Effetti della cannabis sulla salute: differenze tra le versioni

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[[File:Rational scale to assess the harm of drugs (mean physical harm and mean dependence) it.svg|thumb|upright=1.3|Scala razionale per valutare il danno delle droghe (da [[The Lancet]])]]
 
{{vedi anche|Delta-9-tetraidrocannabinoloMarijuana}}
 
=== Effetti psicologici e fisici acuti ===
Gli effetti fisici dose dipendenti derivanti dall'uso di cannabis comprendono ma non si limitano a:<ref name="Russo2013">{{Cita libro|autore=Ethan B. Russo|titolo=Cannabis and Cannabinoids: Pharmacology, Toxicology, and Therapeutic Potential|url=http://books.google.com/books?id=qH-2Lj9x7L4C|data=3 aprile 2013|editore=Routledge|isbn=978-1-136-61493-4}}</ref><ref name="Oxford2007">{{Cita libro|autore=Leslie L. Iversen Professor of Pharmacology University of Oxford|titolo=The Science of Marijuana|url=http://books.google.com/books?id=l8O2OMNLNtcC|data=6 novembre 2007|editore=Oxford University Press|isbn=978-0-19-979598-7}}</ref>
* arrossamento oculare
* analgesia e scarsa coordinazione motoria
* riduzione della [[pressione intraoculare]]
* stimolazione dell'appetito e [[iperfagia]]
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Per i suoi effetti vasodilatatori, una errata opinione corrente attribuisce alla cannabis proprietà contro i disturbi di origine sessuale. Al contrario, l'uso cronico di cannabis è associato a disfunzione sessuale (e ad un rischio 4 volte maggiore di [[anorgasmia]] o di [[eiaculazione precoce]])<ref name=":6">{{cita pubblicazione|autore=Anthony M.A.Smith|autore2=Jason A. Ferris|autore3=Judy M Simpson|autore4=Julia Shelley|autore5=Marian K Pitts|autore6=Juliet Richters|titolo=Cannabis Use and Sexual Health|url=https://www.jsm.jsexmed.org/article/S1743-6095(15)32873-3/fulltext|doi=10.1111/j.1743-6109.2009.01453.x|pubblicazione=The Journal of Sexual Medicine|volume=7|numero=2|pagine=787-793|lingua=en|data=febbraio 2010}}</ref>.
 
Gli effetti neurologici e psichiatrici riflettono invece le aree del [[cervello]] nelle quali sono distribuiti principalmente i recettori dei cannabinoidi, la cui interazione con i principi attivi contenuti nella cannabis vanno a modificare il funzionamento dei sistemi neurotrasmettitoriali legati a questi recettori e di altri ad essi collegati. I recettori dei cannabinoidi sono abbondanti nei [[Ganglio|gangli basali]], associati col controllo dei movimenti; e nel [[cervelletto]], che coordina i movimenti del corpo; nell'ippocampo, associato con le funzioni dell'apprendimento, della memoria e del controllo dello stress; nella [[corteccia cerebrale]], associata alle funzioni cognitive più elevate; nel [[nucleus accumbens]], considerato come il centro del piacere del cervello. Altre aree dove i recettori dei cannabinoidi sono presenti in quantità apprezzabile sono l'[[ipotalamo]], che regola tra l'altro la sensazione di sazietà; l'[[Telencefalo#Amigdala|amigdala]], associata con le emozioni e le paure; il midollo spinale, associato con le sensazioni periferiche come il dolore; il tronco encefalico, associato con il sonno, l'eccitazione sessuale e il controllo motorio; infine il nucleo del tratto solitario, associato con sensazioni viscerali come la nausea e lo stimolo a vomitare.
 
