Tangenziale Est di Roma: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ihohh (discussione | contributi)
→‎La costruzione (1963-1975): km si scrive sempre minuscolo
Riga 212:
 
=== La costruzione (1963-1975) ===
Il [[Piano Regolatore Generale|Piano Regolatore]] del [[1962]]<ref name=trent>[http://www.amicidelmostro.org/m_stori/data/immarti/ind/ind01.gif La Tangenziale Est di Roma], pag. 31</ref> prevedeva la prosecuzione della circonvallazione urbana fino alla zona di [[Porta San Giovanni (Roma)|Porta San Giovanni]], con diverse interconnessioni con la viabilità esistente o in progetto.<ref>In realtà, per quanto riguarda il prosieguo della Tangenziale dalla [[via Salaria]] fino alla [[via Nomentana]], si trattava di previsioni in linea di massima già presenti in alcuni strumenti urbanistici attuativi predisposti dal Comune di Roma tra il [[1953]] e il [[1962]] per l'attuazione del piano regolatore del [[1931]]. Tra il [[1960]] e il [[1965]], nelle more dell'approvazione del nuovo piano regolatore, il Comune di Roma inizierà a predisporre gli atti che porteranno all'esproprio delle aree occorrenti. È da notare che il piano regolatore del 1962 non prevedeva il potenziamento della Tangenziale dall'attuale galleria dietro al Ministero degli Esteri fino a piazzale Clodio, operazione che si tenterà di mettere sulla pista di lancio in occasione del [[Campionato mondiale di calcio 1990]] e che sarà poi abbandonata per la ristrettezza dei tempi a disposizione.</ref> Ma essa costituiva un elemento complementare di una ben più ampia azione di sviluppo e recupero urbanistico della Capitale, inserita contestualmente in quel Prg, che - almeno nelle intenzioni - avrebbe dovuto portare ad una poderosa riqualificazione della periferia est. Ciò sarebbe avvenuto grazie allo ''Sdo'' (''Sistema Direzionale Orientale'') che, realizzando il decentramento della città con il trasferimento di ministeri ed altri uffici, avrebbe rigenerato quella parte di città piagata dalla cementificazione selvaggia avvenuta tra il [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] e la fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Nel [[1986]], il «progetto Sdo» fu affidato ad uno dei più grandi urbanisti mondiali del Novecento, il giapponese [[Kenzō Tange|Kenzo Tange]], che individuò quattro grandi assi stradali di scorrimento "fluidi", cioè privi di [[Intersezione a raso|attraversamenti a raso]]. Ma quell'idea-cardine, la cui piena applicazione avrebbe comportato la creazione di un complesso e vasto reticolo di [[Intersezione a livelli sfalsati|incroci multi-livello]] ed anelli intercarreggiata di inversione fu subito attenuata in un meno impegnativo obiettivo tendenziale del Sistema (che in compenso aggiungeva una quinta "corda" verticale esterna). L'unica direttrice per la quale non si ammettevano deroghe all'idea portante era quella definita ufficiosamente [[Tangenziale Est dello Sdo di Roma|Tangenziale Est]], quasi un sottile omaggio "fonetico" verso Tange, e che si segnalava per essere la più interna ed al contempo - essendo lunga oltre 25 Kmkm - la più estesa del progetto Sdo.
 
In sintesi, la Tangenziale Est scaturita dalle indicazioni dell'urbanista si configurava come una penetrazione autostradale urbana, i cui estremi, posti sul [[Autostrada A90|Grande Raccordo Anulare]], corrispondevano a nord all'attacco dell'[[Autostrada A1 (Italia)|Autostrada del Sole]] per Firenze (a [[Settebagni]]), e a sud con l'inizio della [[Strada statale 148 Pontina|via Pontina]] (poco oltre l'[[EUR]]), rendendoli così entrambi dei nodi passanti. In questo modo, insinuandosi tra i quartieri (ed avvantaggiandosi del fatto che agli albóri degli [[anni 1960|anni sessanta]] molte zone del supposto itinerario non erano ancora urbanizzate) avrebbe intersecato la futura autostrada per [[Autostrada A24 (Italia)|L'Aquila/Pescara]] nei pressi di via Galla Placidia, e nella zona del [[Quadraro]] avrebbe generato il tratto urbano dell'[[Autostrada A1 (Italia)|Autostrada del Sole]] che porta a Napoli. Inoltre a nord, nella zona di [[Vigne Nuove]] (al tempo aperta campagna) essa si sarebbe congiunta con l'asse di supporto esterno<ref>In seguito definito ''Asse di Supporto 2''</ref> oppure - secondo una versione successiva dello Sdo - con l'estensione (declassata in [[Strada urbana#In Italia|strada urbana di scorrimento]]) dell'asse attrezzato.{{Chiarire}}