Francesco Giuseppe I d'Austria: differenze tra le versioni

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Francesco Giuseppe dovette ben presto fronteggiare anche nuove battaglie in Italia, con re [[Carlo Alberto di Savoia]] che nel marzo del [[1849]] incominciò delle ostilità per accogliere il desiderio dei lombardi di essere annessi al Piemonte piuttosto che all'Austria. Ben presto, però, la sorte militare propese per Francesco Giuseppe e le sue giubbe bianche austriache, Carlo Alberto venne battuto in maniera decisiva da [[Josef Radetzky|Radetzky]] nella [[Battaglia di Novara (1849)|Battaglia di Novara]] e forzato ad abdicare al suo trono.
 
In Ungheria la situazione era più pericolosa e la sconfitta austriaca risultava più evidente: Francesco Giuseppe, sentendo la necessità di assicurare i suoi diritti su quel territorio, chiese aiuto alla [[Russia]], richiedendo l'intervento dello zar [[Nicola I di Russia|Nicola I]] in modo da "evitare che l'insurrezione ungherese si sviluppi in una calamità europea".<ref>Rothenburg, G. ''The Army of Francis Joseph''. West Lafayette, Purdue University Press, 1976. p. 35.</ref> Le truppe russe entrarono in Ungheria in supporto degli austriaci e la rivoluzione venne soppressa colsul finire dell'estate del [[1849]].
 
Con l'ordine ricostituito in tutto l'impero, in base al dogma della [[Diritto divino dei re|monarchia per diritto divino]], Francesco Giuseppe ritirò le concessioni costituzionali da lui fatte e inaugurò una politica assolutista e centralista, guidata dal ministro degli interni [[Alexander Bach]]<ref>{{Cita|Murad|p. 41}}.</ref>. Negli anni successivi l'Austria riprese le proprie posizioni sulla scena internazionale dopo il disastro del [[1848]]-[[1849]] e, sotto la guida di Schwarzenberg, fu in grado di arginare lo schema prussiano di creazione di una nuova Confederazione tedesca sotto la guida della Prussia stessa, dalla quale l'Austria sarebbe stata esclusa. Dopo la prematura morte di Schwarzenberg, avvenuta nel [[1852]], egli non poté essere sostituito con uno statista di eguale statura e l'Imperatore si ritrovò a dover svolgere personalmente l'incarico di primo ministro<ref>{{Cita|Murad|pp. 41-42}}.</ref>.
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{{Citazione|''Ahi sventura ! Sventura ! Sventura !''<br />
''Perché mai una fibbia sì dura ?''}}
Venutone a conoscenza, tramite l'amico [[Tommaso Grossi]], [[Alessandro Manzoni]] smentì fermamente d'essere l'autore della satira. (da: Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', Hoepli, Milano, 1934)</ref>. Sul luogo dell'attentato venne eretta una chiesa, quale ringraziamento per lo scampato pericolo, costruita con i fondi ricavati da una colletta organizzata dal fratello minore Massimiliano.<ref>Konrad Kramar, Petra Stuiber, ''Die schrulligen Habsburger – Marotten und Allüren eines Kaiserhauses.'' Ueberreuter, ISBN 3-8000-3742-4.</ref> L'edificio, sito nei pressi dell'[[Università di Vienna]], lungo la Ringstrasse, è conosciuto colcon il nome di [[Votivkirche]] ("Chiesa votiva").
 
[[File:KaiserFranzjosef1853-1-.jpg|thumb|left|Il giovane Francesco Giuseppe in un ritratto del 1853.]]
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=== Politica interna ===
[[File:FebruarPatent.jpg|thumb|left|Frontespizio della [[Patente di febbraio]], la costituzione concessa da Francesco Giuseppe nel 1861.]]
A livello di politica interna, il primo atto del giovane Francesco Giuseppe al trono austriaco fu l'adozione della costituzione adottata nel marzo del [[1849]] dopo le tensioni rivoluzionarie dell'anno precedente. Malgrado tutto questa costituzione "imposta" non venne mai pienamente messa in pratica e rimase in gran parte una pura formalità sino al 31 dicembre [[1851]] quando colcon il [[Brevetto di Capodanno]] venne definitivamente abolita. Le rivolte rivoluzionarie erano ormai sedate e Francesco Giuseppe poté a questo punto governare in maniera assolutista e centralizzata.
 
