Papa Clemente XII: differenze tra le versioni

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==== Opere pubbliche ====
Tra i vari interventi realizzati durante il pontificato di Clemente XII vi fu il completamento dell'acquedotto di [[Vermicino]], con la costruzione della ''Fontana di Vermicino'' ([[1731]]), situata all'angolo tra Via della Mola Cavona e Via Tuscolana Vecchia, nella parte della località di Vermicino situata nel Comune di [[Frascati]]<ref>{{cita web|url=https://www.rerumromanarum.com/2017/11/fontana-di-vermicino.html|titolo=Fontana di Vermicino|accesso=30 luglio 2019}}</ref>, ad opera di [[Luigi Vanvitelli]].
[[File:Arco di Traiano in lontananza.JPG|thumb|left|L'arco Clementino di [[Ancona]].]]
[[File:Statua ClementeXII Ancona.JPG|thumb|[[Agostino Cornacchini]], Statua di papa Clemente XII, [[Ancona]], [[Piazza del Plebiscito (Ancona)|Piazza del Plebiscito]], [[1738]]]]
Clemente cercò di incentivare i commerci e l'agricoltura attraverso una serie di iniziative volte a rinvigorire tali settori.
Il 14 febbraio [[1732]] Clementeil XIIpapa dichiarò lo [[porto di Ancona|scalo di Ancona]] [[Porto franco (economia)|porto franco]]<ref name="enctrecc" />. Inoltre ne dispose l'ampliamento con l'obiettivo di renderlo adatto a svolgere la funzione di porto romano verso l'Oriente<ref>Secondo Luciano Lunazzi, nel libro "Mr. Van: opere e giornate di Luigi Vanvitelli anche architetto", Carletti & C., Ancona, 1978,</ref>. Il pontefice chiamò [[Luigiil Vanvitelli]] a progettare e seguire i lavori, cosa che il celebre [[architetto]] [[Napoli|napoletano]] fece con grande efficacia, prolungando il molo costruito dall'[[imperatore romano|imperatore]] [[Traiano]]. Inoltre realizzò nel lato sud del porto una grande isola artificiale pentagonale sulla quale costruì il nuovo [[Lazzaretto di Ancona|lazzaretto]], vera e propria struttura polifunzionale in quanto era anche opera militare ed aveva funzione di frangiflutti.
 
L'anno seguente il pontefice fece realizzare una strada per collegare Ancona con l'interno, passando da [[Jesi]] e [[Fabriano]] fino a [[Nocera Umbra|Nocera]] (in [[Umbria]]). La via di comunicazione, che prese il nome di ''[[strada statale 76 della Val d'Esino|Strada Clementina]]'', terminava poco a nord di Nocera, dove si innestava nella [[Via Flaminia]]<ref>[http://books.google.it/books?id=IqqgPKZsi2oC&pg=RA1-PA44&lpg=RA1-PA44&dq=Porto+di+ANcona+Clemente+XII&source=bl&ots=AzfsSXl7oN&sig=DXyKAp3i7NIDAmkHXmko9gHueio&hl=it&sa=X&ei=gfF8U8HAGsr1ygOiuYHYDw&ved=0CHIQ6AEwDg#v=onepage&q=Porto%20di%20ANcona%20Clemente%20XII&f=false Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica].</ref>. In seguito ai lavori del Vanvitelli nel porto di Ancona, lo Stato della Chiesa ebbe a disposizione un ottimo scalo sul [[mare Adriatico]]. Verso il Mediterraneo occidentale il papa decise di valorizzare l'utilizzo dello scalo di [[Civitavecchia]] come [[porto di Roma]].
 
Il [[Legato pontificio|legato]] in [[Legazione di Romagna|Romagna]], [[Giulio Alberoni]], avviò la costruzione del nuovo canale naviglio di [[Ravenna]] ([[Canale Corsini]], lungo 11&nbsp;km), che trovò sbocco nel nuovo scalo portuale (di [[Porto Corsini]]).
 
Vi era un'area tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, all'imbocco della [[Val di Chiana]], che una volta era fertile ma a quei tempi era ridotta a palude. Il pontefice cercò di bonificarla ed incaricò dei lavori mons. Giovani Bottari. Questi progettò un canale artificiale lungo 20&nbsp;km fino al [[Tevere]], in modo che le acque correnti del fiume sostituissero le acque stagnanti dell'area. I lavori, però, non furono mai avviati, a causa sia del lungo periodo di tempo necessario per una [[Bonifica agraria|bonifica]], sia per le ingenti spese<ref name="erudeccl">[http://books.google.it/books?id=VCZTAAAAcAAJ&pg=RA1-PA72&lpg=RA1-PA72&dq=Clemente+XII+Trasimeno&source=bl&ots=KEsepeVylC&sig=6g6PWd8pZbZO79MAfP9pvsg8-9g&hl=it&sa=X&ei=3hx-U9XdDun-ygOchYDQAQ&ved=0CEkQ6AEwBA#v=onepage&q=Clemente%20XII%20Trasimeno&f=false Clemente XII in ''Dizionario di Erudizione storico-ecclesiastica].</ref>