Hans Scholl: differenze tra le versioni

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A [[Monaco di Baviera|Monaco]] iniziò i contatti con intellettuali, artisti e letterati come il suo professore [[Kurt Huber]], fortemente critico al governo [[nazista]] di [[Adolf Hitler]]. Nella prima estate del [[1942]], assieme alla sorella minore [[Sophie Scholl]], che studiava biologia, e agli amici [[Willi Graf]], [[Christoph Probst]] e [[Alexander Schmorell]], studenti di medicina, fondarono il gruppo della Rosa Bianca. Nel gruppo si occupò della stesura dei volantini, invitando i cittadini tedeschi alla [[Resistenza passiva]] contro la dittatura. I volantini furono inizialmente mandati per posta ad intellettuali, studenti e persone che il gruppo credeva maggiormente inclini a recepire il loro messaggio. Nell'ultima fase dello stesso furono distribuiti in diverse università come quella di [[Monaco di Baviera]].
 
Il 18 febbraio [[1943]], Hans e la sorella Sophie distribuirono copie del loro ultimo volantino all'Università Ludwig Maximilian di Monaco. Però [[Jakob Schmid]], il custode della struttura, li scoprì e chiamò subito la [[Gestapo]]. Assieme a Probst furono arrestati e, dopo un breve processo farsa, furono condannati a morte per [[alto tradimento]] il 22 febbraio dal "Tribunale del Popolo" presieduto dal giudice [[Roland Freisler]]. Non fecero nomi di loro compagni e si addossarono ogni responsabilità. Non accettarono di firmare nessuna ritrattazione, perché affermavano di aver agito secondo coscienza e per il vero bene del popolo tedesco.
 
I suoi genitori arrivarono a Monaco esattamente nel momento in cui veniva pronunziata la sentenza di morte. Furono subito dopo condotti nell'edificio dove avvenivano le esecuzioni capitali, alla Prigione Stadelheim, ed i loro genitori chiesero di vederli per l'ultima volta. Fu loro concesso, come per un miracolo, perché una cosa simile non era mai accaduta durante il Terzo Reich.