Erich Priebke: differenze tra le versioni

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Il 10 febbraio [[1997]]<ref>Cfr. la [http://www.difesa.it/Giustizia_Militare/rassegna/Processi/Priebke/Pagine/5Sentenza100297.aspx sentenza della] [[Corte Suprema di Cassazione]] del 10 febbraio [[1997]] nel sito web del Ministero della Difesa.</ref>, dopo una lunga disputa giurisdizionale, la Corte decise che spettava al Tribunale militare di Roma (con una nuova composizione, dopo la ricusazione del presidente Quistelli) giudicare l'imputato.
 
Il 14 aprile [[1997]], nell'aula bunker del [[carcere di Rebibbia]], ebbe inizio il nuovo processo a Erich Priebke e all'altro ex ufficiale delle [[SS]], [[Karl Hass]] per la [[strage delle Fosse Ardeatine]]<ref>{{Cita news|titolo = Inizia il processo contro Priebke e Hass|pubblicazione = [[Il Corriere della Sera]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/14/FOSSE_ARDEATINE_Inizia_processo_contro_co_10_970414118.shtml}}</ref>. Il 27 giugno il [[Pubblico Ministero]] concluse la sua requisitoria con la richiesta di un verdetto di colpevolezza e della pena dell'[[ergastolo]]. Al contrario, secondo il collegio di difesa di Priebke, presieduto dall'avvocato [[Carlo Taormina]] e comprendente anche l'avvocato Velio Di Rezze e il giovanel'imprenditore Paolo Giachini (come consulente e [[procura (diritto)|procuratore legale]], legale di Priebke dal 2005 quando si iscrisse all'ordine degli avvocati<ref name=giachini/>), questi non sarebbe stato punibile perché «''ubbidì a un ordine da lui ritenuto legittimo e per questo dopo tanti anni non si è pentito, ma ha valutato il fatto come un orrore''»<ref>{{Cita news|titolo = "Priebke non punibile: eseguì un ordine"|pubblicazione = [[Il Corriere della Sera]]|url = http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/16/Priebke_non_punibile_esegui_ordine_co_0_970716205.shtml|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131019071856/http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/16/Priebke_non_punibile_esegui_ordine_co_0_970716205.shtml|urlmorto = sì|dataarchivio = 19 ottobre 2013}}</ref>; inoltre secondo loro Priebke non avrebbe potuto essere processato in quanto i suoi parigrado furono assolti per lo stesso reato nel processo a Herbert Kappler del 1948, in cui il solo Kappler fu condannato all'ergastolo per eccesso di rappresaglia (fucilò di sua iniziativa 15 ostaggi in più), essendogli riconosciuta la [[scriminante]] di [[adempimento di un dovere]], data dell'obbedienza assoluta agli ordini diretti di [[Hitler]] che caratterizzava la ''forma mentis'' delle SS.<ref name=giachini/><ref>Giorgio Resta, Vincenzo Zeno-Zencovich, Judicial "Truth" and Historical "Truth": The Case of the Ardeatine Caves Massacre, in Law and History Review, vol. 31, nº 4, novembre 2013, pp. 843-886, ISSN 0738-2480 (WC · ACNP). pp. 854-6.</ref> Questa scriminante, in relazione ai cambiamenti di sensibilità giurisprudenziale, non sarà concessa a Priebke.
 
