807]], e consisteva in un innesco di [[clorato di potassio]], [[zolfo]] e [[Carbone (energia)|carbone]] di legna che esplodeva per "concussione" (cioè urto, scossa violenta). Quest'invenzione fu gradualmente sviluppata, e usata prima in una capsula di acciaio, e poi in una di rame, da vari armaioli e privati prima di giungere ad un uso generalizzato in ambito militare circa trent'anni dopo. Determinante fu [[Samuel Pauly]] che nel [[1812]] costruì la prima cartuccia realizzata in questo modo. La modifica delle armi in uso, dall'acciarino alla percussione, fu eseguita facilmente sostituendo lo scodellino con un luminello perforato, e sostituendo il [[cane (armi)|cane]] ([[percussore]]) che portava la pietra focaia con uno più piccolo in cui era praticato un incavo conformantesi al luminello<ref>Luminello: nelle antiche armi da fuoco, piccolo cilindro forato su cui si infilava la capsula d'innesco della carica di lancio ([http://old.demauroparavia.it/64913 Dizionario De Mauro Paravia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090205221132/http://old.demauroparavia.it/64913 |date=5 febbraio 2009 }})</ref>; su quest'ultimo veniva posta la capsula contenente la miscela detonante, ora composta da tre parti di clorato di potassio, due di [[fulminato di mercurio]] e una di [[vetro]] in polvere. La capsula detonante così fatta portò all'invenzione della moderna cartuccia, e rese possibile l'adozione generalizzata della retrocarica per tutte le varietà di fucili e pistole.