Søren Kierkegaard: differenze tra le versioni

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Nella vita etica, per Kierkegaard, l'uomo conosce cos'è buono e giusto e cosa non lo è; nella sfera della religione invece non può più appigliarsi a questi valori. Egli è solo, completamente solo davanti a Dio.
L'uomo religioso, "il cavaliere della fede" per eccellenza è incarnato da [[Abramo]].
[[Abramo]], il padre dei credenti, primo [[patriarca (ebraismo)|patriarca]] del popolo ebraico, vive fino a quasi novant'anni nel rispetto della legge morale. Solo allora viene premiato da Dio colcon il miracolo di ricevere un figlio, [[Isacco]], da Sara, la moglie ormai anziana, e vede dunque appagato il desiderio tanto vivamente sentito di avere una discendenza legittima.
Ma [[Dio]], per mettere alla prova la sua fede, gli ordina di sacrificare a lui questo figlio, il suo unico figlio. [[Abramo]] non esita a intraprendere il sacrificio e decide di fare eccezione alla legge morale che prescrive di non uccidere. Sennonché, all'ultimo momento, interviene l'Angelo del Signore e ferma la sua mano che sta per immolare [[Isacco]].
Abramo quindi calpesta i valori dell'etica comune del tempo, comportandosi da credente e non da buon padre perché l'unica giustificazione per il suo gesto sarebbe stata ascrivibile alla volontà divina.