La sentenza venne emessa il 22 luglio [[1997]]<ref>Cfr. la [http://www.difesa.it/Giustizia_Militare/rassegna/Processi/Priebke/Pagine/6Sentenza220797.aspx sentenza del Tribunale militare di Roma del 22 luglio 1997] nel sito web del Ministero della Difesa.</ref>: un verdetto di colpevolezza e la condanna a 15 anni di reclusione, in parte condonati (dieci anni per effetto del decreto di amnistia generale del [[1945]]) o già scontati (i tre anni e quattro mesi del suo arresto preventivo in [[Argentina]]). Nella sentenza di condanna, i giudici del Tribunale militare sancirono comunque l'imprescrittibilità dei reati per i crimini di guerra e ritennero Priebke «colpevole di omicidio aggravato (dalla crudeltà e dalla premeditazione) e continuato» commesso «in danno di 335 persone»<ref>{{Cita news|titolo = Priebke colpevole: 15 anni con condono|pubblicazione = [[Il Corriere della Sera]]|url = http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/23/Priebke_colpevole_anni_con_condono_co_0_9707231300.shtml|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131019071853/http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/23/Priebke_colpevole_anni_con_condono_co_0_9707231300.shtml|urlmorto = sì|dataarchivio = 19 ottobre 2013}}</ref>.
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Il giornalista [[Indro Montanelli]], in una lettera scritta nella primavera del [[1996]] (epoca della prima condanna di Priebke a 15 anni di reclusione), pur ricordando come la strage delle Ardeatine fosse costata la vita a due suoi «vecchi e cari amici», espresse dei dubbi sulla liceità del processo e di un'eventuale condanna dell'ex ufficiale tedesco<ref>{{Cita news|titolo=Quando Montanelli scrisse al condannato: "Capitano, è una sentenza insensata"|pubblicazione=il Giornale|url=http://www.ilgiornale.it/news/interni/quando-montanelli-scrisse-condannatola-lettera-957766.html|data=12 ottobre 2013|accesso=15 ottobre 2013}}</ref><ref name=":13">{{Cita news|titolo=Priebke, 20 anni di polemiche, odio e rancori|pubblicazione=[[Libero (quotidiano)|Libero]]|url=http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1328958/Priebke--20-anni-di-polemiche--odio-e-rancori.html|data=11 ottobre 2013|accesso=19 ottobre 2013}}</ref>: {{citazione|Da vecchio soldato, e sia pure di un Esercito molto diverso dal Suo, so benissimo che Lei non poteva fare nulla di diverso da ciò che ha fatto [...] Il processo si dovrebbe fare alle aberrazioni dei totalitarismi e a certe leggi di guerra che imponevano la rappresaglia. Certo: lei, Priebke, poteva non eseguire l'ordine, e in pratica suicidarsi. Questo avrebbe fatto di lei un martire. Invece, quell'ordine lo eseguì. Ma questo non fa di lei un criminale.|[[Indro Montanelli]]<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/17/Egregio_Indro_Montanelli_scusi_mio_co_0_960417852.shtml|titolo="Egregio Indro Montanelli scusi il mio italiano..."|pubblicazione=Corriere della Sera|data=17 aprile 1996|accesso=13 ottobre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150509123731/http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/17/Egregio_Indro_Montanelli_scusi_mio_co_0_960417852.shtml|dataarchivio=9 maggio 2015}}</ref>}}
 
Sia l'opinione di Montanelli, secondo cui Priebke non avrebbe potuto rifiutarsi di "eseguire l'ordine" senza essere a sua volta ucciso (ripresa dalla difesa dello stesso ex capitano, per il quale il suo superiore Schutz avrebbe detto ai soldati ''«chi non vuole sparare, si metta dalla parte degli ostaggi»''<ref name=giachini/>), sia l'altra asserzione del giornalista, secondo cui la strage delle Fosse Ardeatine fu commessa in base a presunte "leggi di guerra" che (sempre secondo Montanelli) avrebbero "imposto" o permesso la rappresaglia, sono però entrambe direttamente smentite dalle risultanze processuali. I giudici accertarono infatti che Priebke avrebbe avuto il dovere di disobbedire a un ordine palesemente criminoso, "avente ad oggetto l'esecuzione di un barbaro eccidio in danno di prigionieri inermi, in violazione sia del diritto bellico che dei più elementari princìpi umanitari dello [[ius gentium]]"<ref name=":6" />; che invece Priebke collaborò attivamente all'eccidio in tutte le sue fasi con piena convinzione, con zelo e con adesione cosciente e deliberata, cosicché non si può neanche parlare di un ordine a lui impartito bensì di un vero e proprio "accordo criminoso", fra lui e gli altri ufficiali delle SS, finalizzato a realizzare l'eccidio<ref name="Sentenza07031998" />; che, d'altra parte, su di lui non fu esercitata alcuna minaccia né coazione psicologica da parte dei suoi superiori, e che nessun immediato pericolo di vita lo sovrastava qualora si fosse rifiutato di partecipare alla strage<ref name=":7" />. Altri che aderirono all'opinione di Montanelli o difesero la posizione legale di Priebke furono [[Vittorio Feltri]], [[Vittorio Sgarbi]], [[Guido Ceronetti]], [[Anna Maria Ortese]] e [[Massimo Fini]].<ref name=":13"/><ref>[http://www.massimofini.it/1998/la-sfortuna-di-chiamarsi-erich Massimo Fini, ''La sfortuna di chiamarsi Erich'']</ref>
 
Nel [[2003]] il senatore di [[Alleanza Nazionale]] [[Antonio Serena]], propose un provvedimento di [[grazia (diritto)|grazia]] per Priebke (poiché, secondo lui, concedere la grazia ad [[Adriano Sofri]] - riferendosi a un dibattito politico molto vivo in quegli anni - ma non a Priebke sarebbe stata "un'inaccettabile discriminazione verso i [[tedeschi]]"<ref>[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/anto/anto.html Marco Bracconi, ''Priebke, Haider e i Serenissimi. La carriera del deputato Serena''], la Repubblica, 19 novembre 2003</ref>), per poi inviare, a tutti i parlamentari, una videocassetta intitolata ''Guai ai vinti'' a sostegno dell'ex SS, con allegata copia del libro di Priebke e Giachini intitolato ''Autobiografia. «Vae victis»'' (edita da ''Uomo e Libertà''), atto che gli costò l'espulsione dal suo partito.<ref>{{Cita web|url = http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=157&sez=120&id=39660|titolo = L'allegro ergastolano|sito= Shalom}}</ref>