Ciò si traduce in diversi effetti a livello soggettivo: maggiore apprezzamento del gusto e dell'aroma del cibo, della [[musica]] e delle attività ricreative; a volte aumentata autoanalisi e consapevolezza di se; la cannabis in genere allevia la tensione e dà un leggero senso di [[felicità]] o euforia. Specie se si è un consumatore occasionale o a dosi elevate, la cannabis può determinare distorsioni più marcate nella percezione del tempo e dello spazio, nella percezione del corpo, compromissione della sfera cognitiva, depersonalizzazione e derealizzazione.<ref name="Waskow-1970">{{Cita pubblicazione|nome=IE.|cognome=Waskow|coautori=JE. Olsson; C. Salzman; MM. Katz|anno=1970|mese=febbraio|titolo=Psychological effects of tetrahydrocannabinol|rivista=Arch Gen Psychiatry|volume=22|numero=2|pp=97-107|pmid=5410582}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Oltmanns, Thomas|cognome=F.|titolo=Abnormal psychology|url=https://www.worldcat.org/oclc/861788832|edizione=Eighth edition|OCLC=861788832|ISBN=0-205-97074-5}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Johns|nome=Andrew|titolo=Psychiatric effects of cannabis|url=http://bjp.rcpsych.org/content/178/2/116|rivista=The British Journal of Psychiatry|volume=178|numero=2|pp=116-122|mese=Febbraio|anno=2001|doi=10.1192/bjp.178.2.116}}</ref>
In particolare, le aree del controllo motorio e della memoria sono quelle dove gli effetti della cannabis risultano più direttamente evidenti. I cannabinoidi, a seconda della dose, possono inibire ''transitoriamente'' la trasmissione dei segnali neuronici attraverso i gangli basali e il cervelletto. A bassi dosaggi, i cannabinoidi sembrano stimolare il movimento del corpo mentre alti dosaggi sembrano inibirlo, il che si manifesta spesso con una ridotta stabilità della postura e ridotta fermezza della mano nell'eseguire compiti e movimenti che richiedono particolare attenzione. Altre regioni del cervello, come la corteccia, il cervelletto e le connessioni neuronali tra corteccia e corpo striato, sono coinvolte nel controllo del movimento e contengono abbondanti recettori dei cannabinoidi il che può indicare anche un loro possibile coinvolgimento.
I cannabinoidi, a seconda della dose, possono inibire ''transitoriamente'' la trasmissione dei segnali neuronici attraverso i gangli basali e il cervelletto. A bassi dosaggi, i cannabinoidi sembrano stimolare il movimento del corpo mentre alti dosaggi sembrano inibirlo, il che si manifesta spesso con una ridotta stabilità della postura e ridotta fermezza della mano nell'eseguire compiti e movimenti che richiedono particolare attenzione.<ref name="Waskow-1970">{{Cita pubblicazione|nome=IE.|cognome=Waskow|coautori=JE. Olsson; C. Salzman; MM. Katz|anno=1970|mese=febbraio|titolo=Psychological effects of tetrahydrocannabinol|rivista=Arch Gen Psychiatry|volume=22|numero=2|pp=97-107|pmid=5410582}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Oltmanns, Thomas|cognome=F.|titolo=Abnormal psychology|url=https://www.worldcat.org/oclc/861788832|edizione=Eighth edition|OCLC=861788832|ISBN=0-205-97074-5}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Johns|nome=Andrew|titolo=Psychiatric effects of cannabis|url=http://bjp.rcpsych.org/content/178/2/116|rivista=The British Journal of Psychiatry|volume=178|numero=2|pp=116-122|mese=Febbraio|anno=2001|doi=10.1192/bjp.178.2.116}}</ref>
 
Ciò si traduce in diversi effetti a livello soggettivo: maggiore apprezzamento del gusto e dell'aroma del cibo, della [[musica]] e delle attività ricreative; a volte aumentata autoanalisi e consapevolezza di se; la cannabis in genere allevia la tensione e dà un leggero senso di [[felicità]] o euforia. Specie se si è un consumatore occasionale o a dosi elevate, la cannabis può determinare distorsioni più marcate nella percezione del tempo e dello spazio, nella percezione del corpo, compromissione della sfera cognitiva, depersonalizzazione e derealizzazione.<ref name="Waskow-1970">{{Cita pubblicazione|nome=IE.|cognome=Waskow|coautori=JE. Olsson; C. Salzman; MM. Katz|anno=1970|mese=febbraio|titolo=Psychological effects of tetrahydrocannabinol|rivista=Arch Gen Psychiatry|volume=22|numero=2|pp=97-107|pmid=5410582}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Oltmanns, Thomas|cognome=F.|titolo=Abnormal psychology|url=https://www.worldcat.org/oclc/861788832|edizione=Eighth edition|OCLC=861788832|ISBN=0-205-97074-5}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|cognome=Johns|nome=Andrew|titolo=Psychiatric effects of cannabis|url=http://bjp.rcpsych.org/content/178/2/116|rivista=The British Journal of Psychiatry|volume=178|numero=2|pp=116-122|mese=Febbraio|anno=2001|doi=10.1192/bjp.178.2.116}}</ref>
 
