Collegiata di Santa Maria Maddalena (Atrani): differenze tra le versioni

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'''Il Culto di Santa Maria Maddalena''' ad Atrani secondo gli studi più recenti, risulta risalire alla prima metà del XII secolo, mentre la Collegiata dedicata alla Santa, fu eretta nel 1274 sui ruderi di un fortilizio medievale per iniziativa degli Atranesi, che vollero così ringraziare la propria Patrona per averli liberati dall'insediamento, nella città, da un manipolo di marinai alessandrini inviati da '''Manfredi il Normanno''' intorno al 1100: i marinai erano giunti nel paese per punire gli Atranesi, rei di essersi schierati con il Papa, nella lotta tra papato e impero.
 
Nel corso del tempo la chiesa ha subito notevoli interventi di restauro.
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Nel [[1570]], degradata ed in condizioni statiche molto precarie, fu sistemata grazie a fondi reperiti con particolari imposte sull'importazione di grano e sull'esportazione di manufatti. L'edificio subì un secondo intervento quasi un secolo più tardi, precisamente nel 1669. In quell'occasione fu riparata anche la sagrestia che fu munita di un contrafforte esterno.
 
La Chiesa eretta a '''Collegiata il 14 Aprile del 1706 con bolla del Papa Clemente XI''', a causa della popolazione ormai accresciuta, venne ingrandita ed abbellita nel 1753 mediante elargizioni di privati cittadini, oltre al contributo del reggimento municipale.
 
Fu proprio in occasione di questi lavori che il fortilizio venne definitivamente abbattuto al fine di recuperare lo spazio necessario all'ampliamento.
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Il tempio ha la particolarità di essere fornito di due transetti di cui, uno è coperto con volte rivestite esternamente di maioliche, l'altro invece ha una copertura piana.
 
Tra le numerose statue, collocate nelle diverse cappelline laterali, e le tele sette/ottocentesche spiccano: ''La Madonna pastorella'' (preziosa scultura del 1789); ''L'Incredulità di San Tommaso'' (opera dell'artista cinquecentesco salernitano [[Andrea Sabatini]]).
 
La facciata della chiesa viene ritenuta «l'unico esempio di [[Rococò]] sulla Costa d'Amalfi» (Schiavo).
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I festeggiamenti in onore di Santa Maria Maddalena protettrice di Atrani che, si tengono ogni 22 Luglio, si sono arricchiti a partire dal 2016 di importanti novità per l’intera Comunità Parrocchiale.
 
Infatti, con lo scopo di restituire al Popolo Atranese il proprio patrimonio storico, culturale e religioso, è stato riaperto dopo svariati anni ad opera del Comitato Festeggiamenti, uno stipo blindato all’interno della Chiesa Collegiata di Atrani, che ha riportato alla luce oltre ad oggetti sacri e di valore, soprattutto le '''Sante Reliquie della Patrona, consistenti in''' '''filamenti di Capelli, alcuni Resti Ossei, brandelli del Camice ed un frammento della Santa Croce di Gesù.'''
 
Attraverso studi e ricerche nell'Archivio Storico della Collegiata che, comunque continuano incessanti, sono state così recuperate, a coronamento degli sforzi fatti, le antiche Attestazioni e Certificazioni di Autenticità che hanno confermato la veridicità dei nobili ritrovamenti.
 
Si è riusciti inoltre a riportare alla luce anche un'Opera Lirica in tre atti, per secoli considerata perduta, intitolata: '''“Dalla Morte Alla Vita Di Maria Maddalena”''', che gli Atranesi nel 1722 in onore della propria Patrona, commissionarono al grande Musicista di San Vito dei Normanni e di Scuola Napoletana: '''Leonardo Leo''' (il raro ed unico manoscritto ritrovato presso un antiquario di Parigi, è custodito presso il Centro Studi e Documentazioni Leonardo Leo di San Vito dei Normanni).
 
Intanto, dopo la realizzazione di svariate misure di sicurezza ad opera dello stesso Comitato Festeggiamenti, i piccoli ma preziosi resti della Santa sono stati finalmente riesposti a fianco dell’antica Statua, al cospetto di tutta la Popolazione e di quanti volessero recarsi sul posto a pregare.