Cocullo: differenze tra le versioni

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=== Medioevo ===
Rifondato dai Longobardi come piccolo presidio fortificato, dotato di una torre centrale di guardia, quella della chiesa di San Nicola, Cocullo fu incluso nel IX secolo nella Contea di Valva (di [[Corfinio]]), che era inclusa nel [[ducato di Spoleto]], dotata di un sistema governativo proprio, che rispondeva tuttavia alle esigenze della dinastia sassone degli Ottoni, almeno sino all'XI secolo. In seguito Cocullo entrò sempre di più nelle mire espansioniste del Conte dei Marsi di [[Celano]], che inglobò praticamente tutti i territorio romani della Marsica con un sistema speciale di fortificazioni e torri di avvistamento. Il castello di Cocullo, che vi fu costruito nel [[Medioevo]] sopra la torre longobarda, appartenne ai [[Contea di Celano|conti]] di [[Celano]], e successivamente nel [[XV secolo]] ai [[Piccolomini]] (Antonio Maria Piccolomini nel 1463 e poi Alfonso).
[[File:Chiesa della Madonna di Loreto (Villalago)01.jpg|thumb|upright=1.2|left|San Domenico Abate ritratto nella lunetta della Parrocchia di Santa Maria di Loreto a [[Villalago]] (AQ)]]
Numerose furono le famiglie che vennero dopo la rovina dei Piccolomini nel XVI secolo: i Peretti, i Savelli, i Barberini che avevano anche il feudo vicino di [[Gagliano Aterno]] e i Colonna, che conquistarono la Marsica dopo la cacciata degli Orsini. Nel 1591 il paese passò a Donna Camilla Peretti, nel 1806 invece con l'abolizione bonapartista del feudalesimo, Cocullo divenne comune autonomo.
 
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==== Chiesa santuario di San Domenico ====
[[File:Cocullo 03.jpg|thumb|left|Il santuario]]
[[File:Cocullo chiesa SD3.jpg|thumb|Facciata del santuario]]
Caratterizzato dalla grande cupola a tamburo e del campanile a cuspide piramidale, la chiesa fu edificata nel XVI secolo dedicata prima a Sant'Egidio e poi a Domenico di Sora, la festa del santo si teneva ogni primo giovedì di maggio. Nel '700 l'arciprete don Crescenzo Arcieri pensò bene di universalizzare la festa del santo, poiché le serpi dell'antico culto di Angizia venivano portate in mostra in una vicina osteria, e l'arciprete dispose che venissero condotte direttamente nella chiesa, cristianizzando il rito pagano. La solennizzazione ufficiale avvenne con la disposizione comunale del 24 aprile 1818, con la prima processione della statua del santo inghirlandata di serpi. La maggior parte dei documenti riguardo la chiesa provengono dall'archivio comunale. Nel 1863 la chiesa appariva in cattivo stato e minacciava crollo, sicché per il prestigio della festa e del santo, si propose l'abbattimento e la ricostruzione ex novo.
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=== Architettura civile ===
[[File:Cocullo-2012 by-RaBoerione 11San Nicola.jpg|thumb|left|Torre medievale diRione San Nicola]]
[[File:Cocullo-2012 rioneby-RaBoe San Nicola11.jpg|thumb|RioneTorre medievale di San Nicola]]
 
[[File:Cocullo rione San Nicola.jpg|thumb|Rione San Nicola]]
Il borgo di Cocullo è percorribile seguendo il tracciato stabilito dalla processione di San Domenico, partendo dal santuario. Vicino questo c'è la Casa Marano, palazzo signorile con finestre e portali del XVII secolo arricchiti da decorazioni floreali. Architetture di interesse si trova anche lungo la strada della Rua Santa, lungo il lato destro della chiesa, con i portali e i rilievi a carattere vegetale, floreale, giungendo da qui a Porta Renovata, piccolo passaggio coperto e recentemente riaperto e restaurato, che si affaccia sulla valle. Dalla chiesa si sale lungo via Porta Ruggeri, sul lato sinistro del santuario si trova un piccolo edificio con portale ad arco e due parapetti laterali, tipica struttura delle botteghe medievali e rinascimentali del borgo.
 
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[[File:Cocullo 022.jpg|thumb|Rione San Domenico]]
Gli edifici della Discesa San Domenico conservano altre lapidi di rilievo, un'epigrafe del XVI secolo con un calice disegnato al centro, nei pressi del santuario si trova inoltre la fontana duecentesca con abbeveratoio. A sud di Cocullo si trova la frazione Casale, anch'esso conservato abbastanza bene nel borgo medievale a caratteristiche agro pastorali. Vi si trova la fonte del Canale.
[[File:Cocullo-2012 by-RaBoe 21.jpg|thumb|upright=1.2|left|Panorama di San Nicola e San Domenico]]
[[File:Cocullo fontana XII secolo.jpg|thumb|Fontana duecentesca]]
*Fontana duecentesca: in via della Fonte, risale al XIII secolo, anche se subì modifiche nel XV secolo. Fu realizzata per volere dei Conti di Celano appena fuori il paese, in funzione di abbeveratoio e lavatoio. Danneggiata dal terremoto del 1915 è stata ristrutturata seguendo lo stile originario. Del tipo a nicchie incassate nel corpo principale in pietra, la fontana è addossata a una parete, composta da tre nicchie ogivali incassate, con parapetti in blocchi verticali e rifiniti superiormente con pietre trasversali, eccetto il primo a sinistra: ancora in sede sono rovinati dal tempo e in parte mancanti per asportazione. L'interno è tripartito, coperto con pietre lavorate a falsa volta a crociera, e in una delle vasche il piano è forato per posizionare le conche per attingere. Dai parapetti si elevano tre archi a sesto acuto in conci di pietra squadrati, tangenti con la sommità degli archi una serie di conci rettangolari. Nella parte destra su un blocco si trova lo stemma dei Conti dei Marsi, quindi la cornice modanata aggettante.
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== Feste ==
{{vedi anche|Festa dei serpari}}
[[File:Cocullo rito dei serpari.jpg|thumb|left|Rito dei Serpariserpari]]
 