Furono però le sconfitte del [[1859]] nelle battaglie di [[Battaglia di Magenta|Magenta]] e [[Battaglia di Solferino e San Martino|Solferino]] ad invocare nuove riforme costituzionali: l'imperatore, colcon il [[Diploma di ottobre]] del [[1860]] e poi con i documenti del [[1861]], tornò sui suoi passi e ripristinò le condizioni costituzionali del [[1849]]. Francesco Giuseppe proclamò con tale atto la [[Patente di febbraio]], sottoscritta dal delegato liberale [[Anton von Schmerling]], che fu di fatto una nuova costituzione per l'Impero.
 
La sconfitta dall'Austria nella [[Guerra austro-prussiana]] del [[1866]] portò ad ulteriori concessioni a favore dell'aristocrazia in cambio di una resistenza passiva nello scontro. Dopo difficili negoziati si giunse al compromesso per la fondazione dell'[[Impero austro-ungarico]] che proclamava la formale separazione tra le due entità dello Stato. Per tale scopo l'8 giugno [[1867]] Francesco Giuseppe venne incoronato a [[Budapest]] Re Apostolico d'Ungheria, proclamandone anche una costituzione separata da quella austriaca. La moglie Elisabetta aveva largamente influito su questa scelta, essendo ella una delle principali sostenitrici del fascino della cultura ungherese<ref>{{Cita|Murad|p. 169}}.</ref>.
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La prima problematica dell'espansione verso oriente era ovviamente l'incontro-scontro con la [[Russia]], ma proprio nell'ambito della rivoluzione ungherese del [[1848]] si compirono i passi giusti verso la concordia, ovvero la [[Russia]] si offrì (anche per proprio interesse) di aiutare l'Austria a reprimere le rivolte in Ungheria. Fu lo stesso [[Impero russo]] però a rimanere deluso quando l'Austria si dichiarò neutrale nella [[Guerra di Crimea]] del [[1854]], giungendo poi a scontrarsi con essa per i medesimi interessi nei [[Penisola balcanica|Balcani]].
 
La [[Seconda guerra d'indipendenza italiana]] contro la [[Francia]] di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] e il [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] dei [[Casa Savoia|Savoia]], si dimostrò una totale sconfitta per la mancata progettazione degli scontri. Nella guerra del [[1866]], l'Austria perse anche il [[Veneto]] a favore del neonato [[Regno d'Italia]], grazie al supporto che la [[Prussia]] concesse all'Italia contro l'Impero austriaco colcon il quale ella stessa era in lotta per la supremazia sulla Confederazione germanica<ref>{{Cita|Murad|p. 151}}.</ref>.
 
L'Austria, sebbene fosse sconfitta nella [[Battaglia di Sadowa|battaglia terrestre di Sadowa]] non mancò in questo caso di eccellere in alcuni scontri come la [[Battaglia di Lissa]], episodio ad ogni modo considerato un "unicum" per la storia di quel periodo. Dopo decenni di insuccessi, il [[Congresso di Berlino]] del [[1878]] fu per l'Austria-Ungheria una boccata d'ossigeno in quanto l'impero ricevette il mandato di occupare le due province ottomane della [[Bosnia]] e dell'[[Erzegovina]], gestendole sul lato amministrativo. Formalmente, le due regioni si trovavano ad essere parte dell'[[Impero ottomano]], ma ''de facto'' esse rappresentavano un pieno dominio austriaco e una sempre maggiore espansione verso est.