Tra gli effetti collaterali psicologici e neurologici che si possono verificare a seguito dell'assunzione di cannabis si riscontrano
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*Franche crisi psicotiche o più comumente pensiero paranoico, che tendono a risolversi nella stragrande maggioranza dei casi in pochi minuti o qualche ora<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Deepak Cyril|cognome=D’Souza|data=2009-10|titolo=Cannabis and psychosis/schizophrenia: human studies|rivista=European archives of psychiatry and clinical neuroscience|volume=259|numero=7|pp=413–431|accesso=21 ottobre 2017|doi=10.1007/s00406-009-0024-2|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2864503/|nome2=Richard Andrew|cognome2=Sewell|nome3=Mohini|cognome3=Ranganathan}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=United Kingdom Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency. p. 93|titolo=Sativex Oral Mucosal Spray Public Assessment Report. Decentralized Procedure.|url=http://www.mhra.gov.uk/home/groups/par/documents/websiteresources/con084961.pdf|citazione=There is clear evidence that recreational cannabis can produce a transient toxic psychosis in larger doses or in susceptible individuals, which is said to characteristically resolve within a week or so of absence (Johns 2001). Transient psychotic episodes as a component of acute intoxication are well-documented (Hall et al 1994)}}</ref>;
* Diminuzione della concentrazione e dell'organizzazione del pensiero, difficoltà della memoria<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|nome=Wayne|cognome=Hall|data=14 novembre 1998|titolo=Adverse effects of cannabis|rivista=The Lancet|volume=352|numero=9140|pp=1611–1616|lingua=en|accesso=21 ottobre 2017|doi=10.1016/S0140-6736(98)05021-1|url=http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(98)05021-1/abstract|nome2=Nadia|cognome2=Solowij}}</ref>;
* Diminuzione dell'abilità e della prontezza dei riflessi (che possono ad esempio interferire con attività come la guida),<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Rebecca L.|cognome=Hartman|data=2013-3|titolo=Cannabis Effects on Driving Skills|rivista=Clinical chemistry|volume=59|numero=3|accesso=21 ottobre 2017|doi=10.1373/clinchem.2012.194381|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3836260/|nome2=Marilyn A.|cognome2=Huestis}}</ref> nonché una ridotta stabilità della postura e ridotta fermezza della mano nell'eseguire compiti e movimenti che richiedono particolare attenzione<ref name=":2" />; sedazione;
* Più raramente a seguito dell'uso cronico di quantità molto elevate può comparire nausea di grave entità, tanto da richiedere ospedalizzazione.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Cecilia J.|cognome=Sorensen|data=March 2017|titolo=Cannabinoid Hyperemesis Syndrome: Diagnosis, Pathophysiology, and Treatment-a Systematic Review|rivista=Journal of Medical Toxicology: Official Journal of the American College of Medical Toxicology|volume=13|numero=1|pp=71–87|accesso=21 ottobre 2017|doi=10.1007/s13181-016-0595-z|pmid=28000146|nome2=Kristen|cognome2=DeSanto|nome3=Laura|cognome3=Borgelt}}</ref> Questo effetto è stato molto pubblicizzato su media americani a seguito della legalizzazione della cannabis ad uso ricreativo in alcuni stati.<ref>{{Cita news|url=https://www.dailymail.co.uk/health/article-3216967/Rise-bizarre-cannabis-vomiting-syndrome-Heavy-users-suffer-severe-nausea-pain-relieved-bathing-hot-water-times-day.html|titolo=Cannabis DOESN'T ease nausea it can 'trigger violent vomiting'|pubblicazione=Mail Online|accesso=21 ottobre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.dailymail.co.uk/health/article-3216967/Rise-bizarre-cannabis-vomiting-syndrome-Heavy-users-suffer-severe-nausea-pain-relieved-bathing-hot-water-times-day.html|titolo=Rise of the bizarre 'cannabis vomiting syndrome': Heavy users suffer from severe nausea and pain that can only be relieved by bathing in hot water several times a day|pubblicazione=Daily Mail}}</ref>
 