* Festa di [[San Domenico di Sora|San Domenico]], si tiene il primo di maggio, questo in seguito all'art. 1, comma 24, del d.l. 138/2011, convertito dalla legge regionale n. 148/2011. Storicamente la celebrazione si teneva il primo giovedì di maggio. La festa è legata, secondo la tradizione, agli antichi riti pagani celebrati dai [[Marsi]] che abitavano la zona. Nel X secolo con l'arrivo del santo Domenico di Sora a Cocullo e Villalago, il rito venne cambiato, il santo offrì protezione ai cittadini donando la reliquie del ferro di mula con cui cavalcava e un suo dente molare, contro la protezione dei morsi delle bestie e delle malattie. Col tempo la festa divenne sempre più al centro dell'attenzione degli studiosi, prendendo rapido sviluppo nel XVIII-XIX secolo, per la sua unicità nella regione, in quanto mescolava riti pagani e e devozione cristiana, venendo studiata anche dall'antropologo e archeologo locale [[Antonio De Nino]], e immortalata dagli artisti Michetti e D'Annunzio. La figura deidel "serpari"serparo ha origine dal cosiddetto ''ciarallo'', figura sacra risalente al Medioevo, che esercitava le proprie tecniche segrete per la cattura del serpente,; nella festa viene usata la specie del "[[Elaphe quatuorlineata|cervone"]] detto volgarmente ''pasturavàcche'' per il fatto che secondo la leggenda il serpente si innalzerebbe succhiando il latte dalle mammelle delle mucche. Il giorno della festa (ma anche settimane prima del 1º maggio), all'alba i ciaralli si recano nel bosco attorno il paese per la cattura delle serpi, che poi a termine cerimonia rilasciano nella natura. Accumulati in cesti appositi, i serpenti vengono portati nella chiesa dedicata a San Domenico, e al termine della santa messa, con la campanella suonata dai fedeli mediante la bocca, i serpenti vengono divisi, un gruppo è usato per addobbare la statua processionale del santo, gli altri vengono offerti alla popolazione, ai fedeli e ai turisti per avvolgerseli al collo durante il rito processionale. Nei dipinti di Michetti, così come nelle ricerche del Centro Documentazione, in origine i serpenti venivano introdotti anche all'interno della chiesa presso l'altare, ma la disposizione del Vescovo e della Chiesa nel 1968 ne proibì il rito. Oltre alla processione, vengono serviti ai fedeli i pani sacri detti "ciambellati", a memoria di un altro miracolo del santo, che accrebbe la farina di mulino troppo esigua.
 
Il giorno della festa (ma anche settimane prima del 1º maggio), all'alba i ciaralli si recano nel bosco attorno il paese per la cattura delle serpi, che poi a termine cerimonia rilasciano nella natura. Accumulati in cesti appositi, i serpenti vengono portati nella chiesa dedicata a San Domenico, e al termine della santa messa, con la campanella suonata dai fedeli mediante la bocca, i serpenti vengono divisi, un gruppo è usato per addobbare la statua processionale del santo, gli altri vengono offerti alla popolazione, ai fedeli e ai turisti per avvolgerseli al collo durante il rito processionale. Nei dipinti di Michetti, così come nelle ricerche del Centro Documentazione, in origine i serpenti venivano introdotti anche all'interno della chiesa presso l'altare, ma la disposizione del Vescovo e della Chiesa nel 1968 ne proibì il rito. Oltre alla processione, vengono serviti ai fedeli i pani sacri detti "ciambellati", a memoria di un altro miracolo del santo, che accrebbe la farina di mulino troppo esigua.
 
*Festa dell'Assunzione: il 15 agosto, si celebra in contrada Casale, con la processione della statua dalla chiesa di Santa Maria.
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== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strada ===
Cocullo è raggiungibile principalmente dall'uscita della Strada Europea E80 da Sulmona direzione Roma-Avezzano, o viceversa. Oltre al casello autostradale, dalla Marsica il paese è raggiungibile dalla Strada provinciale 80 di [[Ortona dei Marsi]], oppure dalla parte di Sulmona percorrendo la [[Strada regionalestatale 479 attraversandoSannite|strada [[Raianoregionale 479]] esalendo per [[Bugnara]], risalendoe poiattraversando dapoi [[Anversa degli Abruzzi]] mediante contrada Casale. Raggiungibile anche da [[Scanno]] percorrendo sempre la strada regionale 479, attraversando Villalago, Castrovalva e Anversa.
 
=== Ferrovie ===