Massimo Troisi: differenze tra le versioni

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=== Il teatro e il cinema "troisiano" ===
Troisi aveva una tecnica e uno stile originale e fresco, mai portato in scena da nessun altro comico prima di allora. Attraverso il teatro, l'attore partenopeo cercò di mettere la vita parrocchiale in diretto contatto con i problemi più scabrosi della realtà, spezzando il filo che la legava al quieto vivere dell'esistenza familiare: «Penso che la religione, così come la famiglia, sia un potere difficile con cui convivere, un potere modificante. Mi accorgo che parlare di religione come miracolo, come Lourdes, è una mia costante. C'è in quasi tutte le cose che ho fatto, anche quando questo argomento non era calcolato. Perché ho sempre sentito la religione come un fatto strano, esagerato»<ref name=cocciardo20 >{{Cita |Cocciardo|p. 20|Cocciardo}}.</ref>. La particolarità del movimento d'integrazione di Troisi nei luoghi sociali si manifestò ancora, sotto altri aspetti e negli specifici orizzonti linguistici, quando incontrò per via professionale il teatro e il cinema. L'attore entrò in un sistema infrangendo con tutte le sue parti, con la sua storia, i suoi concetti, le sue regole, rifiutandone progressivamente gli ingranaggi che rivelano la corrispondenza tra aveva un certo linguaggio e un sistema di valori al potere. Tale rifiuto si esprime attraverso le figure del ''distacco critico'' e della ''revisione ironica''. Il risultato è una messa in crisi del concetto di fede (non solo quella religiosa, ma soprattutto quella nella società, nella parola, nei valori...)<ref name=cocciardo20 />.
Nel teatro era una sorta di ''[[Pulcinella]] moderno'' non solo perché accentuava nella figura l'idea del ''polliciniello'' (pulcino) che si mette di lato rispetto alla società e alla cultura, ma anche perché i suoi ruoli sembravano aver assimilato le trasformazioni a cui è andata incontro la maschera nel corso dei secoli<ref name=cocciardo46 />. Significative sono le parole di [[Federico Salvatore]] sul paragone tra l'attore partenopeo e la celebre maschera napoletana: «Massimo è Pulcinella senza [[maschera]]. A parte che Pulcinella è stato, nel pieno del suo vigore, della sua vita centrale, censurato, e ha operato lo stesso senza maschera. Per me Troisi rappresenta il Pulcinella che porta. Poiché Pulcinella è stato internazionale, Pulcinella è stato francese, Pulcinella è stato inglese, Pulcinella ha superato il [[Volturno]]. Massimo ha fatto la stessa cosa, l'unico napoletano con la napoletanità che ha superato il Volturno, quindi per me rappresenta un'ultima possibilità che abbiamo avuto, da un punto di vista teatrale e cinematografico, di superare, di uscire dallo stereotipo della napoletanità, fine a sé stessa»<ref>{{Cita news|titolo=Federico Salvatore parla di Massimo Troisi|url=http://www.spaghettitaliani.com/Articoli4/Articolo302_Salvatore.htm|accesso=9 gennaio 2012|data=|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101121124121/http://www.spaghettitaliani.com/Articoli4/Articolo302_Salvatore.htm|dataarchivio=21 novembre 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== La telecamera fissa ====
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[[Antonio Ghirelli]] ha espresso così l'importanza di Troisi nella cultura italiana: «Ha interpretato con grande intelligenza, con istinto straordinario e con notevole finezza culturale un'importante fase di passaggio: dal vecchio comico napoletano, nutrito dalla commedia dell'arte, ambientato in un'atmosfera serena e ingenua, a un tipo moderno, sempre napoletanissimo ma nevrotico, tormentato al di là dell'apparente ironia e allegria... Grande come [[Buster Keaton]]»<ref name=p.42>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 42|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>.
 
La notorietà di cui Troisi gode in Italia è andata anche oltre i confini nazionali: ad esempio in America, dove la sua ultima pellicola, ''Il postino'', fu accolto con grande entusiasmo. ''[[The Washington Times]]'' scrisse: «''Il Postino'' rappresenta quel trionfo internazionale che Troisi sperava di avere e che non ha fatto in tempo a godersi». ''[[The New York Times]]'': «Troisi dà al suo personaggio una verità e una semplicità che significa tutto». L'attore [[Sean Connery]], intervistato negli anni novanta, ha altresì dichiarato che gli sarebbe piaciuto girare un film con l'attore napoletano<ref>{{Cita news|titolo=Federico Il Postino. Curiosità - Rassegna stampa|url=http://www.procida.it/procidaset6.htm|accesso=9 gennaio 2012|data=|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160325032830/http://www.procida.it/procidaset6.htm|dataarchivio=25 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Tributi ===