Dislessia: differenze tra le versioni
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== Classificazione ==
Si ritiene che la dislessia possa avere due tipi di causa, una relativa alla elaborazione del [[linguaggio]] e un'altra riguardante l'elaborazione visiva;<ref name="Campbell2009">{{Cita libro|cognome1=Campbell |nome1=Robert Jean |titolo=Campbell's Psychiatric Dictionary|url=https://books.google.com/books?id=kpIs03n1hxkC&pg=PA310|anno=2009|editore=Oxford University Press|isbn=978-0-19-534159-1|pp=310–312}}</ref> inoltre è considerato un disturbo cognitivo e non è un problema intellettivo, tuttavia problemi emotivi spesso sorgono a causa sua.<ref name="Campbell2009"/> Alcune definizioni pubblicate sono puramente descrittive, mentre altre propongono delle cause. Queste ultime solitamente coprono una vasta gamma di capacità di lettura e di deficit e le difficoltà con cause distinte, piuttosto che una singola condizione.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Lyytinen|nome1=Heikki|titolo=In Search of a Science Based Application:Learning Tool for Reading Acquisition|rivista=Scandinavian Journal of Psychology|data=November 2009|volume=50|numero=6|pp=668–675|pmid=19930268|doi=10.1111/j.1467-9450.2009.00791.x}}</ref> Il ''National Institute of Neurological Disorders and Stroke'' statunitense descrive la dislessia come
La dislessia, o l'alexia acquisita, possono essere causate da danni [[Cerebrale|cerebrali]] dovuti
===Definizione===
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==Storia==
La dislessia è una condizione identificata da Oswald Berkhan nel 1881,<ref name="Oswald Berkhan ref 1">{{Cita pubblicazione|autore=Berkhan O |anno=1917 |titolo=Über die Wortblindheit, ein Stammeln im Sprechen und Schreiben, ein Fehl im Lesen |titolotradotto=About word blindness, adyslalia of speech and writing, a weakness in reading |lingua=de |rivista=Neurologisches Centralblatt |volume=36 |pp=914–27 |url=https://books.google.com/?id=DmEsAQAAIAAJ&dq=editions%3AUCALB3248710&q=Wortblindheit#search_anchor}}</ref> anche se il termine è stato coniato sei anni più tardi da Rudolf Berlin, un [[oculista]] di [[Stoccarda]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=''Über Dyslexie'' |titolotradotto=About dyslexia |anno=1884 |rivista=Archiv für Psychiatrie |volume=15 |pp=276–278}}</ref> Egli utilizzò
== Epidemiologia ==
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** ''Inversioni di sillabe''<br />Spesso la sequenza dei grafemi viene invertita provocando errori particolari di decodifica della sillaba (il soggetto può, ad esempio, leggere “li” al posto di “il”; “la” al posto di “al”, “ni” al posto di “in”...) e della parola (può leggere, ad esempio, “talovo” al posto di “tavolo”...).
** ''Aggiunte e ripetizioni''<br />La difficoltà a procedere con lo sguardo nella direzione sinistra-destra può dare origine anche a errori di decodifica caratterizzati dall'aggiunta di un grafema o di una sillaba (ad esempio “tavovolo” al posto di “tavolo”...).
* '''Prevalenza della componente intuitiva'''<br />Il soggetto che presenta chiare difficoltà di lettura privilegia, indubbiamente, l'uso del processo intuitivo rispetto a quello di decodifica. L'intuizione della parola scritta rappresenta un valido strumento ma, al tempo stesso, è fonte di errori, definiti ''di anticipazione''. Non di rado, infatti, il soggetto esegue la decodifica della prima parte della parola, talvolta anche solo del primo grafema o della prima sillaba, e procede
=== Possibili ripercussioni sulla scrittura ===
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La dislessia è spesso accompagnata da parecchie difficoltà di apprendimento, ma non è chiaro se esse condividono le sottostanti cause neurologiche.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Dyslexia, dysgraphia, procedural learning and the cerebellum |rivista=Cortex |volume=47 |numero=1 |pp=117–27 |data=September 2009|pmid=19818437 |doi=10.1016/j.cortex.2009.08.016|autore1=Nicolson |nome1=R. I. |cognome2=Fawcett |nome2=A. J.}}</ref> Queste correlate disabilità comprendono:
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* [[Sindrome da deficit di attenzione e iperattività|''Sindrome da deficit di attenzione e iperattività'']] (ADHD). Un significativo grado di [[comorbidità]] è stato segnalato tra i disturbi ADHD e la dislessia.<ref name="ComerGould2010">{{Cita libro|autore1=Ronald Comer|titolo=Psychology Around Us|url=https://books.google.com/books?id=ySIc1BcPJu8C&pg=RA1-PA233|data= 2011|editore=RR Donnelley|isbn=978-0-471-38519-6|p=1}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Comorbidity of ADHD and Dyslexia |rivista=Developmental Neuropsychology |volume=35|numero=5 |pp=475–493 |anno=2010 |doi=10.1080/87565641.2010.494748 |url=http://pdfserve.informaworld.com/260009__925867416.pdf |pmid=20721770|autore1=Germanò |nome1=E |cognome2=Gagliano |nome2=A |cognome3=Curatolo |nome3=P}}</ref> L'ADHD si verifica nel 12%-24% di tutte le persone con dislessia.<ref name="FatemiSartorius2008">{{Cita libro|autore1=Fatemi, S. Hossein |autore2=Sartorius, Norman |autore3=Clayton, Paula J. |titolo=The Medical Basis of Psychiatry|url=https://books.google.com/books?id=RJOy1vy2RKQC&pg=PA308|edizione=3|anno=2008|editore=Springer Science & Business Media|isbn=978-1-59745-252-6|p=308}}</ref>
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== Cause ==
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=== Dislessia fonologica ===
Dal punto di vista fonologico, la [[lettura]] può passare per diverse vie:
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Nell'apprendimento della lettura il bambino attraversa vari stadi, corrispondenti all'acquisizione delle differenti vie:
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A queste diverse vie si associano differenti disabilità nella lettura.