Questi effetti, risentono della sensibilità individuale del soggetto, dell'uso pregresso della sostanza e della quantità assunta. Uno dei più singolari effetti della cannabis, è legata alla suggestionabilità del soggetto che ne sta facendo uso, specie nel caso di fumatori occasionali o alle prime esperienze (set e setting). Lo stato psicologico dell'individuo (set) che fa uso di cannabis è importante perché in base a questo l'effetto può essere amplificato o meno, arrivando a provocare effetti estranei a quelli classicicollaterali come suggestione, ansia, somatizzazioni o amplificazione degli effetti fisici che possono generare preoccupazione nell'utilizzatore. In alcuni casi, specie se si è a stomaco vuoto, alle prime esperienze o si sono assunto dosi molto alte o in combinazione con altre sostanze come l'alcol, può provocare vomito e alta sudorazione che tendono generalmente a risolversi in un breve periodo di tempo (al massimogeneralmente 2 - 3 minuti).
 
È tuttavia difficile assumere dosi molto alte di cannabis, perché il metodo di assunzione classico, che consiste nel fumarla con o senza tabacco, non permette di assumere rapidamente grandi quantità di principi attivi in un breve lasso di tempo tali causare l'accumulo nell'organismo di livelli di emergenza, né tanto meno di raggiungere la "dose letale", stimata in rapporto 40.000:1 rispetto alla dose attiva.
 
L'uso prolungato di cannabis determina nell'organismo cambiamenti transitori sia a livello farmacocinetico (ovvero a livello del modo in cui i principi attivi sono assorbiti, distribuiti, metabolizzati ed eliminati) sia farmacodinamico (ovvero come essi interagiscono con i recettori cellulari). Questi cambiamenti portano l'utilizzatore a consumare quantitativi più elevati per ottenere lo stesso effetto ([[tolleranza (fisiologia)|tolleranza]]) e determinano una più efficiente eliminazione della cannabis dall'organismo potenziando i [[metabolismo|processi metabolici]] a questo preposti, col rischio però di aumentare l’incidenza di effetti collaterali.<ref>{{Cita web|url=http://druglibrary.org/schaffer/library/mj_overdose.htm|titolo=Overdose of marijuana}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://weedpress.wordpress.com/science/studies/ld50-of-cannabis/|titolo=LD50 of cannabis}}</ref>
 
Una ricerca del professor David Nutt dell'Università di Bristol, del comitato britannico che svolge il ruolo di consulente governativo in materia di droghe, conferma la minore pericolosità delladell’uso moderato di cannabis rispetto all'abuso di alcool e nicotina.<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.crimeandjustice.org.uk/estimatingdrugharmspr.html|titolo=Estimating drug harms: a risky business?|autore=David Nutt|editore=Centre for Crime and Justice Studies|data=1º ottobre 2009|lingua=en}}</ref><ref name=":3">{{Cita pubblicazione|nome=David|cognome=Nutt|data=24 marzo 2007|titolo=Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse|rivista=The Lancet|volume=369|numero=9566|pp=1047–1053|lingua=en|accesso=21 ottobre 2017|doi=10.1016/S0140-6736(07)60464-4|url=http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(07)60464-4/abstract|nome2=Leslie A.|cognome2=King|nome3=William|cognome3=Saulsbury}}</ref>
 
