Ultima Cena (Andrea del Castagno): differenze tra le versioni
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L'affresco, che occupa l'intera parete ovest del refettorio, è composto di una parte centrale, dove si trova per tutta la lunghezza della parete l'''Ultima Cena'' e di una parte superiore dove, intervallati da due finestre, si trovano (da sinistra) le scene della ''Resurrezione'', ''Crocifissione'' e ''Deposizione''. Questi affreschi al momento del rinvenimento del cenacolo ([[1861]]) erano scialbati da un intonaco bianco, per questo sono peggio conservati. Nel [[1953]] si decise di staccare questa parte superiore perché si stava deteriorando per via dell'umidità, e in quell'occasione furono trovate le significative sinopie, che, pure staccate nel [[1961]], furono collocate sulla parete opposta.
Nelle sinopie Andrea
===L<nowiki>'</nowiki>''Ultima Cena''===
L<nowiki>'</nowiki>''Ultima Cena'' è dipinta come se si stesse svolgendo in un piccolo edificio, un ''triclinium'' imperiale nello stile rievocato negli scritti di [[Leon Battista Alberti]], con la parete anteriore assente, in modo da permettere allo spettatore la visione dell'interno. L'ambientazione è curata nei minimi
La cena di Gesù con gli apostoli si svolge in una stanza all'antica, decorata con lussuosa e raffinata eleganza: attorno a un lungo tavolo con una tovaglia bianca, che evidenzia lo sviluppo orizzontale della scena, stanno seduti su scranni coperti da un drappo con motivi floreali, gli apostoli e Gesù, tranne [[Giuda Iscariota|Giuda]] che si trova sul lato opposto, su uno sgabello. La collocazione di Giuda separato dal resto degli apostoli è tipica dell'iconografia (anche se di solito si trova a destra, piuttosto che a sinistra di Gesù) e la sua figura barbuta e di profilo assomiglia a quella di un [[satiro]] della [[mitologia romana]], dalla quale i cristiani avevano mutuato molte delle caratteristiche fisiche del [[diavolo]].
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