* superficiale: sono compromesse le vie lessicali ma la lettura, seppur stentata, è possibile;▼
* fonologica: è compromessa la via fonologica perché manca una corretta associazione grafema/fonema, ma la via ortografica non è compromessa;▼
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* profonda: la via semantica è compromessa e si effettuano delle [[parafasia|parafasie]] semantiche.▼
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Un'interpretazione clinica della dislessia viene da E. Boder, che distingue tra:
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Un'ulteriore classificazione neuropsicofisiologia, ideata da Bakker, propone di considerare le dislessie a seconda dell'[[Emisfero cerebrale|emisfero]] danneggiato:
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=== Dislessia visiva ===
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* itinerario specifico per la lettura
Il primo itinerario è finalizzato alla riduzione delle lacune riscontrate nelle capacità di base; il secondo itinerario ha invece lo scopo di promuovere la conquista di capacità di lettura più adeguate. È importante quindi che i due itinerari siano proposti parallelamente e con gradualità, per evitare di rimandare nel tempo la conquista di quelle capacità di lettura che possono gratificare il bambino. Quest'ultimo dovrà essere informato circa il lavoro da svolgere, anzi, egli stesso dovrà conoscere gli obiettivi che, di volta in volta, dovranno essere raggiunti; in questo modo gli sarà possibile essere protagonista e, al tempo stesso, “osservatore” dei propri processi di apprendimento.
=== Consulenza alla famiglia ===
Il lavoro con la famiglia deve integrare il percorso individuale del soggetto dislessico. Gli incontri con la famiglia sono un momento fondamentale nel lavoro con il bambino che presenta difficoltà di apprendimento; attraverso queste sedute si cerca di sostenere sia i genitori sia i figli nel cammino verso la piena comprensione del problema, verso la ricerca condivisa di modalità idonee per affrontarlo, evitando che il problema stesso giunga a pervadere ogni ambito della vita del bambino e crei disagi insormontabili nella sfera affettiva e relazionale. Nelle situazioni di disturbo specifico è in ogni caso importante che questo tipo d'intervento affianchi, ma non sostituisca, il lavoro individuale e personalizzato con il bambino, che deve essere portato avanti da personale preparato e in grado di stabilire adeguati raccordi con la scuola.▼
▲Gli incontri con la famiglia sono un momento fondamentale nel lavoro con il bambino che presenta difficoltà di apprendimento; attraverso queste sedute si cerca di sostenere sia i genitori sia i figli nel cammino verso la piena comprensione del problema, verso la ricerca condivisa di modalità idonee per affrontarlo, evitando che il problema stesso giunga a pervadere ogni ambito della vita del bambino e crei disagi insormontabili nella sfera affettiva e relazionale.
== Ergonomia del testo ==
[[File:OpenDyslexic.png|thumb|upright=1.5|Un esempio di testo scritto mediante [[OpenDyslexic]], una famiglia di caratteri tipografici progettata per mitigare alcuni degli errori di lettura comuni causati dalla dislessia e migliorare la leggibilità dei testi.]]
I problemi di dislessia impongono di pensare all'[[ergonomia]] del testo scritto. Alcune linee guida possono essere d'aiuto per rendere più agevole la lettura, pur senza risolvere il problema.
