Ottobuono de' Terzi: differenze tra le versioni

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Nel gennaio del [[1407]] prestò aiuto al [[Dal Verme]] contro [[Facino Cane]], mettendo in campo una forza di 7000 uomini tra soldati e fuoriusciti di varie località. Il mese successivo passò il Po a Torricella e raggiunse il Bergamasco ove espugnò [[Comun Nuovo]], Spirano, Lurano, Brignano Gera d'Adda. Forte dell'appoggio del Colleoni, di Pandolfo Malatesta, dei Veneziani e del legato pontificio Cossa, passò l'Adda a Trezzo e raggiunse Vimercate. Conquistò Desio, Saronno, Magenta e Rosate; avanzò oltre il Ticinello e si batte a Morimondo con Facino Cane.
In primavera Ottobuono, alleato con il Dal Verme, occupò [[Pavia]]. Raggiunta Milano, assediò i Ghibellini asserragliati nel castello di Porta Giovia. Uccise allora due suoi acerrimi nemici, Giacomo e Francesco Grassi. Il Terzi esigé inoltre il massacro dei Ghibellini milanesi, ma trovò la ferma opposizione di Dal Verme che, esasperato, cerchòcercò di allontanarlo da Milano. Solo a giugno, i milanesi riuscirono a liberarsene, versandogli centomila fiorini.
 
Il 14 giugno pose l’assedio al Castello d’Orlando, sulla strada che da Parma porta a Borgo San Donnino, feudo dei Pallavicino, riuscendo a conquistarla in una settimana. Ottobuono fece poi restaurare il castello la cui cerchia delle mura era stata spianata dalle bombarde. Fatti dipingere i gigli sotto le merlature, cambiò il nome della rocca da Torre dei Marchesi in quello di Castelguelfo che ancora oggi lo distingue e che allora emblematicamente indicava la fazione politica preferita dal condottiero, pur conservando fedeltà Visconti. Il 22 giugno Ottobono notificava al podestà di Reggio d’avere nominato un custode per la torre [[Castello di Castelguelfo]] nunc nominata castrum guelfum.<ref>Cfr. A. Pezzana, ''Storia della città di Parma'', II, cit., pp. 93-94.</ref>