Passo della Croce Arcana: differenze tra le versioni
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Il '''passo della Croce Arcana''' (o '''dell'Alpe alla Croce''') è un valico dell'[[Appennino tosco-emiliano]], con una altitudine di 1669 [[m s.l.m.]], sito
==Caratteristiche==
Il passo della Croce Arcana è situato lungo l'alto crinale dell'[[Appennino settentrionale]] che fa da confine tra la [[Toscana]] e l'[[Emilia-Romagna]], nonché da spartiacque tra i bacini idrografici, rispettivamente: del torrente
Il passo della Croce Arcana si trova su di una sella esistente tra il [[Monte Spigolino]], a sud-est, ed il crinale a nord-ovest che, attraverso [[cima
La zona del passo è caratterizzata da [[Brughiera|brughiere]] di alta quota, da vaccinieti, da conifere striscianti e rocce affioranti; il panorama che vi si ammira è a 360 gradi: va da tutta la valle della Lima alle cime più elevate dell'Appennino tosco-emiliano, alle vallate del pistoiese, del modenese e del bolognese; quando è sereno in lontananza si scorgono le vette delle [[Alpi Apuane]] e le [[Alpi]].
{{Senza fonte|È la località italiana dove le raffiche di vento raggiungono la velocità più alta, in media più di una volta l’anno si superano i 200 km/h.}}
==Storia==
Il passo dell'Alpe alla Croce, come veniva chiamato nei secoli passati il valico della Croce Arcana, era assai frequentato fino dal basso Medioevo per transitare dalla Toscana alla pianura Padana e viceversa, anche se in misura minore della parallela [[via Francigena]], che valicava l'Appennino settentrionale più ad ovest. I più antichi documenti risalgono all'epoca longobarda, quando [[Pistoia]] era divenuta città regia ed i bizantini si erano progressivamente ritirati verso oriente anche sulla montagna pistoiese, allora denominata Montagna alta. Il passo dell'Alpe alla Croce si trovò nell'VIII secolo, proprio presso il limes tra la Longobardia ed i territori dipendenti dall'esarcato di Bisanzio.
Con la rinascita verificatasi dopo il 1000 d.C. e con l'affermarsi dei liberi comuni, ai consueti spostamenti dei pellegrini e degli eserciti
Questi intensi traffici spiegano la presenza di ospizi gestiti da ordini religiosi per dare asilo e per proteggere i viandanti che valicavano il passo della Croce Arcana.
Sul versante emiliano nel 749 d.C., [[Anselmo di Nonantola|Sant'Anselmo]], prima di trasferirsi a [[Nonantola]] per fondare la celebre [[Abbazia di Nonantola|abbazia]], aveva ottenuto dal Re dei Longobardi [[Astolfo (re)|Astolfo]] delle terre in val di Lamola, vicino a Fanano, in Emilia, e vi aveva fatto costruire un [[Ospitale (istituzione)|ospizio per pellegrini]]. Per questa ragione anche il borgo che progressivamente si formò intorno all'ospizio assunse la denominazione di Ospitale, per volere della famiglia dei signori Ballocchi proprietaria di molte terre nella zona e tra le principali e antiche famiglie di Fanano, la cappella dedicata a San Giacomo che sorgeva accanto all'ospizio venne ampliata ed eretta in chiesa parrocchiale tra il 1588 ed il 1589. Ma anche sul versante toscano i [[cavalieri templari]] costruirono sulla strada che conduceva allo stesso Passo una magione con finalità di asilo e difesa dei viandanti presso la Croce Brandegliana, nel luogo dove attualmente si trova la chiesa del paese di Prunetta.
L'ospizio della Val di Lamola restò in vita fino al 1648, prestando assistenza ai mercanti
Anche il passo della Croce Arcana nei secoli successivi fu sempre meno frequentato: l'altezza eccessiva del valico ed il progressivo raffreddamento delle temperature che si registrò dall'inizio del XIV secolo fino alla metà del XIX secolo, cosiddetta [[piccola glaciazione]], vi mantenevano la neve per oltre sei mesi all'anno; inoltre, nel 1781, per volontà congiunta del [[Granducato di Toscana]] e del [[Ducato di Modena e Reggio|Ducato di Modena]], fu aperta la strada Giardini-Ximenes, oggi denominata [[strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero]], una vera opera d'arte per quei tempi, che eclissò rapidamente l'interesse per la vecchia strada, danneggiando l'economia di paesi come Ospitale e Fanano, nel Frignano, nonché di Cutigliano, in Toscana: l'antico percorso dell'Alpe alla Croce veniva scelto ormai solo dai valligiani per gli
[[File:Doganaccia1.jpg|miniatura|destra|Il passo della Croce Arcana d'inverno]]
Nell'ultimo dopoguerra, la pratica dello sci alpino e di fondo si diffuse sempre più, cosicché anche la zona della [[Doganaccia]] e della Croce Arcana conobbe un rilancio inatteso: all'inizio vi fu costruito un rifugio che fungeva anche da albergo-ristorante e da stazione di arrivo della [[funivia]] da Cutigliano inaugurata nel 1959 per trasportare capi ovini e bovini all'alpeggio d'estate. Dopo poco tempo l'impianto funiviario fu destinato al trasporto delle persone. Furono quindi aperte diverse piste di sci, alpino e nordico, servite da impianti di risalita a fune e vari [[skilift]]; furono realizzate altre strutture ricettive e di servizio, tra cui una piccola chiesa. Successivamente fu inaugurata anche un'altra funivia che dal rifugio della Doganaccia portava
==Bibliografia==
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