* [[Font|
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▲* [[Font|font tipografico]] tendenzialmente senza [[Caratteri tipografici con grazie|grazie]], in quanto rendono il testo graficamente più pesante. È importante che, però, siano differenziate almeno la "l" maiuscola e la "l" minuscola. Un carattere senza grazie (ossia senza le sporgenze alle estremità delle aste verticali), come quello in cui è scritto questo testo, è bene usarlo per testi brevi, con una spaziatura del 5-6% tra le lettere, perché nel caso di lettere come le “o” e la “g” lo scuro, verticale, del carattere risulta più vicino alle lettere che precedono e che succedono facendo perdere l'unità della lettera. Un altro problema che già danno i caratteri di larghezza media (meno evidente con quelli più stretti) è che nelle lettere aperte come la “n”, la “m”, la “u” e la “v” il bianco entra nell'area del carattere, disturbando la lettura. È per questo motivo che i [[libri]] sono impaginati con caratteri con le grazie, che stancano meno la lettura, nonostante siano meno sintetici, e nel caso di difficoltà di decodifica visiva sono meno indicati nella fase iniziale. Un'altra possibilità che può aiutare approcci difficoltosi è di usare il [[maiuscoletto]] al posto delle [[Minuscolo|lettere minuscole]], sempre distanziando un poco le lettere tra loro;
* [[giustificazione (tipografia)|
▲* sconsigliata la frazionatura delle parole andando a capo. È importante che la riga contenga un massimo di settanta battute. Le battute giuste (da cui il termine ''[[Tipometria#Giustezza.2C spaziatura ed interlinea|giustezza]]'' della riga) dovrebbero essere circa sessanta, in modo che l'occhio sia facilitato a tornare indietro e il ritmo della respirazione possa accompagnare la lettura;
▲* [[giustificazione (tipografia)|giustificazione]] solo a sinistra (sbandierato a destra) per tre ragioni principali:
** equispaziatura delle parole e delle lettere che rende la lettura più lineare e codificabile
** la sbandieratura a destra permette di avere una forma particolare dell'insieme della pagina che aiuta a evitare la perdita del segno
** elimina la frazionatura delle parole andando a capo
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== Dislessia e disagio psicologico ==
È frequente che le difficoltà specifiche di apprendimento non vengano individuate precocemente e che il bambino sia costretto a vivere una serie di insuccessi a catena senza che se ne riesca a comprendere il motivo. Quasi sempre, i risultati insoddisfacenti in ambito scolastico vengono attribuiti allo scarso impegno, al disinteresse verso le varie attività, alla distrazione. Questi alunni, oltre a sostenere il peso della propria incapacità, se ne sentono anche responsabili e colpevoli. L'insuccesso prolungato genera scarsa autostima; dalla mancanza di fiducia nelle proprie possibilità scaturisce un disagio psicologico che, nel tempo, può strutturarsi e dare origine a un'elevata demotivazione all'apprendimento e a manifestazioni emotivo-affettive particolari quali la forte inibizione, l'aggressività, gli atteggiamenti istrionici di disturbo alla classe e, in alcuni casi, la [[disturbo depressivo|depressione]].
Il soggetto con disturbo di apprendimento vive quindi il proprio problema a tutto tondo e ne rimane imprigionato fino a che non viene elaborata una diagnosi accurata che permette di fare chiarezza.
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=== Possibili sensazioni e comportamenti del ragazzo dislessico ===
Provando a mettersi nei panni di un bambino o di un ragazzo con disturbo di apprendimento si possono immaginare le esperienze e gli stati d'animo:
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=== Possibili atteggiamenti dei familiari del soggetto dislessico ===
Per la maggior parte dei genitori la scuola è importante, è al primo posto nella vita dei bambini e dei ragazzi, tutto il resto viene dopo e, se la scuola va male, ne sono insoddisfatti e chiedono al/alla figlio/a un maggiore impegno. Non di rado si sente dire ai genitori rispetto alla difficoltà del figlio: “Non me lo aspettavo… mi è sempre sembrato un bambino intelligente…".
L'ingresso nella [[scuola elementare]] ha, in questi casi, fatto emergere un problema; il bambino non apprende come gli altri, gli altri sanno già leggere e scrivere, ''lui invece''… Comincia così la storia del bambino-scolaro, una storia che, in certi casi, ha risvolti davvero drammatici, non si riesce a comprendere tutta quella serie di “perché” che permetterebbero di intraprendere percorsi adeguati ed efficaci e si cercano soluzioni spesso dannose, anche se decise in buona fede. Ecco allora che si sottopongono i figli a estenuanti esercizi di recupero pomeridiano, si elargiscono punizioni (niente più sport, niente più videogiochi…), e talvolta si arriva anche a far cambiare scuola al figlio.
Nonostante si parli molto di questi problemi, c'è ancora scarsa conoscenza e non sempre la [[diagnosi]] giunge in tempi accettabili, cosicché sia il bambino sia la famiglia tutta vivono esperienze frustranti, generatrici di [[ansia]] e di un clima affettivo non certamente favorevole<ref>Maryanne Wolf,''Proust e il calamaro.Storia e scienza del cervello che legge'', trad. di Stefano Galli, Vita e Pensiero, 2009, Milano, pag. 77, ISBN 978 88 343 2361 8</ref>.
== Prognosi ==
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