=== Effetti sulla respirazione ===
 
Fumare sigarette, cannabis o anche solo provarne una, può provocare crisi asmatiche anche molto forti.<ref name="Hublet-2007">{{Cita pubblicazione | cognome = Hublet | nome = A. |coautori= D. De Bacquer; W. Boyce; E. Godeau; H. Schmid; C. Vereecken; F. De Baets; L. Maes | titolo = Smoking in young people with asthma | rivista = J Public Health (Oxf) | volume = 29 | numero = 4 | pp = 343-9 | mese=dicembre| anno = 2007 | doi = 10.1093/pubmed/fdm047 | pmid = 17675644 }}</ref> Le sostanze chimiche presenti sprigionate dalla combustione sono la prima delle cause della crisi d'asma. Il fumo di tabacco o di marijuana irrita le vie aeree polmonari.<ref name="Owen-2013">{{Cita pubblicazione | cognome = Owen | nome = KP. |coautori= ME. Sutter; TE. Albertson | titolo = Marijuana: Respiratory Tract Effects | rivista = Clin Rev Allergy Immunol | mese=maggio| anno = 2013 | doi = 10.1007/s12016-013-8374-y | pmid = 23715638 }}</ref> Il fumo incide sulla normale funzione dei polmoni di espellere il muco e gli altri irritanti, fattori che provocheranno l'infezione.<ref name="Underner-2013">{{Cita pubblicazione | cognome = Underner | nome = M. |coautori= T. Urban; J. Perriot; G. Peiffer; JC. Meurice | titolo = Cannabis use and impairment of respiratory function | rivista = Rev Mal Respir | volume = 30 | numero = 4 | pp = 272-85 | mese=aprile| anno = 2013 | doi = 10.1016/j.rmr.2013.01.013 | pmid = 23664286 }}</ref> Alcuni composti sprigionati dalla combustione, come il [[monossido di carbonio]], possono interferire con la normale capacità del sangue di trasportare l'ossigeno ai tessuti.
 
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=== Effetti sull'apparato riproduttivo, sulla fertilità e la riproduzione ===
 
È stato dimostrato che la somministrazione di dosi elevate di THC ad animali abbassa ''transitoriamente'' i livelli di [[testosterone]], la produzione di spermatozoi e la mobilità, interferisce in modo transitorio, con il ciclo dell'ovulazione e la produzione di ormoni gonadotropici. Tuttavia, esistono anche ricerche che danno risultati contrari ed è possibile che si sviluppi una tolleranza verso questi effetti.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=W. Hall, N. Solowij|data=Nov 1998|titolo=Adverse Effects of Cannabis|rivista=[[The Lancet]]|volume=352|pp=1611-6}}</ref>
Secondo il [[Merck Manual of Diagnosis and Therapy]] del 1997, gli effetti dell'uso di cannabis sulla fertilità sono incerti.
La ricerca ha dimostrato che gli spermatozoi umani contengono ricettorirecettori che sonovengono stimolati da sostanze come il THC e da altre molecole simili ai cannabinoidi. Alcuni test effettuati suggeriscono che fumare cannabis può influire sulla funzionalità degli spermatozoi ma non si sa ancora con quali effetti.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=H. Schuel ''et al.''|data=Sep 2002|titolo=Evidence that anandamide-signaling regulates human sperm functions required for fertilization|rivista=Molecular Reproduction and Development|volume=63|numero=3|pp=376-387|url=http://www3.interscience.wiley.com/cgi-bin/fulltext/98517201/PDFSTART|urlmorto=sì}}</ref>
Sebbene, nei fatti, molti uomini che usano cannabis non hanno problemi ad avere dei figli, secondo alcuni è possibile che persone a rischio di infertilità siano più suscettibili a complicazioni riproduttive.<ref name="Kumar-2009">{{Cita pubblicazione|nome=S.|cognome=Kumar|coautori=A. Kumari; S. Murarka|anno=2009|mese=agosto|titolo=Lifestyle factors in deteriorating male reproductive health|rivista=Indian J Exp Biol|volume=47|numero=8|pp=615-24|pmid=19775067}}</ref>
 
Uno studio del dottor Zuckerman e altri, ha preso in considerazione un esteso campione di donne con una prevalenza sostanziale di uso di cannabis, verificato con analisi delle urine, e non si è trovato alcun incremento di incidenza di difetti alla nascita dei bambini. Contrariamente a quanto avviene per la sindrome alcol-fetale, l'esposizione prenatale alla cannabis non determina caratteristici connotati facciali nel neonato né gli altri sintomi collegati alla sindrome stessa<ref>{{Cita pubblicazione|autore=S.J. Astley, S.K. Clarren, R.E. Little, P.D. Sampson, J.R. Daling|data=Jan 1992|titolo=Analysis of facial shape in children gestationally exposed to marijuana, alcohol, and/or cocaine|rivista=Pediatrics|volume=89|numero=1|pp=67-77}}</ref>. Il THC passa nel latte materno e potrebbe avere degli effetti sugli infanti allattati al seno<ref>{{Cita libro|autore=R. Berkow MD ''et al.''|titolo=The Merck Manual of Medical Information (Home Edition)|anno=1997|pagine=449}}</ref>.
 
Nei 3 più grandi studi longitudinali condotti fino ad oggi volti ad identificare alterazioni neurocomportamentali nei figli di madri che hanno utilizzato Marijuana almeno una volta alla settimana nel corso della gestazione, sia a scopo ricreativo sia curativo in sostituzione ai classici farmaci per il dolore e le nausee, sono stati trovati alterazioni quantificabili nella sfera cognitiva ed emotiva sia nei bambini che nei giovani adulti. In particolare nei bambini includevano deficit di attenzione ed iperattività, diminuiti punteggi nei test di memoria e intelligenza, comportamento impulsivo, deficit dell'apprendimento, problemi della socializzazione e turbe comportamentali. Negli adolescenti e nei giovani adulti includono invece persistenza dei deficit cognitivi e di attenzione, controllo emotivo e una aumentata incidenza di depressione, comportamento psicotico e schizofrenia. Alterazioni nella struttura corticale sono poi state rivelate attraverso esami dedicati.<ref>{{Cita web|url=https://www.the-scientist.com/features/prenatal-exposure-to-cannabis-affects-the-developing-brain-65230|titolo=Prenatal Exposure to Cannabis Affects the Developing Brain|sito=The Scientist Magazine®|lingua=en|accesso=2019-01-19}}</ref>
 
È opportuno considerare il fatto che moltialcuni studi effettuati sull'uso di droghe in gravidanza si basano spesso su rapporti compilati dalle donne stesse, non sempre anonimi. Lo stigma sociale relativo all'uso di droghe illecite durante la gravidanza potrebbe scoraggiare l'onestà e la completa esposizione dei fatti e potrebbe compromettere la validità dei risultati. Alcuni studi dimostrano che le donne che consumano cannabis in gravidanza, utilizzano spesso anche alcol, tabacco, o altre droghe illegali e questa circostanza potrebbe rendere difficile la deduzione scientifica di fatti riguardanti l'uso della sola cannabis a partire da dati statistici. Gli studi epidemiologici su larga scala e ben controllati sugli effetti dell'uso di cannabis in gravidanza sono ad oggi pochi.<ref name="van Gelder-2010">{{Cita pubblicazione|nome=MM.|cognome=van Gelder|coautori=J. Reefhuis; AR. Caton; MM. Werler; CM. Druschel; N. Roeleveld|anno=2010|mese=giugno|titolo=Characteristics of pregnant illicit drug users and associations between cannabis use and perinatal outcome in a population-based study|rivista=Drug Alcohol Depend|volume=109|numero=1-3|pp=243-7|doi=10.1016/j.drugalcdep.2010.01.007|pmid=20171023}}</ref><ref name="Domenici-2009">{{Cita pubblicazione|nome=C.|cognome=Domenici|coautori=A. Cuttano; V. Nardini; L. Varese; P. Ghirri; A. Boldrini|anno=2009|mese=dicembre|titolo=Drug addiction during pregnancy: correlations between the placental health and the newborn's outcome - elaboration of a predictive score|rivista=Gynecol Endocrinol|volume=25|numero=12|pp=786-92|doi=10.3109/09513590902898221|pmid=19905997}}</ref>
 
== Effetti sulla salute mentale ==